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Sottovuoto
Quattro installazioni site specific all’interno di una struttura ipogea di fine Ottocento. Uno spazio inglobante, sotterraneo, fortemente caratterizzato dalla prosperità rocciosa che sovrasta un improvviso sventramento.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dall’8 agosto al 4 settembre 2010 la Galleria Morelli di Locorotondo ospita SOTTOVUOTO, collettiva d’arte contemporanea degli artisti Giuseppe BELLINI, Daniela CORBASCIO, Annalisa PINTUCCI e Fabio SANTACROCE, a cura di Roberto LACARBONARA.
Quattro installazioni site specific all’interno di una struttura ipogea di fine Ottocento. Uno spazio inglobante, sotterraneo, fortemente caratterizzato dalla prosperità rocciosa che sovrasta un improvviso sventramento. Gli artisti attraversano l’intimità del corpo cavernoso, coniugano il vuoto dello spazio rivelandone la primitiva carnalità.
BELLINI agisce sulla pendenza “naturale” dello spazio riequilibrando artificiosamente la superficie del pavimento e così trasformando lo spazio fisico in spazio mentale, l’equilibrio visuale in equilibrio psichico. CORBASCIO addensa sulla parete rocciosa una complessa stratigrafia di drappi, stoffe che ammantano con imponenza la roccia, tra sinuosità aggettanti o collassate, uncinate dalle trame di raccordi e cavi di neon: un involucro che scopre, svuota, sveste il vuoto che occulta. PINTUCCI reagisce alla misura abissale della scena espositiva inventando un improbabile abitare, una plurivocità di volti, corpi, identità che popolano la trama esile di un acquerello su carta: soggetti disanimati, brulicanti, incompiuti; crisalidi: soggetti sottovuoto. SANTACROCE infine non esita a connotare emotivamente e psichicamente l’atopia del microcosmo. Attraversa la scena collettiva con la propria intimità collocando la gravità di imponenti sassi al di sopra di oggetti di uso quotidiano. Sottovuoto anch’essi: le storie ed i macigni, le memorie conservate e le memorie impedite.
“SOTTOVUOTO” diventa la matrice estetica di un’arte che organizza il sapere, la conoscenza e lo svelamento del soggetto a partire dalla condizione paradossale dell’opera; i lavori in mostra esprimono la precaria stabilità di ogni unità di senso generando un’oscillazione tra il vuoto del significante (che riferisce l’immaterialità concettuale dei lavori) e l’eccedenza delle forme, dei pesi, degli equilibri e delle tensioni”. [R. Lacarbonara]
Quattro installazioni site specific all’interno di una struttura ipogea di fine Ottocento. Uno spazio inglobante, sotterraneo, fortemente caratterizzato dalla prosperità rocciosa che sovrasta un improvviso sventramento. Gli artisti attraversano l’intimità del corpo cavernoso, coniugano il vuoto dello spazio rivelandone la primitiva carnalità.
BELLINI agisce sulla pendenza “naturale” dello spazio riequilibrando artificiosamente la superficie del pavimento e così trasformando lo spazio fisico in spazio mentale, l’equilibrio visuale in equilibrio psichico. CORBASCIO addensa sulla parete rocciosa una complessa stratigrafia di drappi, stoffe che ammantano con imponenza la roccia, tra sinuosità aggettanti o collassate, uncinate dalle trame di raccordi e cavi di neon: un involucro che scopre, svuota, sveste il vuoto che occulta. PINTUCCI reagisce alla misura abissale della scena espositiva inventando un improbabile abitare, una plurivocità di volti, corpi, identità che popolano la trama esile di un acquerello su carta: soggetti disanimati, brulicanti, incompiuti; crisalidi: soggetti sottovuoto. SANTACROCE infine non esita a connotare emotivamente e psichicamente l’atopia del microcosmo. Attraversa la scena collettiva con la propria intimità collocando la gravità di imponenti sassi al di sopra di oggetti di uso quotidiano. Sottovuoto anch’essi: le storie ed i macigni, le memorie conservate e le memorie impedite.
“SOTTOVUOTO” diventa la matrice estetica di un’arte che organizza il sapere, la conoscenza e lo svelamento del soggetto a partire dalla condizione paradossale dell’opera; i lavori in mostra esprimono la precaria stabilità di ogni unità di senso generando un’oscillazione tra il vuoto del significante (che riferisce l’immaterialità concettuale dei lavori) e l’eccedenza delle forme, dei pesi, degli equilibri e delle tensioni”. [R. Lacarbonara]
08
agosto 2010
Sottovuoto
Dall'otto agosto al 04 settembre 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA MORELLI
Locorotondo, Via Morelli, 1, (Bari)
Locorotondo, Via Morelli, 1, (Bari)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica ore 18.30-21.30
Vernissage
8 Agosto 2010, ore 20.00
Autore
Curatore