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Tono Zancanaro – Il segno di Tono. Venticinque anni dalla scomparsa
L’esposizione, inserita nell’ambito della rassegna 11 Lune a Peccioli, ripercorre la produzione grafica di Tono con cinquanta opere, dagli anni ’60 agli anni ’80, ispirate al mondo dello spettacolo e della musica con una forte cariche di freschezza, vivacità ed energia.
Comunicato stampa
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Peccioli (Pi) 28 giugno 2010. La città di Peccioli celebra Tono Zancanaro, poliedrico artista padovano, con una mostra dal titolo Il segno di Tono. Venticinque anni dalla scomparsa che sarà inaugurata giovedì 1 luglio alle 18,00 presso l’Anfiteatro Fonte Mazzola a Peccioli.
L’esposizione, inserita nell’ambito della rassegna 11 Lune a Peccioli, ripercorre la produzione grafica di Tono con cinquanta opere, dagli anni ’60 agli anni ’80, ispirate al mondo dello spettacolo e della musica con una forte cariche di freschezza, vivacità ed energia.
Il segno di Tono. Venticinque anni dalla scomparsa nasce dal proficuo rapporto di scambio instaurato dalla Fondazione PeccioliPer con Manlio Gaddi, responsabile dell’Archivio Storico Tono Zancanaro, e dalla sua generosa donazione di litografie e incisioni.
Il segno artistico di Tono si contraddistingue per l’immediatezza del gesto grafico, che non permette esitazioni e mantiene sempre il carattere di semplicità e freschezza. Il Maestro padovano guarda sempre alla realtà più scarna con un’ottica originale, cogliendone gli aspetti tragicomici che traduce in una satira sorniona dal giudizio lucidissimo, rifiutando qualsiasi tipo di retorica e giochi di potere.
“Tono – dichiara Leonardo Sciascia nel 1978 - non è artista da antologizzare: va letto interamente e interamente memorizzato. Quasi al modo di quel che ci avviene in uno scrittore come Stendhal” .
Il Maestro
Antonio Zancanaro - «Tono» - nasce a Padova 1'8 aprile 1906.
Caso raro fra gli artisti si è cimentato con quasi tutte le modalità delle arti visive, riuscendo sempre ad appropriarsi delle capacità tecniche necessarie e sufficienti per eseguire il suo lavoro.
Anche se Zancanaro rimane pur sempre maestro ineguagliato nella grafica, particolarmente nella linea pura nell'incisione e nella litografia, ha lavorato a lungo con l'olio e gli acquarelli, ha inciso vasi di vetro appositamente realizzati per lui dai maestri vetrai di Murano, in stretta collaborazione con la Cooperativa del Mosaico di Ravenna ha eseguito numerosi interventi musivi, realizzato arazzi, sculture in bronzo, etc.
Altra peculiarità del Maestro padovano è stato il suo desiderio di viaggiare, di muoversi sia per vedere località sconosciute, sia di conoscere persone nuove, instaurare nuovi rapporti.
In questo suo peregrinare parte importante hanno avuto i musei, luoghi continui di visitazione e rivisitazione per studio e contemplazione, in particolar modo quelli di Spina, di Grosseto, le zone archeologiche di Paestum, Metaponto e Selinunte.
La sensibilità di Tono Zancanaro, unita al desiderio continuo di lavorare, di realizzare anche con le proprie mani, non poteva che portare necessariamente alla scoperta della pittura vascolare greca, ed al desiderio di reinterpretarla a modo suo, oggi, con i suoi soggetti. Per questo inizia l'attività di ceramista di Tono Zancanaro, e le prime produzioni sono dei primi anni '50.
Nel 1970 ottiene la cattedra d'incisione all'Accademia di Belle Arti di Ravenna, che conserva fino al 1977.
Nel 1972 ha la prima grande mostra antologica al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, cui segue nel 1974 una seconda antologica alla Civica Galleria d'Arte del Comune di Palermo. Nel 1978 il Comune di Padova gli dedica una grandissima mostra antologica nel Salone della Ragione. Nel 1982 anche il Comune di Milano lo onora con una rassegna antologica nel Castello Sforzesco.
Muore a Padova il 3 giugno 1985.
L’esposizione, inserita nell’ambito della rassegna 11 Lune a Peccioli, ripercorre la produzione grafica di Tono con cinquanta opere, dagli anni ’60 agli anni ’80, ispirate al mondo dello spettacolo e della musica con una forte cariche di freschezza, vivacità ed energia.
Il segno di Tono. Venticinque anni dalla scomparsa nasce dal proficuo rapporto di scambio instaurato dalla Fondazione PeccioliPer con Manlio Gaddi, responsabile dell’Archivio Storico Tono Zancanaro, e dalla sua generosa donazione di litografie e incisioni.
Il segno artistico di Tono si contraddistingue per l’immediatezza del gesto grafico, che non permette esitazioni e mantiene sempre il carattere di semplicità e freschezza. Il Maestro padovano guarda sempre alla realtà più scarna con un’ottica originale, cogliendone gli aspetti tragicomici che traduce in una satira sorniona dal giudizio lucidissimo, rifiutando qualsiasi tipo di retorica e giochi di potere.
“Tono – dichiara Leonardo Sciascia nel 1978 - non è artista da antologizzare: va letto interamente e interamente memorizzato. Quasi al modo di quel che ci avviene in uno scrittore come Stendhal” .
Il Maestro
Antonio Zancanaro - «Tono» - nasce a Padova 1'8 aprile 1906.
Caso raro fra gli artisti si è cimentato con quasi tutte le modalità delle arti visive, riuscendo sempre ad appropriarsi delle capacità tecniche necessarie e sufficienti per eseguire il suo lavoro.
Anche se Zancanaro rimane pur sempre maestro ineguagliato nella grafica, particolarmente nella linea pura nell'incisione e nella litografia, ha lavorato a lungo con l'olio e gli acquarelli, ha inciso vasi di vetro appositamente realizzati per lui dai maestri vetrai di Murano, in stretta collaborazione con la Cooperativa del Mosaico di Ravenna ha eseguito numerosi interventi musivi, realizzato arazzi, sculture in bronzo, etc.
Altra peculiarità del Maestro padovano è stato il suo desiderio di viaggiare, di muoversi sia per vedere località sconosciute, sia di conoscere persone nuove, instaurare nuovi rapporti.
In questo suo peregrinare parte importante hanno avuto i musei, luoghi continui di visitazione e rivisitazione per studio e contemplazione, in particolar modo quelli di Spina, di Grosseto, le zone archeologiche di Paestum, Metaponto e Selinunte.
La sensibilità di Tono Zancanaro, unita al desiderio continuo di lavorare, di realizzare anche con le proprie mani, non poteva che portare necessariamente alla scoperta della pittura vascolare greca, ed al desiderio di reinterpretarla a modo suo, oggi, con i suoi soggetti. Per questo inizia l'attività di ceramista di Tono Zancanaro, e le prime produzioni sono dei primi anni '50.
Nel 1970 ottiene la cattedra d'incisione all'Accademia di Belle Arti di Ravenna, che conserva fino al 1977.
Nel 1972 ha la prima grande mostra antologica al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, cui segue nel 1974 una seconda antologica alla Civica Galleria d'Arte del Comune di Palermo. Nel 1978 il Comune di Padova gli dedica una grandissima mostra antologica nel Salone della Ragione. Nel 1982 anche il Comune di Milano lo onora con una rassegna antologica nel Castello Sforzesco.
Muore a Padova il 3 giugno 1985.
01
luglio 2010
Tono Zancanaro – Il segno di Tono. Venticinque anni dalla scomparsa
Dal primo luglio al 25 settembre 2010
arte contemporanea
Location
ANFITEATRO FONTE MAZZOLA
Peccioli, Via Della Costia, 1, (Pisa)
Peccioli, Via Della Costia, 1, (Pisa)
Orario di apertura
nel mese di luglio durante le sere degli spettacoli della Rassegna 11 Lune dalle 22 alle 24. Nel mese di settembre ogni sabato dalle 21 alle 24.
Vernissage
1 Luglio 2010, ore 18
Sito web
www.fondarte.peccioli.net
Ufficio stampa
ROSI FONTANA
Autore