Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Valérie Buffetaud – Percorsi
Mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
percorsi
<>.
In questa aermazione Valérie Buetaud sottolinea un aspetto essenziale della sua ricerca venata di quella poetica del ‘conne labile’ che guida
la sua ispirazione oltre i limiti angusti delle categorie e delle denizioni. Un conne entro ed oltre il quale la pratica artistica può attingere a un
vissuto che non è semplice autobiograa, ma esperienza completa di sé meditata attraverso il rapporto con il mondo e l’ascolto delle sensazioni.
Il percorso di Valérie è una strada articolata lungo la quale pittura, scultura, graca, ceramica, si sono incontrate, portando a una ricerca che
si è alimentata di musica, viaggi e letteratura per non arenarsi mai in una sperimentazione formale priva di sostrati poetici. Attraverso questo
viatico l’artista è approdata a un linguaggio che al richiamo dei codici contemporanei, ispirati ai ritmi accelerati e alle icone seriali di una realtà
virtuale e tecnocratica, ha preferito quello dell’interiorità e della natura.
Questa stessa inclinazione ha spinto Valérie verso l’esplorazione della materia pittorica intesa come sostanza organica e pulsante, quasi
un’indagine di ascendenza informale che tuttavia non costituisce una mera rivisitazione di passate esperienze artistiche, ma un modo di
riviverle nella nostra contemporaneità, alla luce di un rinnovato lirismo. La materia dei suoi dipinti, straticati di pigmenti, terre, minerali,
garze, sabbie, carte, rivela così il diagramma più autentico del processo creativo, dell’aollarsi delle emozioni, del movimento del corpo e
delle mani nell’atto di comporre.
I dipinti di Valérie sono altresì composizioni che travalicano, tra levità e rigore, il dato oggettivo della visione: Gratitudine, Impronta,
Incontro, Ouverture, Secret, Silence, Soo, Vita, come recitano i titoli, sempre signicativi, dei suoi lavori, aprono a una percezione del
mondo che è insieme allusiva e simbolica. L’intensità variabile dei colori, i passaggi di luce, il disporsi leggero dei segni, il sedimentarsi dei
materiali, l’accostamento delle forme rivelano sentimenti eterogenei, dallo stupore all’inquietudine, dalla serenità alla soerenza, recando,
anche, tracce abrase di ricordi. Così anche la presenza spesso dominante del rosso, diventato ormai un elemento distintivo dell’artista, che
vede in esso energia, passione, rinascita, e al quale alterna, come pausa che già fu di Kandinsky, il nero, oppure il bianco.
La propensione di Valérie per tonalità calde e mediterranee, esaltate dalla materia e dalla gestualità, appare legata non soltanto alla cultura
artistica della Francia, terra natia della pittrice, ma anche all’esperienza del viaggio e alla scoperta di realtà e culture diverse, dall’Africa all’Italia,
che fu per anni sua patria d’elezione. Le terre di Siena e della Provenza, così come le sabbie dei deserti africani, conuiscono nella ‘palette’ di
Valérie, portando nelle opere i colori, la luce, il vento di quelle regioni.
Ecco allora che il journal intime dell’artista si arricchisce di preziosi appunti di viaggio. Valérie, infatti, vive ogni spostamento come momento
di conoscenza, come relazione tra individualità e peculiarità del luogo, quasi aascinata da una tradizione letteraria che spazia dai resoconti
delle scoperte geograche a quelli di natura etnograca, dal viaggio di formazione intellettuale e artistica a quello romantico verso l’esotismo,
da Montaigne a Goethe no al contemporaneo Chatwin. Opere come Procida, Château-Rouge, D’île en île, sono evocazioni di luoghi diversi,
da Parigi alle isole greche e partenopee, che precedono le grandi carte realizzate per la cartella Percorsi. Qui, l’idea del viaggio e del viandante
si manifesta nelle carte marine dell’Africa sulle quali l’artista interviene con segni e strati di colore. La partenza virtuale verso queste zone
sconosciute procede da un nomadismo mentale che solca paesaggi immaginari nei quali si riconfermano la tensione creativa e la vitalità
presenti anche nei lavori meno recenti della pittrice, fatti di alberi, cortecce, pietre, linee di conne, oppure, da un punto di vista più tecnico,
di ocre e pigmenti, carboncino, carte e tessuti, rami di salice.
Valérie sperimenta il viaggio anche come percorso dentro il linguaggio velato della spiritualità, oppure come scavo dentro di sé, o, ancora,
come spostamento in un altrove fatto di mete e quartieri familiari eppure sempre nuovi nelle loro identità multietniche. In questo senso le
carte di Percorsi possono anche rappresentare un viaggio a Parigi, nel quartiere dell’artista, Château-Rouge, dove Francia e Africa si mescolano
incontrando, anche, attraverso i ricordi di Valérie, quei paesaggi d’Italia o di Toscana che da anni l’artista conserva aettuosamente dentro di sé.
Angela Sanna
<
In questa aermazione Valérie Buetaud sottolinea un aspetto essenziale della sua ricerca venata di quella poetica del ‘conne labile’ che guida
la sua ispirazione oltre i limiti angusti delle categorie e delle denizioni. Un conne entro ed oltre il quale la pratica artistica può attingere a un
vissuto che non è semplice autobiograa, ma esperienza completa di sé meditata attraverso il rapporto con il mondo e l’ascolto delle sensazioni.
Il percorso di Valérie è una strada articolata lungo la quale pittura, scultura, graca, ceramica, si sono incontrate, portando a una ricerca che
si è alimentata di musica, viaggi e letteratura per non arenarsi mai in una sperimentazione formale priva di sostrati poetici. Attraverso questo
viatico l’artista è approdata a un linguaggio che al richiamo dei codici contemporanei, ispirati ai ritmi accelerati e alle icone seriali di una realtà
virtuale e tecnocratica, ha preferito quello dell’interiorità e della natura.
Questa stessa inclinazione ha spinto Valérie verso l’esplorazione della materia pittorica intesa come sostanza organica e pulsante, quasi
un’indagine di ascendenza informale che tuttavia non costituisce una mera rivisitazione di passate esperienze artistiche, ma un modo di
riviverle nella nostra contemporaneità, alla luce di un rinnovato lirismo. La materia dei suoi dipinti, straticati di pigmenti, terre, minerali,
garze, sabbie, carte, rivela così il diagramma più autentico del processo creativo, dell’aollarsi delle emozioni, del movimento del corpo e
delle mani nell’atto di comporre.
I dipinti di Valérie sono altresì composizioni che travalicano, tra levità e rigore, il dato oggettivo della visione: Gratitudine, Impronta,
Incontro, Ouverture, Secret, Silence, Soo, Vita, come recitano i titoli, sempre signicativi, dei suoi lavori, aprono a una percezione del
mondo che è insieme allusiva e simbolica. L’intensità variabile dei colori, i passaggi di luce, il disporsi leggero dei segni, il sedimentarsi dei
materiali, l’accostamento delle forme rivelano sentimenti eterogenei, dallo stupore all’inquietudine, dalla serenità alla soerenza, recando,
anche, tracce abrase di ricordi. Così anche la presenza spesso dominante del rosso, diventato ormai un elemento distintivo dell’artista, che
vede in esso energia, passione, rinascita, e al quale alterna, come pausa che già fu di Kandinsky, il nero, oppure il bianco.
La propensione di Valérie per tonalità calde e mediterranee, esaltate dalla materia e dalla gestualità, appare legata non soltanto alla cultura
artistica della Francia, terra natia della pittrice, ma anche all’esperienza del viaggio e alla scoperta di realtà e culture diverse, dall’Africa all’Italia,
che fu per anni sua patria d’elezione. Le terre di Siena e della Provenza, così come le sabbie dei deserti africani, conuiscono nella ‘palette’ di
Valérie, portando nelle opere i colori, la luce, il vento di quelle regioni.
Ecco allora che il journal intime dell’artista si arricchisce di preziosi appunti di viaggio. Valérie, infatti, vive ogni spostamento come momento
di conoscenza, come relazione tra individualità e peculiarità del luogo, quasi aascinata da una tradizione letteraria che spazia dai resoconti
delle scoperte geograche a quelli di natura etnograca, dal viaggio di formazione intellettuale e artistica a quello romantico verso l’esotismo,
da Montaigne a Goethe no al contemporaneo Chatwin. Opere come Procida, Château-Rouge, D’île en île, sono evocazioni di luoghi diversi,
da Parigi alle isole greche e partenopee, che precedono le grandi carte realizzate per la cartella Percorsi. Qui, l’idea del viaggio e del viandante
si manifesta nelle carte marine dell’Africa sulle quali l’artista interviene con segni e strati di colore. La partenza virtuale verso queste zone
sconosciute procede da un nomadismo mentale che solca paesaggi immaginari nei quali si riconfermano la tensione creativa e la vitalità
presenti anche nei lavori meno recenti della pittrice, fatti di alberi, cortecce, pietre, linee di conne, oppure, da un punto di vista più tecnico,
di ocre e pigmenti, carboncino, carte e tessuti, rami di salice.
Valérie sperimenta il viaggio anche come percorso dentro il linguaggio velato della spiritualità, oppure come scavo dentro di sé, o, ancora,
come spostamento in un altrove fatto di mete e quartieri familiari eppure sempre nuovi nelle loro identità multietniche. In questo senso le
carte di Percorsi possono anche rappresentare un viaggio a Parigi, nel quartiere dell’artista, Château-Rouge, dove Francia e Africa si mescolano
incontrando, anche, attraverso i ricordi di Valérie, quei paesaggi d’Italia o di Toscana che da anni l’artista conserva aettuosamente dentro di sé.
Angela Sanna
25
giugno 2010
Valérie Buffetaud – Percorsi
Dal 25 giugno al 25 agosto 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA IMMAGINARIA
Firenze, Via Guelfa, 22/a, (Firenze)
Firenze, Via Guelfa, 22/a, (Firenze)
Vernissage
25 Giugno 2010, dalle ore 19 alle 22
Autore