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Flussi Digital Transitions 2010 – Das Kleine Kino
“Das Kleine Kino” vuole associare sotto lo stesso cappello diverse modalità produttive ed estetiche dell’immagine in movimento, raggruppandole per suggestioni tematiche
Comunicato stampa
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"Das Kleine Kino" vuole associare sotto lo stesso cappello diverse modalità produttive ed estetiche dell'immagine in movimento, raggruppandole per suggestioni tematiche.
Buona parte di questi lavori non sono mai stati presentati in Italia all'interno di un circuito retrospettivo: video-art, live cinema, video-tape, video-performance sono tutte forme parallele e laterali al mainstream, e pertanto vitali e particolarmente sensibili alla contemporaneità e dall’alto quoziente di variazione. Tutte forme espressive che, proprio per queste ragioni, possiedono una carica visiva decisamente alternativa, così come possono contare nel loro codice genetico un andamento assolutamente peculiare rispetto ai tempi ed alle durate.
Il tema di questo percorso curatoriale è il confine, o meglio il limite, la frontiera, il termine. Categorie queste ultime chiaramente declinabili in differenti accezioni, mettendone in chiaro la connotazione di ostacolo così come di possibilità, infine di faglia, elemento che in maniera sotterranea delimita territori che dialetticamente si incontrano, si frappongono, si giustappongono: una metafora della sperimentazione, e contemporaneamente un necessario rimando a ciò che è stato, quell’evento che ha cambiato fisionomia, biologia, economia, politica, etica ed immagine del territorio, e del quale quest’anno ricorre il trentennale.
Lo screening non sarà comunque un momento commemorativo, ma metterà in luce le problematiche relative alla perdita di identità e di riconoscimento dei luoghi. Il terremoto è una vera epifania: esibisce la vita domestica e ne imbalsama piccoli frammenti: le intimità si miscelano a caso con quelle degli altri, l’identità si esaurisce, il lessico famigliare si destruttura. Ma il sisma rivela anche la storia di un territorio e sottolinea il potenziale dei processi di crescita urbana, proprio attraverso la quantità di strappi che ha inferto alla città e ai paesi del circondario.
La chiave di questo progetto sta proprio nell'accostamento evocativo di prodotti ed autori provenienti da stili e periodi storici differenti, in una sorta di orchestrazione multimodale in cui forme brevi dell'immagine in movimento dialogheranno a viso aperto sul tema.
Allo stesso modo, giovani (ma già dall'ottimo livello qualitativo) artisti e collettivi campani, sono chiamati a confrontarsi a viso aperto con videomaker internazionali, selezionati attingendo tra i più disparati ambiti espressivi, a cavallo delle categorie.
Buona parte di questi lavori non sono mai stati presentati in Italia all'interno di un circuito retrospettivo: video-art, live cinema, video-tape, video-performance sono tutte forme parallele e laterali al mainstream, e pertanto vitali e particolarmente sensibili alla contemporaneità e dall’alto quoziente di variazione. Tutte forme espressive che, proprio per queste ragioni, possiedono una carica visiva decisamente alternativa, così come possono contare nel loro codice genetico un andamento assolutamente peculiare rispetto ai tempi ed alle durate.
Il tema di questo percorso curatoriale è il confine, o meglio il limite, la frontiera, il termine. Categorie queste ultime chiaramente declinabili in differenti accezioni, mettendone in chiaro la connotazione di ostacolo così come di possibilità, infine di faglia, elemento che in maniera sotterranea delimita territori che dialetticamente si incontrano, si frappongono, si giustappongono: una metafora della sperimentazione, e contemporaneamente un necessario rimando a ciò che è stato, quell’evento che ha cambiato fisionomia, biologia, economia, politica, etica ed immagine del territorio, e del quale quest’anno ricorre il trentennale.
Lo screening non sarà comunque un momento commemorativo, ma metterà in luce le problematiche relative alla perdita di identità e di riconoscimento dei luoghi. Il terremoto è una vera epifania: esibisce la vita domestica e ne imbalsama piccoli frammenti: le intimità si miscelano a caso con quelle degli altri, l’identità si esaurisce, il lessico famigliare si destruttura. Ma il sisma rivela anche la storia di un territorio e sottolinea il potenziale dei processi di crescita urbana, proprio attraverso la quantità di strappi che ha inferto alla città e ai paesi del circondario.
La chiave di questo progetto sta proprio nell'accostamento evocativo di prodotti ed autori provenienti da stili e periodi storici differenti, in una sorta di orchestrazione multimodale in cui forme brevi dell'immagine in movimento dialogheranno a viso aperto sul tema.
Allo stesso modo, giovani (ma già dall'ottimo livello qualitativo) artisti e collettivi campani, sono chiamati a confrontarsi a viso aperto con videomaker internazionali, selezionati attingendo tra i più disparati ambiti espressivi, a cavallo delle categorie.
26
agosto 2010
Flussi Digital Transitions 2010 – Das Kleine Kino
Dal 26 al 29 agosto 2010
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
TEATRO CARLO GESUALDO
Avellino, Piazza Castello, (Avellino)
Avellino, Piazza Castello, (Avellino)
Sito web
www.flussi.eu
Autore
Curatore