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Lavinio Sceral – Cattedrali della Memoria. Cathédrales de la Mémoire
Una mostra di pittura suggestiva. Lavinio Sceral espone nella Cattedrale di Casertavecchia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Martedì 31 agosto 2010, alle ore 18, presso la Cattedrale di Casertavecchia s’inaugurerà, la personale del pittore Lavinio Sceral dal titolo “Cattedrali della Memoria - Cathédrales de la Mémoire”, in programma fino al 5 settembre 2010 (apertura: intera mattinata; pomeriggio: dalle 16 alle 21), in concomitanza con il celebre Festival “Settembre al Borgo”.
La mostra - già proposta a Nizza, in Francia, e a Napoli, con grandissimo successo di pubblico e di critica - raccoglie i suggestivi dipinti dell’artista napoletano ispirati alle antiche Cattedrali, per la prima volta esposti proprio in una Cattedrale, celebre e nota in tutto il mondo, grazie alla sensibilità e alla disponibilità di mons. don Pietro De Felice, Parroco di Casertavecchia e Cancelliere della Curia Vescovile di Caserta.
Tale ambientazione, fortemente voluta dal curatore dell’evento, Aldo Antonio Cobianchi, avrà un allestimento particolare, ideato dal Cobianchi, tra luci di candele e canti gregoriani, per favorire l’incontro e la fusione delle Cattedrali di Sceral con l’atmosfera mistica e suggestiva di uno dei monumenti più importanti e affascinanti del patrimonio artistico italiano, luogo di culto che regala indiscusse emozioni.
Anche in questo ultimo ciclo di dipinti in mostra, fonti di ispirazione per Sceral sono l’opera e le tematiche trattate dallo scrittore francese Marcel Proust, di cui Sceral si fa interprete pittorico, cogliendo nel concetto di ricordo caro a Proust la chiave per svelare il proprio mondo interiore, fatto di emozioni, esperienze vissute, sofferenze, gioie, analisi psicologiche, in un vortice di realtà concreta e sogno fiabesco. Per tale motivo è definito dalla critica “pittore proustiano” e, addirittura, dopo la personale di Nizza, il quadro “La Cattedrale Bianca” è divenuto patrimonio ed è esposto presso il Museo “Casa di Proust” di Illiers Combray in Francia: riconoscimento straordinario, mai ottenuto da altri artisti, anche francesi, a conferma della valenza del percorso artistico condotto da Sceral.
Lo stesso tema delle Cattedrali è fortemente legato alle tematiche proustiane. Nelle biografie dello scrittore si legge come Proust, accompagnato dal suo fido chauffeur Agostinelli, ammirasse di notte le cattedrali illuminate dai fari della sua automobile; ancora, nelle cronache del F**aro di inizio Novecento sono riportati i duri interventi dello scrittore per le “cattedrali assassinate” da una legge anticlericale dell’epoca.
Ma, come sostenuto più volte dal prof. Gennaro Oliviero, Segretario Generale dell’Associazione Amici di Marcel Proust (tra i primi ad essersi occupati criticamente dell’opera di Sceral), è soprattutto nel topos del ricordo e della memoria che va inquadrato il legame tra il nostro pittore e la produzione letteraria proustiana. Il “verismo”particolare di Sceral non implica il raffigurare la realtà così come è, ma il cercare di rappresentare, come è, il ricordo di un episodio, la suggestione di un sogno, le innumerevoli sensazioni che un fatto concreto trasmette. Scelta complessa che Sceral risolve attraverso una pletora di strumenti che la cultura del ‘900 gli ha, consapevolmente o inconsapevolmente, fornito, dall’immagine cinematografica alla psicanalisi di Freud.
In questa appassionata, frenetica, turbolenta “poetica” artistica espressa dall’Autore vi è, però, una roccia di stabilità, che dona ancora più fascino alla sua arte: l’utilizzo competente, approfondito ed elaborato dello strumento pittorico. La raffigurazione novecentesca delle immagini è, infatti, mitigata, o, meglio, resa più chiara, attraverso l’uso e la riscoperta di antichissime tecniche pittoriche, comuni alla pittura bizantina come al Rinascimento. I colori sono ricavati dalle terre naturali, miscelate ad oli e alchimie di leonardesca memoria; le eccezionali velature, a più strati sono realizzate con cera purissima d’api; i pennelli sono adoperati sfiorando la superficie, accarezzandola; il disegno di base, preciso e minuzioso, si fa travolgere dalle sfumature degli strati preparatori e dalla leggerezza delle successive pennellate. L’effetto finale è esaltante: la luce fuoriesce dal quadro, l’aspetto è setoso, levigato, lucido.
Così, per ammirare e gustare appieno tali opere, risulta necessaria un’illuminazione particolare, con la fiamma magica e vibrante di una candela, così come si potevano leggere un tempo i dipinti nelle antiche Cattedrali.
a cura di Aldo Antonio Cobianchi
La mostra - già proposta a Nizza, in Francia, e a Napoli, con grandissimo successo di pubblico e di critica - raccoglie i suggestivi dipinti dell’artista napoletano ispirati alle antiche Cattedrali, per la prima volta esposti proprio in una Cattedrale, celebre e nota in tutto il mondo, grazie alla sensibilità e alla disponibilità di mons. don Pietro De Felice, Parroco di Casertavecchia e Cancelliere della Curia Vescovile di Caserta.
Tale ambientazione, fortemente voluta dal curatore dell’evento, Aldo Antonio Cobianchi, avrà un allestimento particolare, ideato dal Cobianchi, tra luci di candele e canti gregoriani, per favorire l’incontro e la fusione delle Cattedrali di Sceral con l’atmosfera mistica e suggestiva di uno dei monumenti più importanti e affascinanti del patrimonio artistico italiano, luogo di culto che regala indiscusse emozioni.
Anche in questo ultimo ciclo di dipinti in mostra, fonti di ispirazione per Sceral sono l’opera e le tematiche trattate dallo scrittore francese Marcel Proust, di cui Sceral si fa interprete pittorico, cogliendo nel concetto di ricordo caro a Proust la chiave per svelare il proprio mondo interiore, fatto di emozioni, esperienze vissute, sofferenze, gioie, analisi psicologiche, in un vortice di realtà concreta e sogno fiabesco. Per tale motivo è definito dalla critica “pittore proustiano” e, addirittura, dopo la personale di Nizza, il quadro “La Cattedrale Bianca” è divenuto patrimonio ed è esposto presso il Museo “Casa di Proust” di Illiers Combray in Francia: riconoscimento straordinario, mai ottenuto da altri artisti, anche francesi, a conferma della valenza del percorso artistico condotto da Sceral.
Lo stesso tema delle Cattedrali è fortemente legato alle tematiche proustiane. Nelle biografie dello scrittore si legge come Proust, accompagnato dal suo fido chauffeur Agostinelli, ammirasse di notte le cattedrali illuminate dai fari della sua automobile; ancora, nelle cronache del F**aro di inizio Novecento sono riportati i duri interventi dello scrittore per le “cattedrali assassinate” da una legge anticlericale dell’epoca.
Ma, come sostenuto più volte dal prof. Gennaro Oliviero, Segretario Generale dell’Associazione Amici di Marcel Proust (tra i primi ad essersi occupati criticamente dell’opera di Sceral), è soprattutto nel topos del ricordo e della memoria che va inquadrato il legame tra il nostro pittore e la produzione letteraria proustiana. Il “verismo”particolare di Sceral non implica il raffigurare la realtà così come è, ma il cercare di rappresentare, come è, il ricordo di un episodio, la suggestione di un sogno, le innumerevoli sensazioni che un fatto concreto trasmette. Scelta complessa che Sceral risolve attraverso una pletora di strumenti che la cultura del ‘900 gli ha, consapevolmente o inconsapevolmente, fornito, dall’immagine cinematografica alla psicanalisi di Freud.
In questa appassionata, frenetica, turbolenta “poetica” artistica espressa dall’Autore vi è, però, una roccia di stabilità, che dona ancora più fascino alla sua arte: l’utilizzo competente, approfondito ed elaborato dello strumento pittorico. La raffigurazione novecentesca delle immagini è, infatti, mitigata, o, meglio, resa più chiara, attraverso l’uso e la riscoperta di antichissime tecniche pittoriche, comuni alla pittura bizantina come al Rinascimento. I colori sono ricavati dalle terre naturali, miscelate ad oli e alchimie di leonardesca memoria; le eccezionali velature, a più strati sono realizzate con cera purissima d’api; i pennelli sono adoperati sfiorando la superficie, accarezzandola; il disegno di base, preciso e minuzioso, si fa travolgere dalle sfumature degli strati preparatori e dalla leggerezza delle successive pennellate. L’effetto finale è esaltante: la luce fuoriesce dal quadro, l’aspetto è setoso, levigato, lucido.
Così, per ammirare e gustare appieno tali opere, risulta necessaria un’illuminazione particolare, con la fiamma magica e vibrante di una candela, così come si potevano leggere un tempo i dipinti nelle antiche Cattedrali.
a cura di Aldo Antonio Cobianchi
31
agosto 2010
Lavinio Sceral – Cattedrali della Memoria. Cathédrales de la Mémoire
Dal 31 agosto al 05 settembre 2010
arte contemporanea
Location
CATTEDRALE
Caserta, Piazza Duomo, 11, (Caserta)
Caserta, Piazza Duomo, 11, (Caserta)
Orario di apertura
intera mattinata; pomeriggio: dalle 16 alle 21
Vernissage
31 Agosto 2010, ore 18
Autore
Curatore