08 novembre 2010

fino al 18.XI.2010 Magda Tóthová Milano, Federico Bianchi

 
Prendi una figura, falla diventare significante e significato, poi ricamaci sopra una storia. Una denuncia sociale dal retrogusto anni ‘80...

di

Una nuova, originale storia si
racconta tra le mura della Federico Bianchi Contemporary Art, firmata Magda Tóthová (Bratislava, 1979; vive a
Vienna). L’avevamo già vista in questo spazio espositivo tre anni or sono, con
un’avventura che parlava di donne, inquietudini e misteri.

Il nuovo universo inscenato dall’artista
slovacca pullula di metafore e simbologie più o meno esplicite. Tutto inizia
con un breve video introduttivo che, tramite poche ma incisive frasi, narra la
vicenda del bizzarro protagonista: l’uovo d’oro.

L’uovo d’oro nasce nell’oscurità
di una società corrotta, cercando di diventare rappresentazione di ideali
positivi. Nella prima parte della mostra, i delicati disegni a matita
descrivono un mondo di virtù e speranze, di cui l’uovo diviene simulacro. Qui
la composizione è fresca e leggera, l’uovo è di volta in volta oggetto e
soggetto delle opere di piccolo formato che si stagliano sulla parete con una
diegesi narrativa continuativa e lineare.

Tutt’a un tratto l’equilibrio
viene spezzato: la descrizione si interrompe per lasciar spazio a una scultura
che fa da divisorio e introduce alla seconda parte della favola. Esili fili
imprigionano in una ragnatela dorata uova di diverse forme e dimensioni, e lo
spettatore viene rapidamente catapultato nel secondo capitolo dell’intricata
storia. Il linguaggio cambia radicalmente, colori forti e tele di medio e
grande formato invadono il candido spazio bianco, ora palcoscenico di
inquietudini e paure. 

Magda Tóthová - The golden egg's even more glittering revenge fantasy - veduta della mostra presso Federico Bianchi Contemporary Art, Milano 2010
L’uovo ha preso coscienza di sé e di quanto il suo
smisurato potere influisce sul mondo degli uomini. Le tele raccontano il suo
potere e l’implicita follia, mentre collage dal gusto decisamente anni ‘80 si
propongono di indagare la dialettica che intercorre tra simbolo e astrazione.

Proprio qui si vede la
consapevolezza dell’artista e il suo decisivo passo in più. Parallelamente al
racconto in cui simboli e metafore dialogano nell’universo di una trama comune,
il linguaggio prende autonomamente forma: si interroga su se stesso e sulla sua
intima natura facendo divenire l’immagine simultaneamente conoscenza ed
espressione.

L’artista rincara la dose di
metafore intrecciate con self-absorption, l’oggetto-scultura posto al
centro della sala: celato da tre veli dorati un gigantesco uovo lacerato fatto
di carta di giornale e laccato in oro, svela al pubblico il suo complesso meccanismo
interno. Molteplici sono le allegorie che immediatamente saltano alla mente: il
velo di Maya, la nascita, la consapevolezza del soggetto che vuole svelarsi per
ciò che realmente è.

Magda Tóthová - The golden egg's even more glittering revenge fantasy - veduta della mostra presso Federico Bianchi Contemporary Art, Milano 2010
Magda Tóthová lascia spazio all’interpretazione.
Attraverso un immaginario ludico e art
brut
denuncia sonoramente lo squilibrio delle forze umane nella nostra
società non rinunciando al lieto fine. L’uovo, infatti, a fronte dei molteplici
disastri per sua colpa avvenuti, decide di lasciare il nostro mondo nella
speranza di un futuro migliore.

articoli correlati

L’artista
a Zagabria

jessica murano

mostra visitata il 20 ottobre
201


dal 30
settembre al 18 novembre 2010

Magda Tóthová – The
golden egg’s even more glittering revenge fantasy

Federico Bianchi Contemporary
Art

Via Imbonati, 12 (zona Maciachini) – 20159 Milano

Orario: da martedì a sabato ore 13-19

Ingresso libero

Info: tel. +39 0341289202; info@federicobianchigallery.com;
www.federicobianchigallery.com

[exibart]

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui