Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Vienna
La mostra, prendendo spunto dall’omonima città che diventa oggetto stesso dell’esposizione, presenta alcuni fra i maggiori protagonisti dell’arte austriaca contemporanea. Prima tappa di un percorso di ricerca sull’arte delle grandi capitali europee (ma non solo) che da sempre si contraddistinguono come laboratori essenziali nei quali le nuove tendenze sono il frutto della fusione fra cultura passata e presente.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Lunedì 4 ottobre 2010 alle ore 18.00, la Galleria Marie-Laure Fleisch inaugura la collettiva Vienna, a cura di Peter Weiermair.
La mostra, prendendo spunto dall’omonima città che diventa oggetto stesso dell’esposizione, presenta alcuni fra i maggiori protagonisti dell'arte austriaca contemporanea. Prima tappa di un percorso di ricerca sull’arte delle grandi capitali europee (ma non solo) che da sempre si contraddistinguono come laboratori essenziali nei quali le nuove tendenze sono il frutto della fusione fra cultura passata e presente.
Nel caso di Vienna, la rivoluzione culturale dell’inizio del secolo scorso, ma sopratutto il movimento socio-culturale della fine degli anni ’60, rappresentano i momenti storici più significativi che hanno dato vita a importanti correnti artistiche. I principi della vita sociale, come anche gli stessi linguaggi dell'arte, vengono messi in crisi in questi periodi e divengono così oggetto di esame della mostra. Vienna è una città che ha concentrato tutto il potere creativo dell’Austria e, non senza una ragione, gli artisti esposti si relazionano alle esperienze culturali del passato: se pensiamo ai grandi personaggi come Sigmund Freud o Ludwig Wittgenstein, possiamo comprendere quale sia stato il clima culturale in cui si sono formati.
La mostra presta particolare attenzione al disegno e ai lavori su carta, ma da spazio anche ad un artista come Werner Reiterer che ha creato appositamente per lo spazio di Roma un’installazione interattiva. Alla stessa maniera, Erwin Wurm con il suo lavoro stimola la partecipazione psico-fisiologica del pubblico. Arnulf Rainer, Bruno Gironcoli e Günter Brüs rappresentano il nucleo storico degli artisti esposti. Gironcoli, come un coreografo, lavora sul potere di oggetti assurdi appartenenti alla nostra civilità; Rainer attraverso segni radicali interviene con il disegno su motivi dell'arte italiana antica creando un dialogo con se stesso e le sue opere; Brüs, dopo il periodo dell’Azionismo Viennese, è diventato invece un grande poeta del dialogo fra immagine e testo. Anche Franz Graf lavora nel campo fra testo e immagine, mentre per Maria Bussmann disegnare è un metodo per indagare temi filosofici di varia natura. L’erotismo fragile della pubertà è il tema principale di Michael Ziegler come fosse un illustratore del mondo di Robert Musil.
Per l’occasione sarà pubblicato un catalogo con un testo del curatore che documenterà la mostra e includerà informazioni sugli artisti in forma di auto-riflessioni e commenti. Il disegno del titolo “Vienna”, che sarà anche in copertina di catalogo come manifesto della mostra, è stato realizzato appositamente da Arnulf Rainer.
Peter Weiermair è stato Direttore e Curatore di Musei d’arte moderna e contemporanea in Austria, Germania e Italia. Nel 1964 ha fondato la casa editrice Allerheiligenpresse e per oltre dieci anni è stato Presidente dell’IKT (International Association of Curators of Contemporary Art). Dagli anni ’60 ad oggi ha curato mostre monografiche e antologiche dei protagonisti dell’arte contemporanea internazionale. Citiamo fra le altre le mostre di Arnulf Rainer ed Ervin Wurm presentati per la prima volta in Italia.
Note a margine di questa mostra
Nei titoli di numerose mostre compare il nome della città di Vienna. Molte sono dedicate all'arte e alla cultura popolare a cavallo fra Ottocento e Novecento, altre si concentrano sull'arte della seconda metà del Novecento, un periodo in cui l'Austria aveva smesso di essere una potenza mondiale, e tuttavia poteva vantare una sorprendente quantità di importanti artisti nel campo della letteratura e delle arti visive. Alcuni hanno tracciato linee di congiunzione fra ieri e oggi, e quindi (come in questo caso) indicato con quale forza la tradizione influisca sul presente. Dobbiamo constatare che, come per Londra in Gran Bretagna e Parigi in Francia, Vienna rappresenta la cultura dell'intero paese. Questa prerogativa non è solo legata alle sue ricche infrastrutture istituzionali, all'intenso scambio che esiste oggi, se si fa un paragone con gli anni Cinquanta o Sessanta del secolo scorso, alla concentrazione di istituzioni formative, ma anche alla presenza di artisti apprezzati a livello internazionale, da Brus a Wurm. Stati d'animo, filosofie di vita e costanti del pensiero vengono per lo più spiegate alla luce della tradizione del Barocco, ma soprattutto, a mio modo di vedere, con un percorso di interrogazione radicale del nostro sistema di segni (lingua), del nostro sistema di comunicazione. Dopo la fine della dittatura fascista, dopo l'annientamento dell'intellighenzia ebraica e dell'alta borghesia, dopo l'esodo degli artisti e degli scienziati, la letteratura e le arti visive d'avanguardia riprendono alcuni approcci che erano emersi agli esordi del secolo. La reductio ad absurdum del linguaggio, l'interrogazione e la problematizzazione della lingua e dei sistemi di segni, si sviluppano a partire dalla messa in discussione, fin dai tempi di Nestroy e della "Lettera di Lord Chandos" di Hofmannsthal per arrivare a Wittgenstein e al Gruppo di Vienna, mentre nelle arti visive si assiste al superamento della pittura in direzione dell'azionismo, con esponenti come Schwarzkogler, Nitsch o Brus, che danno vita a un movimento parallelo alla body art americana, ma con sfumature più esistenzialiste. È bene rammentare questo capitolo di storia quando si analizzano gli artisti e le opere della presente mostra.
La galleria di Marie Laure Fleisch ha come fulcro mediale i lavori su carta, e questa scelta si riflette anche nelle opere degli artisti presentati. Nell'arte austriaca del Novecento, in Klimt, Schiele, Kokoschka e Kubin, fino a oggi, il disegno ha avuto un ruolo importante, come opera a sé stante ma anche in funzione concettuale (in Wurm o in Reiterer, ad esempio).
Nel caso di Bruno Gironcoli, recentemente scomparso, abbiamo rinunciato alla presenza, spesso imponente sul piano spaziale, delle sue 'Zivilisationsmaschinen' [macchine della civiltà] che violentano l'osservatore, e rimandiamo al rapporto fra disegno e scultura nel catalogo. Nei gouache l'artista formula i suoi rituali (sadici), donando vita alle sculture che sovrastano lo spettatore. Qui, come anche in Wurm, non dobbamo lasciarci sfuggire l'elemento antropomorfo e le sue proiezioni. Con la parola chiave azionismo viennese non intendiamo designare solo l'imponente teatro sinestetico di un Hermann Nitsch, ma anche le azioni più esistenzialiste di Günther Brus, che nel corso della sua produzione attraversa fasi diverse ma sempre legittime sul piano estetico: dalla pittura informale che, dopo la Selbstbemalung [dipingere sul proprio corpo], l'artista supererà per approdare all'azione, negli ultimi decenni Brus ha sviluppato una forma di poesia visiva che fonde disegno e testo.
Arnulf Rainer è, nella nostra selezione, l'artista più anziano, che inizia il suo percorso con lo scandalo della distruzione dell'opera altrui e poi, passando per la Übermalung [dipingere sopra un'immagine esistente], si confronta con forme dell'esperienza di sé generate da diversi stimoli. La serie presentata in mostra consiste in alcune teste tratte da immagini della storia dell'arte classica, che l'artista documenta realizzando disegni, e in cui tuttavia entrambi i piani restano chiaramente leggibili. Ciò che lo affascina nelle maschere funebri o in quelle reali che elabora è l'espressione del loro volto, il loro carattere.
Franz Graf dà rilievo all'elemento grafico e materico, in modo tale che la grafite, sulla carta, si presenti quasi come materiale, strato, traccia luminosa. Gli elementi antropomorfi diventano ornamenti, l'ornamento a sua volta suggerisce segni, che stanno per qualcos'altro. Se il tratto linguistico, la riduzione di una forma a segno e l'addizione di segni a formare una 'frase' è intuibile, il carattere erotico della sua arte è invece chiaramente percepibile persino nella forma astratta.
Maria Bussmann è presente in questa antologia con una serie di raffinati disegni su fondo nero, che l'osservatore assimila con gradualità e lento studio, un processo richiesto, fra l'altro, anche da alcuni delicati disegni a matita di Michael Ziegler. L'atto della ricezione e il contenuto da assimilare hanno (a volte in modo sorprendente) a che vedere l'uno con l'altro: Maria Bussmann si rifà alla lettura di scritti filosofici, mentre per Michael Ziegler ha una grande importanza il repertorio di immagini tratte da film, letteratura e arte antica che vengono attualizzate dall'artista. In questi disegni intimisti non troviamo vere e proprie esperienze, ma piuttosto universi di desiderio erotico che esistono solo in quanto disegni. Chi metta a confronto gli artisti di cui abbiamo parlato finora constaterà che in tutti loro gli stati umani psichici e fisici - dove le proiezioni erotiche giocano spesso un ruolo centrale - rappresentano un tema più forte rispetto a come viene presentato da artisti di altri paesi. Non è un caso che, al centro di questa mostra, campeggi la scultura di Wurm. Partendo dal suo lavoro di confronto con il concetto di scultura, culminato nella pratica delle „one minute sculptures“, si arriva a uno "scherzo" che risulterà "perturbante", come direbbe Freud. Anche per quanto attiene all'oggetto, che qui è una figura nella quale noi proiettiamo una "forma umana ideale", che attrae l'artista, si tratta di un processo che ha luogo fra le cose e le persone. Per me era importante invitare Werner Reiterer a creare una della sue installazioni „son et lumiere“, che invertono le polarità trasformando l'osservatore in attore, più efficacemente di quanto abbia mai potuto fare l'azionismo, in cui tutti gli spettatori erano esclusi dalla partecipazione all'agire, e a volte, come nel caso di Schwarzkogler, dalla rappresentazione stessa, riservata solo alle telecamere che dovevano filmarla. A differenza di Wurm, che modifica oggetti (di uso quotidiano), capi d'abbigliamento o feticci borghesi come automobili e case, innescando un'incertezza catartica che soffoca il riso in gola, Reiterer rappresenta una controparte poetica, dai tratti spesso fiabeschi.
Peter Weiermair
BIOGRAFIE
GÜNTER BRUS
Nato nel 1938 Ardning, Austria, vive e lavora in Austria.
Bibliografia selezionata
Günter Brus. Bild-Dichtungen a cura di Johanna Schwanberg, Springer-Verlag, Wien, New York, 2003
Günter Brus. Werkumkreisung (Viaggio intorno all’opera). A cura di Monika Faber, Köln, Verlag der Buchhandlung Walter König, 2003. Catalogo della mostra tenuta a Vienna, Graz, Zug e Galleria d'Arte Moderna, Bologna, a cura di Peter Weiermair, 2003-2005
Günter Brus. Je suis, donc j’ essaie de me faire a cura di Franziska e Arnulf Meifert, Édition du Centre Pompidou, Paris, 1993
MARIA BUSSMANN
Nata nel 1966 a Würzburg, Germania, vive e lavora a Vienna e New York.
Bibliografia selezionata
Maria Bussmann. I have never been to Japan. Ich war nie in Japan, Passagen Verlag, Wien, 2010
Maria Bussmann. Der Zauber der Zeichnung-Zeichnung in Österreich 1946 - 2007. Catalogo della mostra nel Lanserhaus, Eppan, Gemeinde Eppan, 2009, a cura di Peter Weiermair
Maria Bussmann. Zeichnungen zu Wittgensteins Tractatus. Drawings to Wittgenstein's Traktatus, Wien, 2000
BRUNO GIRONCOLI
Nato nel 1936 a Villach, Austria, deceduto a Vienna nel 2010.
Bibliografia selezionata
Bruno Gironcoli, Die Skulpturen. The Sculptures 1956-2008, Hatje Cantz Verlag, Ostfildern, 2008
Bruno Gironcoli, Biennale di Venezia 2003, Österreichischer Pavillon, Verlag der Buchhandlung Walther König, Köln, Innsbruck, 2003
Bruno Gironcoli, Die Ungeborenen. The Unbegotten, Museum für Angewandte Kunst, Wien, pubblicato in occasione della mostra presso il MAK, Gerd Hatje Verlag, Ostfildern, 1997
FRANZ GRAF
Nato nel 1954 a Tulln, Austria, vive e lavora a Vienna.
Bibliografia selezionata
Franz Graf, Schwarz heute jetzt habe dass schon fast vergessen, Kunsthalle Krems, 2010
W.C.Feminio, W.C.Masculino, 22nd International Biennal of Sao Paulo 1994, Wien, 1994
Franz Graf / Fritz Grohs, Gallerie Nächst St Stephan, Wien, 1988
ARNULF RAINER
Nato nel 1929 in Baden, Austria. Vive e lavora a Vienna, in Austria superiore e a Tenerife.
Bibliografia selezionata
Arnulf Rainer. Retrospettiva 1948-2000, Torino, Hopefulmonster, 2001. Catalogo della mostra cura di Peter Weiermair, Galleria d'Arte Moderna, Bologna, 2001
Rudi Fuchs, The Labyrinth in Arnulf Rainer, Salomon R. Guggenheim Museum, New York, 1989
Dieter Honisch, Malerei, um die Malerei zu verlassen, in Arnulf Rainer, Nationalgalerie, Staatliche Museen Preußischer Kulturbesitz, Berlin, 1980
Werner Hofmann, Jenseits des Schönheitlichen, in Arnulf Rainer, catalogo della 38a Biennale di Venezia, 1978
WERNER REITERER
Nato nel 1964 a Graz, vive e lavora a Vienna.
Bibliografia selezionata
Werner Reiterer. Raw Loop, The Speed Art Museum, Louisville, USA e The Contemporary Art Museum, Tampa, USA, 2009
Werner Reiterer. Breath, Belvedere, Wien, 2009
Werner Reiterer. Eye Sucks World, Kunsthaus Graz e Verlag Walther König, Köln, 2007
ERWIN WURM
Nato nel 1954 a Bruck an der Mur, Austria, vive e lavora a Vienna e Limberg.
Bibliografia selezionata
Erwin Wurm. Gurke, DuMont Verlag, Köln, 2009
Erwin Wurm. The artist who swallowed the world, Hatje Cantz Verlag, Ostfildern, 2006
Erwin Wurm. I love my time, I don`t like my time, Hatje Cantz Verlag, Ostfildern, 2004
Erwin Wurm, a cura di Peter Weibel, Hatje Cantz Verlag, Ostfildern-Ruit, 2002. Catalogo della mostra tenuta a Graz, Parigi, Karlsruhe, 2002-2003 e Galleria d'Arte Moderna, Bologna, a cura di Peter Weiermair, 2002
MICHAEL ZIEGLER
Nato nel 1960 a Wels, vive e lavora a Vienna e Innsbruck.
Bibliografia selezionata
Michael Ziegler. Stilleben, Allerheiligenpresse, Innsbruck 2009
Michael Ziegler. Fotografie, Fotohof Edition, Salzburg, 2008
Michael Ziegler. Zeichnungen, Allerheiligenpresse, Innsbruck, 2003
La mostra, prendendo spunto dall’omonima città che diventa oggetto stesso dell’esposizione, presenta alcuni fra i maggiori protagonisti dell'arte austriaca contemporanea. Prima tappa di un percorso di ricerca sull’arte delle grandi capitali europee (ma non solo) che da sempre si contraddistinguono come laboratori essenziali nei quali le nuove tendenze sono il frutto della fusione fra cultura passata e presente.
Nel caso di Vienna, la rivoluzione culturale dell’inizio del secolo scorso, ma sopratutto il movimento socio-culturale della fine degli anni ’60, rappresentano i momenti storici più significativi che hanno dato vita a importanti correnti artistiche. I principi della vita sociale, come anche gli stessi linguaggi dell'arte, vengono messi in crisi in questi periodi e divengono così oggetto di esame della mostra. Vienna è una città che ha concentrato tutto il potere creativo dell’Austria e, non senza una ragione, gli artisti esposti si relazionano alle esperienze culturali del passato: se pensiamo ai grandi personaggi come Sigmund Freud o Ludwig Wittgenstein, possiamo comprendere quale sia stato il clima culturale in cui si sono formati.
La mostra presta particolare attenzione al disegno e ai lavori su carta, ma da spazio anche ad un artista come Werner Reiterer che ha creato appositamente per lo spazio di Roma un’installazione interattiva. Alla stessa maniera, Erwin Wurm con il suo lavoro stimola la partecipazione psico-fisiologica del pubblico. Arnulf Rainer, Bruno Gironcoli e Günter Brüs rappresentano il nucleo storico degli artisti esposti. Gironcoli, come un coreografo, lavora sul potere di oggetti assurdi appartenenti alla nostra civilità; Rainer attraverso segni radicali interviene con il disegno su motivi dell'arte italiana antica creando un dialogo con se stesso e le sue opere; Brüs, dopo il periodo dell’Azionismo Viennese, è diventato invece un grande poeta del dialogo fra immagine e testo. Anche Franz Graf lavora nel campo fra testo e immagine, mentre per Maria Bussmann disegnare è un metodo per indagare temi filosofici di varia natura. L’erotismo fragile della pubertà è il tema principale di Michael Ziegler come fosse un illustratore del mondo di Robert Musil.
Per l’occasione sarà pubblicato un catalogo con un testo del curatore che documenterà la mostra e includerà informazioni sugli artisti in forma di auto-riflessioni e commenti. Il disegno del titolo “Vienna”, che sarà anche in copertina di catalogo come manifesto della mostra, è stato realizzato appositamente da Arnulf Rainer.
Peter Weiermair è stato Direttore e Curatore di Musei d’arte moderna e contemporanea in Austria, Germania e Italia. Nel 1964 ha fondato la casa editrice Allerheiligenpresse e per oltre dieci anni è stato Presidente dell’IKT (International Association of Curators of Contemporary Art). Dagli anni ’60 ad oggi ha curato mostre monografiche e antologiche dei protagonisti dell’arte contemporanea internazionale. Citiamo fra le altre le mostre di Arnulf Rainer ed Ervin Wurm presentati per la prima volta in Italia.
Note a margine di questa mostra
Nei titoli di numerose mostre compare il nome della città di Vienna. Molte sono dedicate all'arte e alla cultura popolare a cavallo fra Ottocento e Novecento, altre si concentrano sull'arte della seconda metà del Novecento, un periodo in cui l'Austria aveva smesso di essere una potenza mondiale, e tuttavia poteva vantare una sorprendente quantità di importanti artisti nel campo della letteratura e delle arti visive. Alcuni hanno tracciato linee di congiunzione fra ieri e oggi, e quindi (come in questo caso) indicato con quale forza la tradizione influisca sul presente. Dobbiamo constatare che, come per Londra in Gran Bretagna e Parigi in Francia, Vienna rappresenta la cultura dell'intero paese. Questa prerogativa non è solo legata alle sue ricche infrastrutture istituzionali, all'intenso scambio che esiste oggi, se si fa un paragone con gli anni Cinquanta o Sessanta del secolo scorso, alla concentrazione di istituzioni formative, ma anche alla presenza di artisti apprezzati a livello internazionale, da Brus a Wurm. Stati d'animo, filosofie di vita e costanti del pensiero vengono per lo più spiegate alla luce della tradizione del Barocco, ma soprattutto, a mio modo di vedere, con un percorso di interrogazione radicale del nostro sistema di segni (lingua), del nostro sistema di comunicazione. Dopo la fine della dittatura fascista, dopo l'annientamento dell'intellighenzia ebraica e dell'alta borghesia, dopo l'esodo degli artisti e degli scienziati, la letteratura e le arti visive d'avanguardia riprendono alcuni approcci che erano emersi agli esordi del secolo. La reductio ad absurdum del linguaggio, l'interrogazione e la problematizzazione della lingua e dei sistemi di segni, si sviluppano a partire dalla messa in discussione, fin dai tempi di Nestroy e della "Lettera di Lord Chandos" di Hofmannsthal per arrivare a Wittgenstein e al Gruppo di Vienna, mentre nelle arti visive si assiste al superamento della pittura in direzione dell'azionismo, con esponenti come Schwarzkogler, Nitsch o Brus, che danno vita a un movimento parallelo alla body art americana, ma con sfumature più esistenzialiste. È bene rammentare questo capitolo di storia quando si analizzano gli artisti e le opere della presente mostra.
La galleria di Marie Laure Fleisch ha come fulcro mediale i lavori su carta, e questa scelta si riflette anche nelle opere degli artisti presentati. Nell'arte austriaca del Novecento, in Klimt, Schiele, Kokoschka e Kubin, fino a oggi, il disegno ha avuto un ruolo importante, come opera a sé stante ma anche in funzione concettuale (in Wurm o in Reiterer, ad esempio).
Nel caso di Bruno Gironcoli, recentemente scomparso, abbiamo rinunciato alla presenza, spesso imponente sul piano spaziale, delle sue 'Zivilisationsmaschinen' [macchine della civiltà] che violentano l'osservatore, e rimandiamo al rapporto fra disegno e scultura nel catalogo. Nei gouache l'artista formula i suoi rituali (sadici), donando vita alle sculture che sovrastano lo spettatore. Qui, come anche in Wurm, non dobbamo lasciarci sfuggire l'elemento antropomorfo e le sue proiezioni. Con la parola chiave azionismo viennese non intendiamo designare solo l'imponente teatro sinestetico di un Hermann Nitsch, ma anche le azioni più esistenzialiste di Günther Brus, che nel corso della sua produzione attraversa fasi diverse ma sempre legittime sul piano estetico: dalla pittura informale che, dopo la Selbstbemalung [dipingere sul proprio corpo], l'artista supererà per approdare all'azione, negli ultimi decenni Brus ha sviluppato una forma di poesia visiva che fonde disegno e testo.
Arnulf Rainer è, nella nostra selezione, l'artista più anziano, che inizia il suo percorso con lo scandalo della distruzione dell'opera altrui e poi, passando per la Übermalung [dipingere sopra un'immagine esistente], si confronta con forme dell'esperienza di sé generate da diversi stimoli. La serie presentata in mostra consiste in alcune teste tratte da immagini della storia dell'arte classica, che l'artista documenta realizzando disegni, e in cui tuttavia entrambi i piani restano chiaramente leggibili. Ciò che lo affascina nelle maschere funebri o in quelle reali che elabora è l'espressione del loro volto, il loro carattere.
Franz Graf dà rilievo all'elemento grafico e materico, in modo tale che la grafite, sulla carta, si presenti quasi come materiale, strato, traccia luminosa. Gli elementi antropomorfi diventano ornamenti, l'ornamento a sua volta suggerisce segni, che stanno per qualcos'altro. Se il tratto linguistico, la riduzione di una forma a segno e l'addizione di segni a formare una 'frase' è intuibile, il carattere erotico della sua arte è invece chiaramente percepibile persino nella forma astratta.
Maria Bussmann è presente in questa antologia con una serie di raffinati disegni su fondo nero, che l'osservatore assimila con gradualità e lento studio, un processo richiesto, fra l'altro, anche da alcuni delicati disegni a matita di Michael Ziegler. L'atto della ricezione e il contenuto da assimilare hanno (a volte in modo sorprendente) a che vedere l'uno con l'altro: Maria Bussmann si rifà alla lettura di scritti filosofici, mentre per Michael Ziegler ha una grande importanza il repertorio di immagini tratte da film, letteratura e arte antica che vengono attualizzate dall'artista. In questi disegni intimisti non troviamo vere e proprie esperienze, ma piuttosto universi di desiderio erotico che esistono solo in quanto disegni. Chi metta a confronto gli artisti di cui abbiamo parlato finora constaterà che in tutti loro gli stati umani psichici e fisici - dove le proiezioni erotiche giocano spesso un ruolo centrale - rappresentano un tema più forte rispetto a come viene presentato da artisti di altri paesi. Non è un caso che, al centro di questa mostra, campeggi la scultura di Wurm. Partendo dal suo lavoro di confronto con il concetto di scultura, culminato nella pratica delle „one minute sculptures“, si arriva a uno "scherzo" che risulterà "perturbante", come direbbe Freud. Anche per quanto attiene all'oggetto, che qui è una figura nella quale noi proiettiamo una "forma umana ideale", che attrae l'artista, si tratta di un processo che ha luogo fra le cose e le persone. Per me era importante invitare Werner Reiterer a creare una della sue installazioni „son et lumiere“, che invertono le polarità trasformando l'osservatore in attore, più efficacemente di quanto abbia mai potuto fare l'azionismo, in cui tutti gli spettatori erano esclusi dalla partecipazione all'agire, e a volte, come nel caso di Schwarzkogler, dalla rappresentazione stessa, riservata solo alle telecamere che dovevano filmarla. A differenza di Wurm, che modifica oggetti (di uso quotidiano), capi d'abbigliamento o feticci borghesi come automobili e case, innescando un'incertezza catartica che soffoca il riso in gola, Reiterer rappresenta una controparte poetica, dai tratti spesso fiabeschi.
Peter Weiermair
BIOGRAFIE
GÜNTER BRUS
Nato nel 1938 Ardning, Austria, vive e lavora in Austria.
Bibliografia selezionata
Günter Brus. Bild-Dichtungen a cura di Johanna Schwanberg, Springer-Verlag, Wien, New York, 2003
Günter Brus. Werkumkreisung (Viaggio intorno all’opera). A cura di Monika Faber, Köln, Verlag der Buchhandlung Walter König, 2003. Catalogo della mostra tenuta a Vienna, Graz, Zug e Galleria d'Arte Moderna, Bologna, a cura di Peter Weiermair, 2003-2005
Günter Brus. Je suis, donc j’ essaie de me faire a cura di Franziska e Arnulf Meifert, Édition du Centre Pompidou, Paris, 1993
MARIA BUSSMANN
Nata nel 1966 a Würzburg, Germania, vive e lavora a Vienna e New York.
Bibliografia selezionata
Maria Bussmann. I have never been to Japan. Ich war nie in Japan, Passagen Verlag, Wien, 2010
Maria Bussmann. Der Zauber der Zeichnung-Zeichnung in Österreich 1946 - 2007. Catalogo della mostra nel Lanserhaus, Eppan, Gemeinde Eppan, 2009, a cura di Peter Weiermair
Maria Bussmann. Zeichnungen zu Wittgensteins Tractatus. Drawings to Wittgenstein's Traktatus, Wien, 2000
BRUNO GIRONCOLI
Nato nel 1936 a Villach, Austria, deceduto a Vienna nel 2010.
Bibliografia selezionata
Bruno Gironcoli, Die Skulpturen. The Sculptures 1956-2008, Hatje Cantz Verlag, Ostfildern, 2008
Bruno Gironcoli, Biennale di Venezia 2003, Österreichischer Pavillon, Verlag der Buchhandlung Walther König, Köln, Innsbruck, 2003
Bruno Gironcoli, Die Ungeborenen. The Unbegotten, Museum für Angewandte Kunst, Wien, pubblicato in occasione della mostra presso il MAK, Gerd Hatje Verlag, Ostfildern, 1997
FRANZ GRAF
Nato nel 1954 a Tulln, Austria, vive e lavora a Vienna.
Bibliografia selezionata
Franz Graf, Schwarz heute jetzt habe dass schon fast vergessen, Kunsthalle Krems, 2010
W.C.Feminio, W.C.Masculino, 22nd International Biennal of Sao Paulo 1994, Wien, 1994
Franz Graf / Fritz Grohs, Gallerie Nächst St Stephan, Wien, 1988
ARNULF RAINER
Nato nel 1929 in Baden, Austria. Vive e lavora a Vienna, in Austria superiore e a Tenerife.
Bibliografia selezionata
Arnulf Rainer. Retrospettiva 1948-2000, Torino, Hopefulmonster, 2001. Catalogo della mostra cura di Peter Weiermair, Galleria d'Arte Moderna, Bologna, 2001
Rudi Fuchs, The Labyrinth in Arnulf Rainer, Salomon R. Guggenheim Museum, New York, 1989
Dieter Honisch, Malerei, um die Malerei zu verlassen, in Arnulf Rainer, Nationalgalerie, Staatliche Museen Preußischer Kulturbesitz, Berlin, 1980
Werner Hofmann, Jenseits des Schönheitlichen, in Arnulf Rainer, catalogo della 38a Biennale di Venezia, 1978
WERNER REITERER
Nato nel 1964 a Graz, vive e lavora a Vienna.
Bibliografia selezionata
Werner Reiterer. Raw Loop, The Speed Art Museum, Louisville, USA e The Contemporary Art Museum, Tampa, USA, 2009
Werner Reiterer. Breath, Belvedere, Wien, 2009
Werner Reiterer. Eye Sucks World, Kunsthaus Graz e Verlag Walther König, Köln, 2007
ERWIN WURM
Nato nel 1954 a Bruck an der Mur, Austria, vive e lavora a Vienna e Limberg.
Bibliografia selezionata
Erwin Wurm. Gurke, DuMont Verlag, Köln, 2009
Erwin Wurm. The artist who swallowed the world, Hatje Cantz Verlag, Ostfildern, 2006
Erwin Wurm. I love my time, I don`t like my time, Hatje Cantz Verlag, Ostfildern, 2004
Erwin Wurm, a cura di Peter Weibel, Hatje Cantz Verlag, Ostfildern-Ruit, 2002. Catalogo della mostra tenuta a Graz, Parigi, Karlsruhe, 2002-2003 e Galleria d'Arte Moderna, Bologna, a cura di Peter Weiermair, 2002
MICHAEL ZIEGLER
Nato nel 1960 a Wels, vive e lavora a Vienna e Innsbruck.
Bibliografia selezionata
Michael Ziegler. Stilleben, Allerheiligenpresse, Innsbruck 2009
Michael Ziegler. Fotografie, Fotohof Edition, Salzburg, 2008
Michael Ziegler. Zeichnungen, Allerheiligenpresse, Innsbruck, 2003
04
ottobre 2010
Vienna
Dal 04 ottobre 2010 al 10 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARIE-LAURE FLEISCH
Roma, Via Pallacorda, 15, (Roma)
Roma, Via Pallacorda, 15, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a sabato, dalle ore 14:00 alle 20:00
mattina e domenica su appuntamento
Vernissage
4 Ottobre 2010, ore 18
Autore
Curatore