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Omar Galliani – Confronti in bianco e nero
Si tratta di una piccola ma suggestiva installazione che coinvolge 11 opere in bianco e nero e che hanno come fulcro l’opera monumentale “Nuovi Santi”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Assegnato al Maestro Omar Galliani l’edizione 2010 del Premio Nazionale di Pittura Ciuffenna organizzato dal Comune di Loro Ciuffenna, in collaborazione con il Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione Toscana e della Provincia di Arezzo. In qualità di vincitore all'artista emiliano è stata dedicata la mostra “Omar Galliani. Confronti in bianco e nero”, a cura di Maurizio Vanni, allestita nel Centro Espositivo La Filanda.
Si tratta di una piccola ma suggestiva installazione che coinvolge 11 opere in bianco e nero e che hanno come fulcro l'opera monumentale “Nuovi Santi”. Scrive a proposito il curatore: “La 'Nuova Santa' è portatrice sana di amore e serenità, ma al tempo stesso diventa monito contro tutti coloro che non rispettano le regole non scritte della natura. Da icona sexy alla nuova Eva, da figura salvifica a neo-Giuditta: una donna dei giorni nostri che, seppur nelle sue costanti e naturali contraddizioni, è pronta a diventare punto di riferimento del riscatto vero di colei che ha ancora molto da dire e da dare”.
I suoi lavori rimaranno visibili al pubblico fino al 22 agosto 2010 con orario tutti i giorni 10.30 – 12.30 e 16.00 19.00, venerdì, sabato e domenica anche dalle 21.00 alle 24.00 con ingresso gratuito.
Omar Galliani. Confronti in bianco e nero
Testo di Maurizio Vanni, Museologo, Storico e Critico d’Arte
Agire istintivamente o riflettere, attaccare o attendere, accettare le incongruenze della nostra esistenza o provare a cambiare il mondo, cercare ad ogni costo una risposta a tutto o accogliere con serenità lo scorrere degli eventi? Arriva un momento in cui ogni persona si trova di fronte a forti contrapposizioni interiori: prendiamo coscienza che oltre a rivelarci attraverso il nostro io sociale – ciò che del nostro pensiero e dei nostri stati d’animo offriamo e comunichiamo agli altri –, esiste in noi un essere altro, un io umano puro e non sempre consapevole legato a concetti differenti, alcune volte opposti a quelli che crediamo incondizionatamente nostri, che spesso teniamo al riparo perché ritenuti vulnerabili e incontrollabili. Talvolta siamo portati a credere che la parte più profonda di noi sia manifestabile solamente in quei casi nei quali l’istinto e l’emisfero destro del nostro cervello riescono ad abbattere qualsiasi reticenza da parte della ragione. Quando il sentimento e la razionalità non si accordano, nascono conflitti interiori da cui scaturiscono atteggiamenti incoerenti e pensieri contrastanti: solo colui che riesce lucidamente a considerare le qualità di entrambe le tendenze potrà vivere con un autentico, seppur provvisorio, equilibrio.
Anche le opere di Omar Galliani sembrano riflettere profondamente su questi temi: dalla serie dei “Disegni Siamesi” a quella dei “Nuovi Santi”, l’artista manifesta grande interesse sulle esistenze alternative, sui confronti-incontri degli opposti, sulla bellezza, l’armonia, la vanitas e la fugacità della vita. L’artista descrive spesso la figura e il suo doppio in uno spazio ideale: un non-luogo che esalta e fa vivere le immagini che raffigura specularmente in un contesto in cui finzione e realtà si incontrano, si scontrano e si confondono.
Composizioni che, pur partendo da una tecnica controllatissima e pur basandosi su una struttura segnica di matrice rinascimentale, manifestano continue contaminazioni – concettuali o artistiche – che catapultano il fruitore in una dimensione contemporanea priva, però, di precisi riferimenti spazio-temporali. Frammenti anatomici, strutture geometriche, segni e dis-segni in bianco e nero che si intrecciano, si oppongono e si completano in una danza tribale dal sapore antico, ma dalle connotazioni più attuali. Il lavoro di Galliani, nel suo complesso, diviene lo strumento che palesa ciò che sta altrove, al di là dei nostri limiti, fornendo l’occasione di esplorare mondi sconosciuti, di creare una connessione tra una visione reale e quella speculare dell’immagine: si attua una serie di relazioni tra verità e finzione dove l’una potrebbe corrispondere all’altra e viceversa. L’artista ci induce a concepire differenti verità rovesciando le attuali, ma senza confutarle. La vita può comporsi di una serie infinita di possibilità esistenziali: queste creazioni risultano come un esplicito riferimento allo specchiarsi "dentro" per approdare a nuovi mondi. Le donne di Galliani si pongono in continua alternanza tra esseri sensuali o salvifici, tra portatrici di vita o svelatrici di verità: questa continua dualità femminile ci riporta sempre alla scoperta dell'altro, delle polarità opposte. La “Nuova Santa” dell’artista emiliano è portatrice sana di amore e serenità, ma al tempo stesso diventa monito contro tutti coloro che non rispettano le regole non scritte della natura. Da icona sexy alla nuova Eva, da figura salvifica a neo-Giuditta: una donna dei giorni nostri che, seppur nelle sue costanti e naturali contraddizioni, è pronta a diventare punto di riferimento del riscatto vero di colei che ha ancora molto da dire e da dare.
Dopo la consapevolezza dell’io arriva la contemplazione del diverso, dalla propria immagine e somiglianza si approda al differente e all’opposto. Incontri in bianco e nero di eterne tracce esistenziali.
Si tratta di una piccola ma suggestiva installazione che coinvolge 11 opere in bianco e nero e che hanno come fulcro l'opera monumentale “Nuovi Santi”. Scrive a proposito il curatore: “La 'Nuova Santa' è portatrice sana di amore e serenità, ma al tempo stesso diventa monito contro tutti coloro che non rispettano le regole non scritte della natura. Da icona sexy alla nuova Eva, da figura salvifica a neo-Giuditta: una donna dei giorni nostri che, seppur nelle sue costanti e naturali contraddizioni, è pronta a diventare punto di riferimento del riscatto vero di colei che ha ancora molto da dire e da dare”.
I suoi lavori rimaranno visibili al pubblico fino al 22 agosto 2010 con orario tutti i giorni 10.30 – 12.30 e 16.00 19.00, venerdì, sabato e domenica anche dalle 21.00 alle 24.00 con ingresso gratuito.
Omar Galliani. Confronti in bianco e nero
Testo di Maurizio Vanni, Museologo, Storico e Critico d’Arte
Agire istintivamente o riflettere, attaccare o attendere, accettare le incongruenze della nostra esistenza o provare a cambiare il mondo, cercare ad ogni costo una risposta a tutto o accogliere con serenità lo scorrere degli eventi? Arriva un momento in cui ogni persona si trova di fronte a forti contrapposizioni interiori: prendiamo coscienza che oltre a rivelarci attraverso il nostro io sociale – ciò che del nostro pensiero e dei nostri stati d’animo offriamo e comunichiamo agli altri –, esiste in noi un essere altro, un io umano puro e non sempre consapevole legato a concetti differenti, alcune volte opposti a quelli che crediamo incondizionatamente nostri, che spesso teniamo al riparo perché ritenuti vulnerabili e incontrollabili. Talvolta siamo portati a credere che la parte più profonda di noi sia manifestabile solamente in quei casi nei quali l’istinto e l’emisfero destro del nostro cervello riescono ad abbattere qualsiasi reticenza da parte della ragione. Quando il sentimento e la razionalità non si accordano, nascono conflitti interiori da cui scaturiscono atteggiamenti incoerenti e pensieri contrastanti: solo colui che riesce lucidamente a considerare le qualità di entrambe le tendenze potrà vivere con un autentico, seppur provvisorio, equilibrio.
Anche le opere di Omar Galliani sembrano riflettere profondamente su questi temi: dalla serie dei “Disegni Siamesi” a quella dei “Nuovi Santi”, l’artista manifesta grande interesse sulle esistenze alternative, sui confronti-incontri degli opposti, sulla bellezza, l’armonia, la vanitas e la fugacità della vita. L’artista descrive spesso la figura e il suo doppio in uno spazio ideale: un non-luogo che esalta e fa vivere le immagini che raffigura specularmente in un contesto in cui finzione e realtà si incontrano, si scontrano e si confondono.
Composizioni che, pur partendo da una tecnica controllatissima e pur basandosi su una struttura segnica di matrice rinascimentale, manifestano continue contaminazioni – concettuali o artistiche – che catapultano il fruitore in una dimensione contemporanea priva, però, di precisi riferimenti spazio-temporali. Frammenti anatomici, strutture geometriche, segni e dis-segni in bianco e nero che si intrecciano, si oppongono e si completano in una danza tribale dal sapore antico, ma dalle connotazioni più attuali. Il lavoro di Galliani, nel suo complesso, diviene lo strumento che palesa ciò che sta altrove, al di là dei nostri limiti, fornendo l’occasione di esplorare mondi sconosciuti, di creare una connessione tra una visione reale e quella speculare dell’immagine: si attua una serie di relazioni tra verità e finzione dove l’una potrebbe corrispondere all’altra e viceversa. L’artista ci induce a concepire differenti verità rovesciando le attuali, ma senza confutarle. La vita può comporsi di una serie infinita di possibilità esistenziali: queste creazioni risultano come un esplicito riferimento allo specchiarsi "dentro" per approdare a nuovi mondi. Le donne di Galliani si pongono in continua alternanza tra esseri sensuali o salvifici, tra portatrici di vita o svelatrici di verità: questa continua dualità femminile ci riporta sempre alla scoperta dell'altro, delle polarità opposte. La “Nuova Santa” dell’artista emiliano è portatrice sana di amore e serenità, ma al tempo stesso diventa monito contro tutti coloro che non rispettano le regole non scritte della natura. Da icona sexy alla nuova Eva, da figura salvifica a neo-Giuditta: una donna dei giorni nostri che, seppur nelle sue costanti e naturali contraddizioni, è pronta a diventare punto di riferimento del riscatto vero di colei che ha ancora molto da dire e da dare.
Dopo la consapevolezza dell’io arriva la contemplazione del diverso, dalla propria immagine e somiglianza si approda al differente e all’opposto. Incontri in bianco e nero di eterne tracce esistenziali.
24
luglio 2010
Omar Galliani – Confronti in bianco e nero
Dal 24 luglio al 22 agosto 2010
arte contemporanea
Location
LA FILANDA
Loro Ciuffenna, Via Ciuffenna, 7, (Arezzo)
Loro Ciuffenna, Via Ciuffenna, 7, (Arezzo)
Orario di apertura
tutti i giorni 10.30 – 12.30 e 16.00 19.00, venerdì, sabato e domenica anche dalle 21.00 alle 24.00 con
Autore
Curatore