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spazi adeguatamente ampi per l’allestimento, una mostra collettiva costituita
per lo più da installazioni ambientali può facilmente risultare ridondante. Il
rischio più comune, in siffatte condizioni di spazio insufficiente, si corre
infatti quando il curatore, anziché ridurre il numero di lavori da esporre –
cioè il numero degli artisti coinvolti -, preferisce intaccare l’area di
pertinenza di ogni singola opera, rimpicciolita la quale l’intervento di tipo
installativo di norma soffoca e si svilisce.
È una riflessione che può scaturire visitando questo
group-show di artisti Vienna-based, che in proposito si dimostra paradigmatico
per così dire dal punto di vista opposto. Nel senso che qui, grazie a un
allestimento organizzato in modo mirabile, nonostante il numero ragguardevole
di pezzi effettivamente presenti e le dimensioni contenute della galleria, si è
riusciti sorprendentemente a mantenersi entro i limiti del traboccante, anche e
soprattutto perché i lavori esposti sono in maggioranza del tipo a parete.
Quanto
all’operazione in sé, bisogna riconoscere che sul piano qualitativo una buona
selezione delle opere ha consentito di scongiurare l’effetto comparsata anche
per gli artisti più blasonati: Arnulf Rainer è presente con una significativa
serie di interventi su carta fotografica, del 1985, in cui ha alterato alla sua
maniera, per sovrapposizione mediale, volti tratti dal repertorio della storia
dell’arte; Günter Brus, con quattro lavori in cui testo e disegno intessono cerebrali
sbrigliatezze, tutti di grande formato (datati ’89, ’91, 2000 e 2004); il più
giovane e già celebre Erwin Wurm, con una struttura scultorea di sicuro impatto, composta
da forme elementari sovrapposte, che “indossano” un indumento viceversa
sofisticato (del 2008).
Menzione
a parte per Bruno Gironcoli, da poco scomparso, in mostra con due grandi carte
inerenti progetti di sculture (del ’72 e del ’75), in perfetto equilibrio tra allure scientista e accenti
ritualistici.
Gli
altri artisti invitati, nati negli anni ’50 o ’60, scelgono da varie
angolazioni di indagare con approccio meno speculativo situazioni ad alto tasso
di psichismo. Maria Bussmann lo fa tratteggiando su fondo nero architetture e paesaggi
siderali, o formalizzando come micro-installazioni contesti di vita
inverosimili; Michael Ziegler descrivendo in disegni e acquerelli, con raffinato
lirismo intimista, momenti e personaggi a vario titolo emblematici; Franz
Graf e Werner
Reiterer, infine,
chiamando in causa una dimensione più scopertamente pulsionale, il primo per
mezzo di lavori quasi cartellonistici, anche esplicitamente erotici, il secondo
con un’installazione altamente interattiva, collocata in una piccola sala a
parte.
In
conclusione e tutto ciò considerato, sorprende la persistenza di un registro di
accesa introspezione e sensualità – tipico di una capitale europea che
artisticamente non è mai stata una città qualsiasi -, al quale sembra fare
riferimento con convinzione anche la generazione di artisti mid career attualmente operanti a Vienna.
pericle guaglianone
mostra visitata il 4 ottobre 2010
dal 4 ottobre 2010 al 31 gennaio 2011
Vienna
a cura di Peter Weiermair
Galleria Marie-Laure Fleisch
Vicolo Sforza Cesarini, 3a (zona Parione) – 00186 Roma
Orario: da
lunedì a sabato ore 14-20; domenica e mattina su appuntamento
Ingresso
libero
Catalogo
disponibile
Info: tel. +39 0668891936; fax +39 0668582360; info@galleriamlf.com; www.galleriamlf.com
[exibart]