Testo critico mostra di Angelo Zanella
Angelo Zanella nasce a Lovere nel 1960, dove vive tuttora. Diplomato all’Accademia di Brera, ha esposto in gallerie e fiere d’arte italiane e straniere. Citiamo tra le più significative la Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea a Nizza, la Fenice et des Artistes a Venezia e E.T. Collections a Parigi.
Lo studio è nel centro storico di Lovere, due rampe di scale esterne e si apre la porta su una grande stanza ad archi, in mezzo un tavolone in legno, sopra tubetti di colori sparsi dappertutto, attorno quadri che sono l’anima di Angelo che li guarda e sorride: “Sono libero di creare quello che voglio, quello che sento, meglio di così”.
Berretta grigia sulla testa, sguardo che si infila sulle tele per raccontarle, viverle e lasciarle andare dove vuole l’immaginazione di chi li guarda. Una pittura particolare quella di Angelo Zanella, uno degli artisti più talentuosi e schivi del panorama della pittura locale. “Non m’interessa apparire, mi interessa fare quello che mi piace. E poi c’è il viaggio, credo che tutti dovrebbero viaggiare, il mio sogno è attraversare la Russia con la Trasniberiana, viverla in mezzo alla gente che sale con i polli, con quello che capita, che piange e che ride, respirare la gente. Per questo io preferisco osservare e non mettermi in mostra. Parlo con i quadri, sono la mia miglior parola”. Un viaggio che dura da sempre quello della pittura di Angelo Zanella, prima espressionista poi ritrattista e in mezzo molto altro.
Da Araberara 18/12/2009