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Laura Serri – I giardini di Lilliput
Con l’opera “i giardini di Lilliput” l’artista propone una riflessione sul tema della ricerca della fortuna. Il “moto verso” la fortuna implica la volontà dell’uomo di non sottostare passivamente agli eventi ma a farsi per primo ricercatore e creatore della propria fortuna.
Comunicato stampa
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HORTUS CONCLUSUS
Fortuna, legge e libertà
__/cervi/__
“Prede di carnivori e cacciatori, questi animali sono stati fra i primissimi soggetti rappresentati dall’uomo, sulle volte delle caverne nel periodo Magdaleniano. In quelle ere in cui l’uomo si spostava in continuazione, inseguendo i grandi branchi di mammiferi. Se gli animali riprodotti nell’arte sono quasi sempre figura degli esseri umani, Laura Serri descrive l’utopia di un’umanità pura, leggiadra, che si contrappone all’ethos della forza e dell’aggressione.”
Se fino ad ora Serri metteva a confronto il suo soggetto d’elezione (animale nomade e selvatico) con il supporto (carte da parati pastellate, emblema della casa e della stanzialità), ora la sua ricerca si apre alla terza dimensione.
L’artista plasma un mondo edenico, come fatto di marzapane, di vegetazione lussureggiante e priva di spigoli. Un Paese delle Meraviglie in cui lo spettro di Bambi incontra quello di Willie Wonka. Grappoli di frutti, foglie che si moltiplicano in tracciati spiraliformi, fiori coronati da gemme. All’interno di questo mondo da fiaba, cesellato di particolari come una miniatura gotica, smussato e rutilante di colori come il reame dei Mini Pony, al posto dei piccoli unicorni panciuti gli unici abitanti sono i cervi. Cervi ultra-colorati, aureolati di fiori e perle, con mantelli intarsiati di motivi floreali. Ci sono maschi con palchi di corna poderosi, cuccioli in colori pastello da nursery, femmine che allattano piccoli, cerbiatti minuscoli mimetizzati nella vegetazione. Qua e là si scorge la mano di un’umanità benigna, che dispone in giro vasi di bacche blu e casette per uccelli.
Nel mondo reale i cervi, come tutti gli animali liberi, vivono in balia del caso. Le modalità della loro sopravvivenza illustrano perfettamente quel mix di imprevisto, prudenza ed intelligenza individuale che sta alla base della fortuna. Nel bosco nulla è mai identico a se stesso: la radura in cui all’andata ci si è fermati a brucare teneri germogli, al ritorno può nascondere gli agguati di un predatore. La riflessione sulla fortuna, per gli animali come per gli esseri umani, si connette a quella sulla libertà. La natura ha le sue leggi, quelle intraviste e rieditate da Darwin, e quelle della gerarchia dei branchi, che spesso spingono gli animali più deboli ad agire contro i propri interessi pur di non dispiacere agli individui alfa. L’anarchia vitalistica che spesso l’uomo attribuisce all’animale è un falso ideologico.
Il paradiso terrestre di Laura Serri esclude i predatori, la fame degli inverni, la dominanza di un esemplare sull’altro.
Però ad una condizione.
Di rinchiudere il giardino delle delizie dentro una bolla di vetro.
Luiza Samanda Turrini
Fortuna, legge e libertà
__/cervi/__
“Prede di carnivori e cacciatori, questi animali sono stati fra i primissimi soggetti rappresentati dall’uomo, sulle volte delle caverne nel periodo Magdaleniano. In quelle ere in cui l’uomo si spostava in continuazione, inseguendo i grandi branchi di mammiferi. Se gli animali riprodotti nell’arte sono quasi sempre figura degli esseri umani, Laura Serri descrive l’utopia di un’umanità pura, leggiadra, che si contrappone all’ethos della forza e dell’aggressione.”
Se fino ad ora Serri metteva a confronto il suo soggetto d’elezione (animale nomade e selvatico) con il supporto (carte da parati pastellate, emblema della casa e della stanzialità), ora la sua ricerca si apre alla terza dimensione.
L’artista plasma un mondo edenico, come fatto di marzapane, di vegetazione lussureggiante e priva di spigoli. Un Paese delle Meraviglie in cui lo spettro di Bambi incontra quello di Willie Wonka. Grappoli di frutti, foglie che si moltiplicano in tracciati spiraliformi, fiori coronati da gemme. All’interno di questo mondo da fiaba, cesellato di particolari come una miniatura gotica, smussato e rutilante di colori come il reame dei Mini Pony, al posto dei piccoli unicorni panciuti gli unici abitanti sono i cervi. Cervi ultra-colorati, aureolati di fiori e perle, con mantelli intarsiati di motivi floreali. Ci sono maschi con palchi di corna poderosi, cuccioli in colori pastello da nursery, femmine che allattano piccoli, cerbiatti minuscoli mimetizzati nella vegetazione. Qua e là si scorge la mano di un’umanità benigna, che dispone in giro vasi di bacche blu e casette per uccelli.
Nel mondo reale i cervi, come tutti gli animali liberi, vivono in balia del caso. Le modalità della loro sopravvivenza illustrano perfettamente quel mix di imprevisto, prudenza ed intelligenza individuale che sta alla base della fortuna. Nel bosco nulla è mai identico a se stesso: la radura in cui all’andata ci si è fermati a brucare teneri germogli, al ritorno può nascondere gli agguati di un predatore. La riflessione sulla fortuna, per gli animali come per gli esseri umani, si connette a quella sulla libertà. La natura ha le sue leggi, quelle intraviste e rieditate da Darwin, e quelle della gerarchia dei branchi, che spesso spingono gli animali più deboli ad agire contro i propri interessi pur di non dispiacere agli individui alfa. L’anarchia vitalistica che spesso l’uomo attribuisce all’animale è un falso ideologico.
Il paradiso terrestre di Laura Serri esclude i predatori, la fame degli inverni, la dominanza di un esemplare sull’altro.
Però ad una condizione.
Di rinchiudere il giardino delle delizie dentro una bolla di vetro.
Luiza Samanda Turrini
17
settembre 2010
Laura Serri – I giardini di Lilliput
Dal 17 settembre al 31 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
MAGAZZINI CRIMINALI
Sassuolo, Piazzale Domenico Gazzadi, 4, (Modena)
Sassuolo, Piazzale Domenico Gazzadi, 4, (Modena)
Orario di apertura
17-18-19 settembre in occasione del festivalfilosofia 2010 dalle 09-23-successivamente sabato e domenica 16-19
Vernissage
17 Settembre 2010, ore 18
Sito web
www.festivalfilosofia.it
Ufficio stampa
ALIAS
Autore
Curatore