Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Gianfranco Morini – Mer de Merde
Il titolo della mostra è “Mer de Merde” è ovviamente ironico e provocatorio. Tutta la sua produzione artistica è attraversata dalla ricerca di una gestualità istintuale, dal rispetto della materia ceramica e dalla critica del sistema dell’arte.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Merd art ceramics” è il nuovo manifesto del Gianfranco Morini che, in parallelo ad Argillà, esporrà dal 4 al 5 settembre a Faenza nella Club House della Confraternita del Castrato, in Piazza San Francesco 22, alcuni dei suoi ultimi lavori, due torri e una serie di piatti.
Il titolo della mostra è “Mer de Merde” è ovviamente ironico e provocatorio. Tutta la sua produzione artistica è attraversata dalla ricerca di una gestualità istintuale, dal rispetto della materia ceramica e dalla critica del sistema dell’arte.
Il titolo ricorda le operazioni dei surrealisti fino a scomodare le associazioni libere della psicoanalisi. Così nasce il titolo francese, che senza stare scomodare Freud o Jaques Lacan e la sua teoria dell’inconscio strutturato come un linguaggio, associa il suono di due parole, francesi il mare e la “merd”, in un catena metonimica di significati autoironici e allo stesso tempo canzonatori.
“L’argilla è risultato di millenni di sedimentazioni – spiega Morini – immaginate quanti escrementi si sono accumulati nella argilla che serve per la creazione di una ciotola di ceramica. L’argilla è un materiale che ha origini geologiche antichissime. Nella sua composizione trattiene e racconta secoli di storia”.
In questa mostra espone una serie di piatti dove la ceramica sottolinea la sua origine grezza fino a fondersi con materiali vitrei o ingranaggi meccanici arrivando in alcuni casi a negare con il bianco la profonda padronanza dell’artista nell’uso degli smalti.
Biografia
Morini, le cui opere sono frutto di continuo studio e di ricerca di materiali e tecniche particolari, è nato a Faenza nel 1955. Dopo gli studi artistici a Faenza (Istituto per la Ceramica) e a Bologna (Accademia di Belle Arti), allievo di Augusto Betti e Alfonso Leoni, ha collaborato giovanissimo con maestri come Panos Tsolakos e Carlo Zauli.
Dagli anni ’70 inizia la sua attività nell'industria ceramica lavorando come ricercatore in aziende di livello internazionale. Si deve a lui, infatti, “Oxigena”, la piastrella che respira, il cui marchio –coperto da brevetto – sottolinea l’eccezionalità di questo prodotto. In parallelo non ha mai abbandonato la sua ricerca artistica, divenuta più intensa negli ultimi anni.
Attualmente lavora in industria ceramica per il gruppo Gambarelli di Modena, come responsabile del laboratorio di ricerca e sviluppo presso le ceramiche di Siena a Buonconvento.
Il titolo della mostra è “Mer de Merde” è ovviamente ironico e provocatorio. Tutta la sua produzione artistica è attraversata dalla ricerca di una gestualità istintuale, dal rispetto della materia ceramica e dalla critica del sistema dell’arte.
Il titolo ricorda le operazioni dei surrealisti fino a scomodare le associazioni libere della psicoanalisi. Così nasce il titolo francese, che senza stare scomodare Freud o Jaques Lacan e la sua teoria dell’inconscio strutturato come un linguaggio, associa il suono di due parole, francesi il mare e la “merd”, in un catena metonimica di significati autoironici e allo stesso tempo canzonatori.
“L’argilla è risultato di millenni di sedimentazioni – spiega Morini – immaginate quanti escrementi si sono accumulati nella argilla che serve per la creazione di una ciotola di ceramica. L’argilla è un materiale che ha origini geologiche antichissime. Nella sua composizione trattiene e racconta secoli di storia”.
In questa mostra espone una serie di piatti dove la ceramica sottolinea la sua origine grezza fino a fondersi con materiali vitrei o ingranaggi meccanici arrivando in alcuni casi a negare con il bianco la profonda padronanza dell’artista nell’uso degli smalti.
Biografia
Morini, le cui opere sono frutto di continuo studio e di ricerca di materiali e tecniche particolari, è nato a Faenza nel 1955. Dopo gli studi artistici a Faenza (Istituto per la Ceramica) e a Bologna (Accademia di Belle Arti), allievo di Augusto Betti e Alfonso Leoni, ha collaborato giovanissimo con maestri come Panos Tsolakos e Carlo Zauli.
Dagli anni ’70 inizia la sua attività nell'industria ceramica lavorando come ricercatore in aziende di livello internazionale. Si deve a lui, infatti, “Oxigena”, la piastrella che respira, il cui marchio –coperto da brevetto – sottolinea l’eccezionalità di questo prodotto. In parallelo non ha mai abbandonato la sua ricerca artistica, divenuta più intensa negli ultimi anni.
Attualmente lavora in industria ceramica per il gruppo Gambarelli di Modena, come responsabile del laboratorio di ricerca e sviluppo presso le ceramiche di Siena a Buonconvento.
04
settembre 2010
Gianfranco Morini – Mer de Merde
Dal 04 al 05 settembre 2010
arte contemporanea
Location
CLUB HOUSE CONFRATERNITA DEL CASTRATO
Faenza, Piazza San Francesco, 22, (Ravenna)
Faenza, Piazza San Francesco, 22, (Ravenna)
Orario di apertura
sabato dalle 10 alle 24 e domenica dalle 10 alle 22.
Sito web
www.francomorini.it
Ufficio stampa
STEFANIA MAZZOTTI
Autore