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Casa Savoia e l’Unità d’Italia
La mostra raccoglie molti cimeli appartenuti ai Re e alle Regine d’Italia raccolti dalla Fondazione Principe di Venezia, presieduta dal Principe Emanuele Filiberto di Savoia, e da alcuni collezionisti privati.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Centocinquanta anni fa, Re Vittorio Emanuele II firmava il Decreto di costituzione della Provincia
di Milano e affidava il Governo della Provincia a Massimo d’Azeglio. Milano ha celebrato questo
avvenimento con un’importante mostra che ripercorre i 150 anni dell’ Ente.
La mostra “Casa Savoia e l’Unità d’Italia” si pone come elemento di congiunzione ideale tra i
festeggiamenti per il centocinquantenario della Provincia ed il 150° Anniversario dell'Unità
d'Italia di cui sono iniziate le celebrazioni nel mese di maggio del 2010 per concludersi a Roma
nel 2011. Milano fu la capitale morale del Risorgimento, da Milano partì la spinta che portò
all’Unità d’Italia.
La mostra raccoglie molti cimeli appartenuti ai Re e alle Regine d'Italia raccolti dalla Fondazione
Principe di Venezia, presieduta dal Principe Emanuele Filiberto di Savoia, e da alcuni
collezionisti privati. A Milano verranno per la prima volta esposti pezzi di assoluta rarità come un
breviario in oro della Regina Margherita realizzato dai mastri orafi milanesi, l’orologio da tasca
che Re Umberto I portava durante l’ultimo Ballo alla Villa Reale di Monza. Verranno inoltre
esposti i famosi monogrammi di diamanti della Regina Margherita e della Regina Elena disegnati
dalla Gioielleria Musy. Tra i pezzi più pregiati spiccano il Manto di Corte della Regina Margherita
portato al Quirinale nel 1891 in occasione del Primo Congresso Internazionale che sancì l'ingresso
dell'Italia nel novero delle Grandi Potenze, un abito in seta e ricami indossato dalla Regina
Margherita al Ballo della Reggia di Monza nel 1886. Molti sono inoltre i documenti storici esposti
legati ai passi salienti del Risorgimento e a Milano.
"Milano è stata per Casa Savoia la città che ha portato il contributo culturale più rilevante nel
processo di unificazione della Patria. - precisa il Principe Emanuele Filiberto - Nel Risorgimento
possiamo certamente dare a Milano il ruolo di Capitale del Processo di Unificazione. Furono
proprio i milanesi a vedere in Casa Savoia e in Re Carlo Alberto il partner ideale per incarnare il
leader del movimento unitario italiano. Con l’ingresso di Re Vittorio Emanuele II e Napoleone
III nel 1859, Milano diviene di fatto una delle prime città della futura Italia Unita. Una città
tanto amata da Casa Savoia da diventare già nei primi anni del Regno d’Italia la Capitale della
Cultura e dell’Industria del Paese. Rimangono indelebili le tracce di Casa Savoia a Milano con la
Galleria Vittorio Emanuele II, gli eleganti quartieri di Via Monti, il riordino di Piazza Castello,
la Fiera e molti altri esempi."
"Celebrare i 150 anni della Provincia di Milano nell’anno che precede il 150° dell’Unità
Nazionale - sottolinea Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della
Provincia di Milano – significa anche ripercorrere, tutti insieme, le pagine gloriose che hanno
scandito quel periodo ricco di slanci ideali e patriottici. Se oggi vogliamo rilanciare un
sentimento autentico di Unità della Nazione e di appartenenza alla patria che ci accomuna
tutti, pur nel quadro delle differenze regionali e territoriali (che sono una risorsa, e non un
elemento disgregante), è indubbio il ‘fil rouge’ che ci lega a Casa Savoia. Questa mostra -
conclude Maerna - assolve una funzione importante al pari di quella sui Tesori della Provincia,
inaugurata lo scorso aprile: rendere la Provincia di Milano un patrimonio condiviso, sotto il
profilo storico e non solo, per tutte le comunità territoriali che la compongono. Un Ente, la
Provincia, che si vuole caratterizzare sempre di più come elemento di prossimità alla persona,
capace di soddisfarne i bisogni”.
I legami tra Milano e Casa Savoia, nel corso dell’epopea risorgimentale, furono profondi e
costanti, già a partire dagli anni successivi alla Restaurazione, quando molti patrioti milanesi
ripararono in Piemonte per mettersi al riparo dalle periodiche repressioni asburgiche.
E’ il periodo delle Società segrete: i moti del 1820/21 e quelli del 1830 sono motivo di
prolungata tensione tra il Lombardo–Veneto ed il Regno di Sardegna per le continue confische a
danno dei patrioti piemontesi residenti a Milano.
Il 18 marzo del 1848 Milano insorge e gli austriaci, dopo qualche giorno di combattimento strada
per strada, sono costretti a lasciare la città e a riparare nel Quadrilatero.
Si formano immediatamente due fazioni politiche: la prima, minoritaria e repubblicana,
capeggiata da Carlo Cattaneo, la seconda moderata e maggioritaria, chiede soccorso al Piemonte
di Re Carlo Alberto, che il 23 Marzo dichiara guerra all’Austria e fa ingresso solenne in città.
Nel luglio dello stesso anno si tiene a Milano il plebiscito che sancisce l’annessione della città al
Regno di Sardegna. Sarà proprio sulla base di questo diritto plebiscitario se nel 1859, a seguito
delle turbinose vicende dell’agosto del 1848 che portano l’esercito piemontese a lasciare Milano,
Vittorio Emanuele II, succeduto al padre dieci anni prima, tornerà in città tra due ali di folla,
allontanando definitivamente le mire austriache dalla città della Madonnina.
Con l’annessione definitiva di Milano al Regno di Sardegna, poi Regno d’Italia, non vengono meno
i profondi legami tra la Dinastia e la città.
Dal 1860, Umberto, figlio primogenito di Vittorio Emanuele II, risiede stabilmente in città come
alto ufficiale dell’Esercito, alternando i soggiorni a Palazzo Cusani, in Via Brera, con quelli a
Palazzo Reale a Milano ed alla Villa Reale di Monza, quest’ultima destinata a diventare dopo il
1878 il luogo privilegiato di villeggiatura dei Reali d’Italia durante l’estate.
Con Vittorio Emanuele III, malgrado la Famiglia Reale preferisca risiedere nelle tenute di
villeggiatura di Racconigi, Pollenzo e San Rossore, Milano diventa un polo privilegiato dal
Sovrano per la frenetica attività industriale ed operaia. E’ a Milano inoltre che si tengono grandi
dimostrazioni militari, l’ultima nel 1939, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale.
Umberto II, divenuto Re nel Maggio del 1946, visita Milano quale ultima tappa della campagna
referendaria all’inizio del mese di Giugno, dove viene accolto festosamente da una grande folla
in Piazza del Duomo.
Sono le guglie del Duomo una delle ultime immagini italiane impresse nella mente del Re
Gentiluomo.
di Milano e affidava il Governo della Provincia a Massimo d’Azeglio. Milano ha celebrato questo
avvenimento con un’importante mostra che ripercorre i 150 anni dell’ Ente.
La mostra “Casa Savoia e l’Unità d’Italia” si pone come elemento di congiunzione ideale tra i
festeggiamenti per il centocinquantenario della Provincia ed il 150° Anniversario dell'Unità
d'Italia di cui sono iniziate le celebrazioni nel mese di maggio del 2010 per concludersi a Roma
nel 2011. Milano fu la capitale morale del Risorgimento, da Milano partì la spinta che portò
all’Unità d’Italia.
La mostra raccoglie molti cimeli appartenuti ai Re e alle Regine d'Italia raccolti dalla Fondazione
Principe di Venezia, presieduta dal Principe Emanuele Filiberto di Savoia, e da alcuni
collezionisti privati. A Milano verranno per la prima volta esposti pezzi di assoluta rarità come un
breviario in oro della Regina Margherita realizzato dai mastri orafi milanesi, l’orologio da tasca
che Re Umberto I portava durante l’ultimo Ballo alla Villa Reale di Monza. Verranno inoltre
esposti i famosi monogrammi di diamanti della Regina Margherita e della Regina Elena disegnati
dalla Gioielleria Musy. Tra i pezzi più pregiati spiccano il Manto di Corte della Regina Margherita
portato al Quirinale nel 1891 in occasione del Primo Congresso Internazionale che sancì l'ingresso
dell'Italia nel novero delle Grandi Potenze, un abito in seta e ricami indossato dalla Regina
Margherita al Ballo della Reggia di Monza nel 1886. Molti sono inoltre i documenti storici esposti
legati ai passi salienti del Risorgimento e a Milano.
"Milano è stata per Casa Savoia la città che ha portato il contributo culturale più rilevante nel
processo di unificazione della Patria. - precisa il Principe Emanuele Filiberto - Nel Risorgimento
possiamo certamente dare a Milano il ruolo di Capitale del Processo di Unificazione. Furono
proprio i milanesi a vedere in Casa Savoia e in Re Carlo Alberto il partner ideale per incarnare il
leader del movimento unitario italiano. Con l’ingresso di Re Vittorio Emanuele II e Napoleone
III nel 1859, Milano diviene di fatto una delle prime città della futura Italia Unita. Una città
tanto amata da Casa Savoia da diventare già nei primi anni del Regno d’Italia la Capitale della
Cultura e dell’Industria del Paese. Rimangono indelebili le tracce di Casa Savoia a Milano con la
Galleria Vittorio Emanuele II, gli eleganti quartieri di Via Monti, il riordino di Piazza Castello,
la Fiera e molti altri esempi."
"Celebrare i 150 anni della Provincia di Milano nell’anno che precede il 150° dell’Unità
Nazionale - sottolinea Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della
Provincia di Milano – significa anche ripercorrere, tutti insieme, le pagine gloriose che hanno
scandito quel periodo ricco di slanci ideali e patriottici. Se oggi vogliamo rilanciare un
sentimento autentico di Unità della Nazione e di appartenenza alla patria che ci accomuna
tutti, pur nel quadro delle differenze regionali e territoriali (che sono una risorsa, e non un
elemento disgregante), è indubbio il ‘fil rouge’ che ci lega a Casa Savoia. Questa mostra -
conclude Maerna - assolve una funzione importante al pari di quella sui Tesori della Provincia,
inaugurata lo scorso aprile: rendere la Provincia di Milano un patrimonio condiviso, sotto il
profilo storico e non solo, per tutte le comunità territoriali che la compongono. Un Ente, la
Provincia, che si vuole caratterizzare sempre di più come elemento di prossimità alla persona,
capace di soddisfarne i bisogni”.
I legami tra Milano e Casa Savoia, nel corso dell’epopea risorgimentale, furono profondi e
costanti, già a partire dagli anni successivi alla Restaurazione, quando molti patrioti milanesi
ripararono in Piemonte per mettersi al riparo dalle periodiche repressioni asburgiche.
E’ il periodo delle Società segrete: i moti del 1820/21 e quelli del 1830 sono motivo di
prolungata tensione tra il Lombardo–Veneto ed il Regno di Sardegna per le continue confische a
danno dei patrioti piemontesi residenti a Milano.
Il 18 marzo del 1848 Milano insorge e gli austriaci, dopo qualche giorno di combattimento strada
per strada, sono costretti a lasciare la città e a riparare nel Quadrilatero.
Si formano immediatamente due fazioni politiche: la prima, minoritaria e repubblicana,
capeggiata da Carlo Cattaneo, la seconda moderata e maggioritaria, chiede soccorso al Piemonte
di Re Carlo Alberto, che il 23 Marzo dichiara guerra all’Austria e fa ingresso solenne in città.
Nel luglio dello stesso anno si tiene a Milano il plebiscito che sancisce l’annessione della città al
Regno di Sardegna. Sarà proprio sulla base di questo diritto plebiscitario se nel 1859, a seguito
delle turbinose vicende dell’agosto del 1848 che portano l’esercito piemontese a lasciare Milano,
Vittorio Emanuele II, succeduto al padre dieci anni prima, tornerà in città tra due ali di folla,
allontanando definitivamente le mire austriache dalla città della Madonnina.
Con l’annessione definitiva di Milano al Regno di Sardegna, poi Regno d’Italia, non vengono meno
i profondi legami tra la Dinastia e la città.
Dal 1860, Umberto, figlio primogenito di Vittorio Emanuele II, risiede stabilmente in città come
alto ufficiale dell’Esercito, alternando i soggiorni a Palazzo Cusani, in Via Brera, con quelli a
Palazzo Reale a Milano ed alla Villa Reale di Monza, quest’ultima destinata a diventare dopo il
1878 il luogo privilegiato di villeggiatura dei Reali d’Italia durante l’estate.
Con Vittorio Emanuele III, malgrado la Famiglia Reale preferisca risiedere nelle tenute di
villeggiatura di Racconigi, Pollenzo e San Rossore, Milano diventa un polo privilegiato dal
Sovrano per la frenetica attività industriale ed operaia. E’ a Milano inoltre che si tengono grandi
dimostrazioni militari, l’ultima nel 1939, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale.
Umberto II, divenuto Re nel Maggio del 1946, visita Milano quale ultima tappa della campagna
referendaria all’inizio del mese di Giugno, dove viene accolto festosamente da una grande folla
in Piazza del Duomo.
Sono le guglie del Duomo una delle ultime immagini italiane impresse nella mente del Re
Gentiluomo.
01
luglio 2010
Casa Savoia e l’Unità d’Italia
Dal primo luglio al 19 settembre 2010
Location
SPAZIO OBERDAN – CINETECA
Milano, Viale Vittorio Veneto, 2, (Milano)
Milano, Viale Vittorio Veneto, 2, (Milano)
Biglietti
intero € 4,00; ridotto: €2,50 - ingresso libero il primo martedì di ogni mese aperta - con ingresso gratuito - durante tutto il mese di agosto (Ferragosto compreso).
Orario di apertura
ore 10-19.30 - martedì e giovedì fino alle 22 - chiuso il lunedì
Vernissage
1 Luglio 2010, ore 17.30 alla presenza del Principe Emanuele Filiberto di Savoia
Editore
ELECTA
Ufficio stampa
ELECTA
Curatore