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Zlatko Kopljar – K13
K13 consiste di una installazione/scultura “di luce” e un video. Si tratta di un oggetto luminoso, della dimensione di 3 metri, radiante di numerosissimi tubi al neon, per illuminare il quale si è supplita extra energia elettrica all’Oratorio.
Comunicato stampa
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K13 è un progetto complesso. Nel lavoro del croato Zlatko Kopljar (nato a Bosanski Brod nel 1962, diplomato alla Accademia di B.B.A.A. di Venezia con Carmelo Zotti) una serie di lavori tutti siglati “K” e numerati cronologicamente (“konsrukcija” in Croato, sta per costruzione) rappresentano un diverso ma coerente corpus di installazione/performance/scultura/fotografia/video. Tema generale, come ancora e sempre nell’arte, la presenza consapevole dell’artista nella società. Artista come testimone critico, anche se impossibilitato ad indurre cambiamenti, oppure spettatore passivo, come nella serie di fotografie “Compassion”, in cui l’artista è rappresentato in un abito formale scuro, inginocchiato davanti ad edifici simbolo del potere e della cultura mondiali. La sua è una preghiera e/o silenziosa protesta. L’artista-performer diventa un “corpo pubblico”, egli rappresenta e amministra una verità di valore collettivo.
K13, che ha avuto premiére quest’anno a Graz e poi al Museo di Arte Contemporanea di Zagreb, viene presentato al pubblico italiano presso l’Oratorio di San Ludovico di Venezia. K13 consiste di una installazione/scultura “di luce” e un video. Si tratta di un oggetto luminoso, della dimensione di 3 metri, radiante di numerosissimi tubi al neon, per illuminare il quale si è supplita extra energia elettrica all’Oratorio. L’eccesso di luce è intesa a rendere la scultura quasi immateriale. Il video, invece, presenta l’artista che attraverso un fitto bosco, in un incerto crepuscolo avanza verso la Torre di Luce. La scena è piena di pace, la camera statica. La struttura luminosa che lui raggiunge sembra subito avere un valore mitico, le cui speciali proprietà emergono anche dal suo potenziale energetico. K13 parte dalla riflessione dell’artista su un monumento/non monumento di Zagreb: la “torre di luce” della fabbrica di lampadine TEZ, ora in disuso per la delocalizzazione della produzione in Cina. La torre è un bizzarro edificio funzionale degli anni ‘60: alta parecchi piani ma stretta pochi metri, era una sede di prova delle lampadine, che rimanendo accesa di luce vivissima giorno e notte ha costituito un punto riconoscibile della città per un lungo periodo. Questa architettura meramente funzionale e luminosa, proprio ora che è spenta è diventata un faro ideale: un faro di speranza per la cultura di una comunità che si trova a dover lottare per difendere valori etici e memoria collettiva.
Se la luce è metafora per molte cose: di giustizia, del divino, di consapevolezza e di ragione, e della vita stessa, essa è innanzitutto metafora di sè stessa. Ciò che è, é. La luce, splendendo, dice la sua stessa verità. La luce è prima di tutto metafora di verità. E niente dà più valore e forza ad una protesta che la sua propria, intrinseca, ebolliente verità.
La mostra “K13” di Zlatko Kopljar è prodotta da Associazione Culturale Nuova Icona in collaborazione con Associazione E:,Venezia.Con la collaborazione di Susanna Fabris.
Patrocinio del Ministero della Cultura di Croazia e del Muzej Suvremene Umjetnosti / Museo di Arte Contemporanea di Zagreb.
L’Oratorio di S. Ludovico è a Venezia, Dorsoduro, Calle dei Vecchi 2552 (vicino alla Fondamenta S.Sebastiano)
K13, che ha avuto premiére quest’anno a Graz e poi al Museo di Arte Contemporanea di Zagreb, viene presentato al pubblico italiano presso l’Oratorio di San Ludovico di Venezia. K13 consiste di una installazione/scultura “di luce” e un video. Si tratta di un oggetto luminoso, della dimensione di 3 metri, radiante di numerosissimi tubi al neon, per illuminare il quale si è supplita extra energia elettrica all’Oratorio. L’eccesso di luce è intesa a rendere la scultura quasi immateriale. Il video, invece, presenta l’artista che attraverso un fitto bosco, in un incerto crepuscolo avanza verso la Torre di Luce. La scena è piena di pace, la camera statica. La struttura luminosa che lui raggiunge sembra subito avere un valore mitico, le cui speciali proprietà emergono anche dal suo potenziale energetico. K13 parte dalla riflessione dell’artista su un monumento/non monumento di Zagreb: la “torre di luce” della fabbrica di lampadine TEZ, ora in disuso per la delocalizzazione della produzione in Cina. La torre è un bizzarro edificio funzionale degli anni ‘60: alta parecchi piani ma stretta pochi metri, era una sede di prova delle lampadine, che rimanendo accesa di luce vivissima giorno e notte ha costituito un punto riconoscibile della città per un lungo periodo. Questa architettura meramente funzionale e luminosa, proprio ora che è spenta è diventata un faro ideale: un faro di speranza per la cultura di una comunità che si trova a dover lottare per difendere valori etici e memoria collettiva.
Se la luce è metafora per molte cose: di giustizia, del divino, di consapevolezza e di ragione, e della vita stessa, essa è innanzitutto metafora di sè stessa. Ciò che è, é. La luce, splendendo, dice la sua stessa verità. La luce è prima di tutto metafora di verità. E niente dà più valore e forza ad una protesta che la sua propria, intrinseca, ebolliente verità.
La mostra “K13” di Zlatko Kopljar è prodotta da Associazione Culturale Nuova Icona in collaborazione con Associazione E:,Venezia.Con la collaborazione di Susanna Fabris.
Patrocinio del Ministero della Cultura di Croazia e del Muzej Suvremene Umjetnosti / Museo di Arte Contemporanea di Zagreb.
L’Oratorio di S. Ludovico è a Venezia, Dorsoduro, Calle dei Vecchi 2552 (vicino alla Fondamenta S.Sebastiano)
25
settembre 2010
Zlatko Kopljar – K13
Dal 25 settembre al 17 ottobre 2010
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
ORATORIO SAN LUDOVICO
Venezia, Corte Dei Vecchi, (Venezia)
Venezia, Corte Dei Vecchi, (Venezia)
Orario di apertura
dal venerdì alla domenica dalle 15 alle 19 e su appuntamento
Vernissage
25 Settembre 2010, ore 18
Sito web
www.e-ven.net
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