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Kengiro Azuma – La luce di Craveggia
venti opere che ripercorrono la produzione del geniale scultore, legato in modo particolare a questo paese da più di 35 anni e a Italia da 54. Una mostra intimista e irripetibile, curata dall’architetto Anri Ambrogio Azuma, che guida lo spettatore verso la filosofia zen e la ricerca del MU.
Comunicato stampa
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Craveggia, uno dei sette comuni che compongono la Valle Vigezzo in Piemonte conosciuta anche come la Valle dei pittori, è il luogo scelto dal Maestro giapponesse Kengiro Azuma per manifestare l’essenza della sua arte. Dal prossimo 24 luglio si potranno vedere, presso le sale espositive dell’Archivio Storico Museo, venti opere che ripercorrono la produzione del geniale scultore, legato in modo particolare a questo paese da più di 35 anni e a Italia da 54.
Una mostra intimista e irripetibile, curata dall’architetto Anri Ambrogio Azuma, che guida lo spettatore verso la filosofia zen e la ricerca del MU.
“Il mio processo della scultura inizia con i disegni. Eseguo decine e decine di disegni inseguendo l’idea che vorrei esprimere. Quando mi distacco dal disegno su carta e inizio la costruzione / creazione, l’opera viene da sé, si può dire quasi inconsciamente. Ma dato che non si esegue nulla senza la coscienza, può darsi che vi sia la coscienza / consapevolezza in qualche parte della mia testa. Comunque, il fatto è che l’opera viene fuori senza nessun tentennamento durante il suo processo.” In questo modo sono nate le 20 opere in bronzo che compongono la mostra di Craveggia. Una rassegna rappresentativa della produzione dell’artista dagli anni 50’ ad oggi, dove troviamo opere MU (nulla-infinito), altre della serie YU (pieno-finito) e alcuni gatti del suo piccolo Zoo Zen.
Di grande rilievo è il suo lavoro sul tema MU che viene spiegato così dal Maestro: “Da 14 anni continuo il mio lavoro con il tema MU (vuoto-nulla). Spesso mi è stato chiesto: ‘Vuole spiegare il suo MU?’ ma io stesso non ne avevo la precisa comprensione e di conseguenza non ero in grado di dare una spiegazione esauriente. Recentemente mi sto rendendo conto che proprio il fatto di non riuscire a compredere bene ciò né a spiegarlo, proprio questo era il MU.”
Eccezionale è anche il piccolo Zoo Zen di Azuma: è nei suoi animali che lo scultore cerca la perfezione Zen. Questi animali sono scolpiti non come una semplice rappresentazione della natura, ma come se fossero opere della natura. Alcuni dei suoi gatti si collocano perfettamente nello spazio a loro assegnato, sia all’interno che all’esterno del Museo.
Kengiro Azuma nasce il 12 marzo 1926, a Yamagata, al centro-nord del Giappone, a 400 chilometri da Tokyo, da una famiglia di abilissimi e stimati artigiani del bronzo.
Si arruola nell’ottobre del 1943 nella divisione aeronautica della Marina Militare Imperiale pronto per missioni suicide, ma la bomba su Hiroshima e la fine della guerra decidono altrimenti.
Nell’ aprile del 1949, a Tokyo si iscrive al primo corso della Sezione di Scultura dell’ Università Nazionale d’Arte “Geidai”. La sua sarà una formazione accademico-classicista improntata soprattutto sulla scultura francese tra Ottocento e Novecento (Rodin, Bourdelle, Despiau, Maillol). Nel 1956, ottenuta la borsa di studio del Governo italiano, parte per Milano. Frequenta il corso di scultura tenuto da Marino Marini all’Accademia di Belle Arti di Brera e, nel giugno del 1960, ottiene il diploma e diventa assistente personale del Maestro con il quale rimarrà fino al 1979.
Attualmente vive e lavora a Milano.
Una mostra intimista e irripetibile, curata dall’architetto Anri Ambrogio Azuma, che guida lo spettatore verso la filosofia zen e la ricerca del MU.
“Il mio processo della scultura inizia con i disegni. Eseguo decine e decine di disegni inseguendo l’idea che vorrei esprimere. Quando mi distacco dal disegno su carta e inizio la costruzione / creazione, l’opera viene da sé, si può dire quasi inconsciamente. Ma dato che non si esegue nulla senza la coscienza, può darsi che vi sia la coscienza / consapevolezza in qualche parte della mia testa. Comunque, il fatto è che l’opera viene fuori senza nessun tentennamento durante il suo processo.” In questo modo sono nate le 20 opere in bronzo che compongono la mostra di Craveggia. Una rassegna rappresentativa della produzione dell’artista dagli anni 50’ ad oggi, dove troviamo opere MU (nulla-infinito), altre della serie YU (pieno-finito) e alcuni gatti del suo piccolo Zoo Zen.
Di grande rilievo è il suo lavoro sul tema MU che viene spiegato così dal Maestro: “Da 14 anni continuo il mio lavoro con il tema MU (vuoto-nulla). Spesso mi è stato chiesto: ‘Vuole spiegare il suo MU?’ ma io stesso non ne avevo la precisa comprensione e di conseguenza non ero in grado di dare una spiegazione esauriente. Recentemente mi sto rendendo conto che proprio il fatto di non riuscire a compredere bene ciò né a spiegarlo, proprio questo era il MU.”
Eccezionale è anche il piccolo Zoo Zen di Azuma: è nei suoi animali che lo scultore cerca la perfezione Zen. Questi animali sono scolpiti non come una semplice rappresentazione della natura, ma come se fossero opere della natura. Alcuni dei suoi gatti si collocano perfettamente nello spazio a loro assegnato, sia all’interno che all’esterno del Museo.
Kengiro Azuma nasce il 12 marzo 1926, a Yamagata, al centro-nord del Giappone, a 400 chilometri da Tokyo, da una famiglia di abilissimi e stimati artigiani del bronzo.
Si arruola nell’ottobre del 1943 nella divisione aeronautica della Marina Militare Imperiale pronto per missioni suicide, ma la bomba su Hiroshima e la fine della guerra decidono altrimenti.
Nell’ aprile del 1949, a Tokyo si iscrive al primo corso della Sezione di Scultura dell’ Università Nazionale d’Arte “Geidai”. La sua sarà una formazione accademico-classicista improntata soprattutto sulla scultura francese tra Ottocento e Novecento (Rodin, Bourdelle, Despiau, Maillol). Nel 1956, ottenuta la borsa di studio del Governo italiano, parte per Milano. Frequenta il corso di scultura tenuto da Marino Marini all’Accademia di Belle Arti di Brera e, nel giugno del 1960, ottiene il diploma e diventa assistente personale del Maestro con il quale rimarrà fino al 1979.
Attualmente vive e lavora a Milano.
24
luglio 2010
Kengiro Azuma – La luce di Craveggia
Dal 24 luglio al 19 settembre 2010
arte contemporanea
Location
ARCHIVIO STORICO MUSEO
Craveggia, Piazza San Giacomo, 4, (Verbano-cusio-ossola)
Craveggia, Piazza San Giacomo, 4, (Verbano-cusio-ossola)
Orario di apertura
Feriali 10.30 – 12.00 / 17.00 -19.00 // Sabato e domenica 10.00-12.30 / 16.00-19.00
Vernissage
24 Luglio 2010, ore 17.30
Ufficio stampa
ROSI FONTANA
Autore
Curatore