“ Il Giardino delle Poesie ” -
Raccolta di quindici sculture realizzate da Wolfgang Sandt



presso la Villa Aganoor Pompilj

a Monte del Lago sul Trasimeno – Magione (PG)



Inaugurazione della mostra: Sabato 10 luglio 2010



“ Viaggio in un giardino segreto, dove la poesia si trasforma in sculture, dove le sculture risplendono l´anima delle poesie “



Wolfgang Sandt, scultore bavarese, e Vittoria Aganoor, poetessa italiana di origine armena, entrambi trapiantati al Lago Trasimeno, si incontrano nel “Giardino della Poesia”, una mostra di sculture nel parco di Villa Aganoor Pompilj a Monte del Lago sul Trasimeno. La mostra è stata organizzata dall’ Associazione Culturale “Villa Aganoor Pompilj” ed il suo Presidente Giacinto Otto Olivelli Palombaro, con il patrocinio del comune di Magione. La mostra non solo fa parte di una serie di eventi culturali per celebrare il centenario della morte della poetessa Vittoria Aganoor e suo marito Guido Pompilj nel 1910, ma segna anche un ulteriore ciclo di eventi che l'Associazione Culturale “Villa Aganoor Pompilj” vorrebbe presentare al pubblico in futuro.



Vittoria Aganoor nella sua poesia indagava il “gran mistero” dell'amore e della natura e “per un istante le vaste ali stendere sul picciol mondo e stringer l'infinito”. Anche le sculture di Wolfgang Sandt sono opere liriche, poesie in pietra, sottili, di marmo traslucido. Nonostante la gravità del materiale sembrano elevarsi verso il cielo più che obbligarsi alla terra. Come le ali si alzano verso un orizzonte irraggiungibile.



Uno dei ' leitmotiv 'di entrambi gli artisti è la ricerca: la ricerca dell'armonia, della perfezione, dell'essenza delle cose. Entrambi, quindi, seguono un motivo profondamente romantico. Il mezzo di Vittoria Aganoor per questa ricerca è la lingua: la "parola omnipossente”, la “bacchetta magica” del romantico tedesco Joseph von Eichendorff: “Dorme un canto in ogni cosa, che qua sogna senza fine, e a cantare prende il mondo se la formula indovini”.

Il mezzo artistico di Wolfgang Sandt è la pietra: egli parte alla ricerca per il segreto inerente della materia, per la sua luce interiore, per il suo linguaggio segreto.

Nella preparazione della mostra l’artista ha consapevolmente cercato non solo di tradurre le poesie della Aganoor in pietra. Piuttosto, egli si è lasciato ispirare dalla sua poesia, dalla sua vita, dal suo luogo di vita, e dalla sua epoca, il periodo tardo-romantico, la "fine del secolo", per creare qualcosa di nuovo, con il suo proprio linguaggio, per trovare una connessione con i nostri tempi.



Durante la mostra il visitatore può entrare nel parco - recentemente ristrutturato da Antonio Giangravé - come in un antico "giardino segreto", e passeggiando, sognando può andare alla ricerca e scoprire le sculture. Il visitatore non solo sente il respiro del passato, ma anche la forza ispiratrice che abita in questo luogo particolare.