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André Villers – La perspective du ventre
In esclusiva per l’Italia la mostra di 120 opere curata da Arte Communications, Fabbrica Arte e Musea, dedicata agli 80 anni di uno dei maestri della fotografia del Novecento: André Villers, nato a Beaucourt, in Francia, nel 1930, dal 1953 fotografo personale di Pablo Picasso.
Comunicato stampa
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In esclusiva per l’Italia la mostra di 120 opere curata da Arte Communications, Fabbrica Arte e Musea,
dedicata agli 80 anni di uno dei maestri della fotografia del Novecento: André Villers, nato a Beaucourt, in
Francia, nel 1930, dal 1953 fotografo personale di Pablo Picasso.
"Bisogna che facciamo qualcosa noi due. Io ritaglierò dei piccoli personaggi e tu scatterai delle foto. Con il
sole darai rilievo alle ombre, ti toccherà fare migliaia di scatti".
Da questa semplice proposta del genio spagnolo, trasformatasi poi in vera e propria comunione d’arte e di
intenti col giovane André, avrebbe preso vita tutta una serie di memorabili ritratti di Picasso in pubblico e in
privato.
A questo primo formidabile sodalizio sarebbero seguite numerose altre collaborazioni, in particolare con
Prévert, Cocteau, César, Hartung, Leo Ferré, Brassai, Doisneau, Ionesco, Aragon, e Butor, anch’essi fatti
propri dalla Rolleiflex di Villers insieme a una foltissima schiera di altri protagonisti della cultura europea del
secolo scorso: da Simone de Beauvoir a Le Corbusier, da Guttuso a Fellini, da Boulez a Ponge.
Alla raffinata elaborazione psicologica del ritratto nel corso degli anni si sarebbe aggiunta, come contraltare
sempre di altissimo livello, tutta un’articolata produzione sperimentale, in parte riconfluita nel filone
principale della sua opera come fotoelaborazioni: “Picasso è stato il detonatore, se così posso dire. Quello
che m'interessa è cambiare le facce e le cose in modo che il mio sguardo intervenga di più sulla materia.
Taglio i negativi, ci sputo sopra e li passo nell'ingranditore cospargendoli di zucchero o di sale, secondo i
giorni, secondo l'umore”.
Il titolo della mostra prende spunto dal fatto che Villers fotografava con un apparecchio Rolleiflex che per
inquadrare si tiene davanti al ventre. La PROSPETTIVA DEL VENTRE diviene così una sorta di architettura
nell’occhio del fotografo e nello spazio del soggetto dove geometrie e sentimenti possono incontrarsi.
Possiamo definire le foto di Villers le ultime opere dell’arte fotografica prima dell’era digitale e guardarle
come capolavori di capacità artistica e sapienza tecnica. Lo stesso vale per le sue elaborazioni:
l’immaginario prodotto dalla serie di opere fotografiche offre una summa delle arti del XX secolo e una
miriade di suggestioni pronte a essere carpite dai nuovi media che, pur disponendo della velocità delle
Comunicato stampa n.1
Info: Arte Communications +39 041 5264546 | Fabbrica Arte +39 380 4368571
tecnologie, faticano a liberarsi dal dato freddo delle possibilità per entrare in rapporto caldo con l’esistenza
dei soggetti rappresentati.
Di particolare importanza, fra le numerose pubblicazioni e le esposizioni in tutto il mondo: “Portraits de
Picasso” con testo di Jacques Prévert (1959); “Diurnes”, esperimenti fotografici e montaggi in
collaborazione con Picasso e con testo di Prévert (1962); “Ombres des sculptures de Giacometti” (1966);
“Pliages d’ombres”, album con testo di Michel Butor e mostra alla Gallerie Materasso di Nizza (1978);
“Hommage à Picasso”, esposizione a Mougins (dove ha vissuto a lungo e ha sede il museo della fotografia a
lui dedicato) di fotografie sue e di David Douglas Duncan (1979); “Bouteilles de survie”, con testi di Michel
Butor (1983); “Picasso-Villers”, mostra al Museo Picasso di Parigi (1993); “Originalphotographien und
Photocollagen von 1953-2000”, mostra alla Galerie Stephen Hoffman di Monaco di Baviera (2005), mostra
alla galleria Rex Irwin Art Dealer di Sydney nel maggio scorso e nello stesso periodo alla Villa Aureliana del
Frejus e a Nizza.
Le più recenti esposizioni in Italia sono state curate da Fabbrica Arte e Musea nel 2008 ad Aosta e a Varese.
Le foto di André Villers sono presenti a livello internazionale in tutti i musei dedicati a Picasso.
L’esposizione è arricchita da ALBUM VILLERS, edito da TraRariTipi, un volume d’arte che raccoglie per la
prima volta in modo esaustivo sia l’opera fotografica che quella artistica di questo straordinario
personaggio e artista tuttora attivo in Provenza. La monografia, particolarmente preziosa e ideata da
Debora Ferrari e Luca Traini in collaborazione con lo stesso Villers, riporta pagine critiche, biografiche,
scritti dell’artista e circa 150 immagini tra i ritratti, le fotoelaborazioni e i découpages del maestro.
Il luogo della mostra è il Fondaco dell'Arte, storico edificio veneziano sorto tra la fine del '500 e gli inizi del
'600. Venezia, città legata storicamente al commercio, ereditò dal mondo arabo la tipologia architettonica
del fondaco e la trasferì in laguna affinché i mercanti potessero soggiornare e usarne gli spazi come
magazzino. Il tipico impianto strutturale, dato da ampi spazi senza pareti divisorie, ne rivela la destinazione.
Fondaco dell'Arte, gestito da Arte Communications, ha il fascino della facciata in pietra a vista e delle pareti
interne nude e ha ospitato Hong Kong e altri paesi nelle precedenti Biennali. Tra gli elementi caratterizzanti
i grandi lucernai sul tetto dai quali filtra la luce naturale e le colonne marmoree che sorreggono antiche
capriate in legno e si affaccia sul Canal Grande, nelle vicinanze di Palazzo Grassi.
dedicata agli 80 anni di uno dei maestri della fotografia del Novecento: André Villers, nato a Beaucourt, in
Francia, nel 1930, dal 1953 fotografo personale di Pablo Picasso.
"Bisogna che facciamo qualcosa noi due. Io ritaglierò dei piccoli personaggi e tu scatterai delle foto. Con il
sole darai rilievo alle ombre, ti toccherà fare migliaia di scatti".
Da questa semplice proposta del genio spagnolo, trasformatasi poi in vera e propria comunione d’arte e di
intenti col giovane André, avrebbe preso vita tutta una serie di memorabili ritratti di Picasso in pubblico e in
privato.
A questo primo formidabile sodalizio sarebbero seguite numerose altre collaborazioni, in particolare con
Prévert, Cocteau, César, Hartung, Leo Ferré, Brassai, Doisneau, Ionesco, Aragon, e Butor, anch’essi fatti
propri dalla Rolleiflex di Villers insieme a una foltissima schiera di altri protagonisti della cultura europea del
secolo scorso: da Simone de Beauvoir a Le Corbusier, da Guttuso a Fellini, da Boulez a Ponge.
Alla raffinata elaborazione psicologica del ritratto nel corso degli anni si sarebbe aggiunta, come contraltare
sempre di altissimo livello, tutta un’articolata produzione sperimentale, in parte riconfluita nel filone
principale della sua opera come fotoelaborazioni: “Picasso è stato il detonatore, se così posso dire. Quello
che m'interessa è cambiare le facce e le cose in modo che il mio sguardo intervenga di più sulla materia.
Taglio i negativi, ci sputo sopra e li passo nell'ingranditore cospargendoli di zucchero o di sale, secondo i
giorni, secondo l'umore”.
Il titolo della mostra prende spunto dal fatto che Villers fotografava con un apparecchio Rolleiflex che per
inquadrare si tiene davanti al ventre. La PROSPETTIVA DEL VENTRE diviene così una sorta di architettura
nell’occhio del fotografo e nello spazio del soggetto dove geometrie e sentimenti possono incontrarsi.
Possiamo definire le foto di Villers le ultime opere dell’arte fotografica prima dell’era digitale e guardarle
come capolavori di capacità artistica e sapienza tecnica. Lo stesso vale per le sue elaborazioni:
l’immaginario prodotto dalla serie di opere fotografiche offre una summa delle arti del XX secolo e una
miriade di suggestioni pronte a essere carpite dai nuovi media che, pur disponendo della velocità delle
Comunicato stampa n.1
Info: Arte Communications +39 041 5264546 | Fabbrica Arte +39 380 4368571
tecnologie, faticano a liberarsi dal dato freddo delle possibilità per entrare in rapporto caldo con l’esistenza
dei soggetti rappresentati.
Di particolare importanza, fra le numerose pubblicazioni e le esposizioni in tutto il mondo: “Portraits de
Picasso” con testo di Jacques Prévert (1959); “Diurnes”, esperimenti fotografici e montaggi in
collaborazione con Picasso e con testo di Prévert (1962); “Ombres des sculptures de Giacometti” (1966);
“Pliages d’ombres”, album con testo di Michel Butor e mostra alla Gallerie Materasso di Nizza (1978);
“Hommage à Picasso”, esposizione a Mougins (dove ha vissuto a lungo e ha sede il museo della fotografia a
lui dedicato) di fotografie sue e di David Douglas Duncan (1979); “Bouteilles de survie”, con testi di Michel
Butor (1983); “Picasso-Villers”, mostra al Museo Picasso di Parigi (1993); “Originalphotographien und
Photocollagen von 1953-2000”, mostra alla Galerie Stephen Hoffman di Monaco di Baviera (2005), mostra
alla galleria Rex Irwin Art Dealer di Sydney nel maggio scorso e nello stesso periodo alla Villa Aureliana del
Frejus e a Nizza.
Le più recenti esposizioni in Italia sono state curate da Fabbrica Arte e Musea nel 2008 ad Aosta e a Varese.
Le foto di André Villers sono presenti a livello internazionale in tutti i musei dedicati a Picasso.
L’esposizione è arricchita da ALBUM VILLERS, edito da TraRariTipi, un volume d’arte che raccoglie per la
prima volta in modo esaustivo sia l’opera fotografica che quella artistica di questo straordinario
personaggio e artista tuttora attivo in Provenza. La monografia, particolarmente preziosa e ideata da
Debora Ferrari e Luca Traini in collaborazione con lo stesso Villers, riporta pagine critiche, biografiche,
scritti dell’artista e circa 150 immagini tra i ritratti, le fotoelaborazioni e i découpages del maestro.
Il luogo della mostra è il Fondaco dell'Arte, storico edificio veneziano sorto tra la fine del '500 e gli inizi del
'600. Venezia, città legata storicamente al commercio, ereditò dal mondo arabo la tipologia architettonica
del fondaco e la trasferì in laguna affinché i mercanti potessero soggiornare e usarne gli spazi come
magazzino. Il tipico impianto strutturale, dato da ampi spazi senza pareti divisorie, ne rivela la destinazione.
Fondaco dell'Arte, gestito da Arte Communications, ha il fascino della facciata in pietra a vista e delle pareti
interne nude e ha ospitato Hong Kong e altri paesi nelle precedenti Biennali. Tra gli elementi caratterizzanti
i grandi lucernai sul tetto dai quali filtra la luce naturale e le colonne marmoree che sorreggono antiche
capriate in legno e si affaccia sul Canal Grande, nelle vicinanze di Palazzo Grassi.
30
luglio 2010
André Villers – La perspective du ventre
Dal 30 luglio al 17 ottobre 2010
fotografia
Location
FONDACO DEI TEDESCHI
Venezia, San Marco, 5554, (Venezia)
Venezia, San Marco, 5554, (Venezia)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 11 alle 19. Eventi speciali > curatori in mostra, visite guidate, conferenze portatili e degustazioni
30 luglio h 18 | 27 agosto h 18 | 24 settembre h 17 | 8 ottobre h 17
Vernissage
30 Luglio 2010, ore 18
Sito web
www.musea.it
Ufficio stampa
ARTE COMMUNICATIONS
Autore