Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Catia Chicchi / Roberto Lazzarini – Fuori Uscita
doppia personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Catia Chicchi, nasce a Camaiore, dove vive e lavora. Ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte “Stagio Stagi” di Pietrasanta e successivamente l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove si è diplomata in Pittura nel 1989. Attualmente oltre all’attività di pittrice, è docente di Discipline Pittoriche presso l’Istituto d’Arte “A. Passaglia” e il Liceo Artistico di Lucca.
La sua pittura si inserisce nel solco dell’espressionismo, un espressionismo moderno, contaminato dalla personalità e sensibilità dell’artista.
Attraverso lo spunto del reale, attraverso il simbolo o la metafora, ci mostra quello che non si vede: la ricchezza dei moti interiori che reagiscono agli stimoli esterni, l’inconscio sopito che riaffiora inatteso e ci costringe a seguirlo.
La Chicchi, non si distacca mai completamente dalla figurazione, poiché è proprio attraverso essa che si può capire l’”oltre”, è la porta di passaggio che apre un mondo a volte sepolto sotto le ceneri della superficialità, ma fuoco vivo.
Roberto Lazzarini vive e lavora a Prato, ma le sue radici sono saldamente ramificate in Versilia, ad un passo dal mare.
Comincia il suo percorso artistico, sin dalla giovane età, in continua ricerca e sperimentazione, chi lo conosce personalmente direbbe: “un anima in pena” che non si contrappone ad un animo artistico.
Le prime opere di timbro espressionista, evidenziano già una forte personalità e un impeto creativo che si sprigiona nell’uso del colore.
Le mescolanze cromatiche sono energiche, decise, spesso contrastanti, l’impasto è ricco e materico.
Per molti anni, Lazzarini non riesce a distaccarsi completamente dalla figurazione, dipinge uomini, case, alberi, fiumi, animali, inseriti in uno spazio del tutto particolare, dove il colore predomina sulle forme .
I suoi quadri non hanno ordine compositivo e non seguono le regole della prospettiva, sono immagini della mente e della realtà interiore che si materializzano sulla tela “in ordine sparso”, in modo spontaneo e gestuale, non c’è disegno preparatorio, non c’è schema razionale, l’idea esce prorompente e invade lo spazio della tela.
Lazzarini usa la spatola, la predilige al pennello, perché il segno è netto, il gesto esprime forza e determinazione e non si torna indietro.
Con il passare degli anni, si allontana gradualmente dalla rappresentazione figurativa e inizia il percorso dell’astrazione, dove sembra aver trovato la strada di casa.
Mai il colore è stato più espressivo, il gesto veloce e sicuro, le forme emergono dalla profondità degli accostamenti cromatici in un continuo sovrapporsi.
I “Collage” del 2008 segnano il passaggio verso la ricerca di una profondità o tridimensionalità che non sia più illusione ed apparenza, colore sapientemente dosato sulla bidimensionalità della superficie.
Con queste opere, le tele attaccate e sovrapposte l’una sull’altra, fuoriescono dal quadro, creando ombre e rilievi reali anche se lievemente percettibili.
Si arriva poi alla mostra “fuori tela” del 2009, dove Lazzarini utilizza “vestiti” , che diventano parte integrante della tela pur uscendo da essa.
Gli stracci, le camice, i pantaloni, le giacche, “appiccicate” sul quadro, sostituiscono il colore e creano spazi, crepe, solchi e varchi, in un continuo salire e scendere di rilievi.
La sua pittura si inserisce nel solco dell’espressionismo, un espressionismo moderno, contaminato dalla personalità e sensibilità dell’artista.
Attraverso lo spunto del reale, attraverso il simbolo o la metafora, ci mostra quello che non si vede: la ricchezza dei moti interiori che reagiscono agli stimoli esterni, l’inconscio sopito che riaffiora inatteso e ci costringe a seguirlo.
La Chicchi, non si distacca mai completamente dalla figurazione, poiché è proprio attraverso essa che si può capire l’”oltre”, è la porta di passaggio che apre un mondo a volte sepolto sotto le ceneri della superficialità, ma fuoco vivo.
Roberto Lazzarini vive e lavora a Prato, ma le sue radici sono saldamente ramificate in Versilia, ad un passo dal mare.
Comincia il suo percorso artistico, sin dalla giovane età, in continua ricerca e sperimentazione, chi lo conosce personalmente direbbe: “un anima in pena” che non si contrappone ad un animo artistico.
Le prime opere di timbro espressionista, evidenziano già una forte personalità e un impeto creativo che si sprigiona nell’uso del colore.
Le mescolanze cromatiche sono energiche, decise, spesso contrastanti, l’impasto è ricco e materico.
Per molti anni, Lazzarini non riesce a distaccarsi completamente dalla figurazione, dipinge uomini, case, alberi, fiumi, animali, inseriti in uno spazio del tutto particolare, dove il colore predomina sulle forme .
I suoi quadri non hanno ordine compositivo e non seguono le regole della prospettiva, sono immagini della mente e della realtà interiore che si materializzano sulla tela “in ordine sparso”, in modo spontaneo e gestuale, non c’è disegno preparatorio, non c’è schema razionale, l’idea esce prorompente e invade lo spazio della tela.
Lazzarini usa la spatola, la predilige al pennello, perché il segno è netto, il gesto esprime forza e determinazione e non si torna indietro.
Con il passare degli anni, si allontana gradualmente dalla rappresentazione figurativa e inizia il percorso dell’astrazione, dove sembra aver trovato la strada di casa.
Mai il colore è stato più espressivo, il gesto veloce e sicuro, le forme emergono dalla profondità degli accostamenti cromatici in un continuo sovrapporsi.
I “Collage” del 2008 segnano il passaggio verso la ricerca di una profondità o tridimensionalità che non sia più illusione ed apparenza, colore sapientemente dosato sulla bidimensionalità della superficie.
Con queste opere, le tele attaccate e sovrapposte l’una sull’altra, fuoriescono dal quadro, creando ombre e rilievi reali anche se lievemente percettibili.
Si arriva poi alla mostra “fuori tela” del 2009, dove Lazzarini utilizza “vestiti” , che diventano parte integrante della tela pur uscendo da essa.
Gli stracci, le camice, i pantaloni, le giacche, “appiccicate” sul quadro, sostituiscono il colore e creano spazi, crepe, solchi e varchi, in un continuo salire e scendere di rilievi.
01
agosto 2010
Catia Chicchi / Roberto Lazzarini – Fuori Uscita
Dal primo al 21 agosto 2010
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARTE SPARTACO PALLA
Pietrasanta, Viale Guglielmo Oberdan, 6, (Lucca)
Pietrasanta, Viale Guglielmo Oberdan, 6, (Lucca)
Orario di apertura
tutti i giorni 18.30/20.00-21.00/24.00
Vernissage
1 Agosto 2010, ore 18
Autore