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Amor Proprio
L’artista che guarda se stesso allo specchio, non replica semplicemente le proprie sembianze, ma fa del suo volto una mappa, e della sua anima un paesaggio evidente.
Comunicato stampa
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AMOR PROPRIO
a cura di Sabrina Foschini e Alessandro Giovanardi
inaugurazione 6 agosto ore 21
dal 6 al 28 agosto
ore 17-19,30 dal lunedì al sabato
Enrico Azzolini, Lucia Baldini, Giovanni Blanco, Lorenzo Di Lucido, Massimiliano Fabbri, Monica Pratelli
Il naturale approdo di una prima incursione sull’amor sacro, poteva sembrare, come impone la consueta allegoria bifronte dei dipinti antichi, l’amor profano, ma volendo circumnavigare l’ovvietà del tema, abbiamo preferito focalizzare l’attenzione su un’altra forma dell’eros : l’amor proprio. Se l’estasi spirituale, solleva lo sguardo e lo trasporta al di fuori di sé, verso ciò che lo trascende e sovrasta, per contrappunto lo sguardo interiore, il concentrarsi sul nocciolo del cuore, porta all’autoritratto, alla biografia sentimentale, al culto di una memoria privata, che imprime segni al tempo e lo rinomina dall’interno. L’artista che guarda se stesso allo specchio, non replica semplicemente le proprie sembianze, ma fa del suo volto una mappa, e della sua anima un paesaggio evidente. Su queste premesse si inseriscono le opere di sei artisti differenti per origine ed età, ma dalla formazione sentimentale davvero prossima e combaciante. Da diversi anni ad esempio la ricerca di Giovanni Blanco lo porta a ricreare nei suoi ritratti una dimensione amniotica, guardando il suo corpo come una materia inerte, conservata nell’ampolla e quasi studiando in continui sondaggi pittorici, ogni mutamento della carne e della posa. Lo stesso olio con cui solca la tela diviene una metafora sensibile del proprio organismo fisico e mentale, occasione propizia per immedesimarsi tutto intero, nell’opera delle mani. Dipingere volti per Enrico Azzolini è la volontà di dimorare nello stupore, e di farlo con un sedimento difficile che fatica a seccare sulla superficie levigata e lucida del supporto; anche in questo caso riflesso d’acqua, specchio liquido che accoglie le immagini e quasi sempre le moltiplica, o le disorienta come nel doppio battito di una palpebra. La persistenza di questa illusione ottica turba l’affermazione di un’identità precisa, di un’individualità continuamente messa in tensione dal rimando dello specchio. Le nuove tele d’ombra di Lorenzo Di Lucido portano all’estrema conseguenza la sua precedente volontà di rappresentare l’inafferrabilità dell’effige umana. Questo cimento ne comporta molto spesso la cancellazione, il nascondimento brumoso e pastoso, attraverso una pennellata che nega invece di affermare, quasi come se il genio della sua opera germinasse da una sconfitta, da una impossibilità tenacemente coltivata. I volti di Massimiliano Fabbri sono punti cardinali di una topografia dell’anima, strettamente imparentati nella biologia e nei toni ai racemi, le radici e le infiorescenze che li circondano, riempiendo lo sfondo di una intricata tessitura vegetale. La loro origine è quella affettiva e intima di una costellazione famigliare, offerta nel dono simbolico di un arazzo, di un racconto trasmesso per generazioni in immagini e segni. Quasi per lo stesso pensiero Lucia Baldini, impressiona con un procedimento da alchimista, lo spazio biologico di grandi foglie. Su di loro si posano le icone affettuose della sua storia privata. Grazie alla pazienza del sole riesce a stampare su queste pagine vegetali, le lastre fotografiche degli antenati, ricomponendo nell’insieme delle foglie un albero maestro di genitori e nonni, un sentiero genealogico che non passa dai nomi, ma dai volti e le figure. Infine per Monica Pratelli raccontarsi è ricucire in sé i frammenti della memoria portata sulla pelle, nel simbolo efficace dei panni, nella cifra misteriosa di un ricamo che è insieme grazia e dolore di sutura. L’ abito cerimoniale, frutto di una fatica minuta e pensosa, composto dei frammenti di tutti gli altri, è l’unica veste degna per la liturgia intima del ricordo, per un rito che è estensione dell’anima nelle ore e sulle cose.
Entrata libera
Eventi collaterali:
13 agosto ore 21
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20 agosto ore 21
Raffigurare Isole di sé, in un riflesso d’ombre
Conversazione con Rosita Lappi
06
agosto 2010
Amor Proprio
Dal 06 al 27 agosto 2010
arte contemporanea
incontro - conferenza
serata - evento
incontro - conferenza
serata - evento
Location
PERCORSI – ARTE CONTEMPORANEA
Rimini, Via Alessandro Serpieri, 17, (Rimini)
Rimini, Via Alessandro Serpieri, 17, (Rimini)
Orario di apertura
da lunedì a sabato, ore 17 - 19,30
Vernissage
6 Agosto 2010, ore 21
Autore
Curatore