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Edition of 5
Cinque serie di opere, cinque opere in serie.
Comunicato stampa
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Cinque serie di opere, cinque opere in serie.
Il fulcro concettuale è l’idea di serie: in latino sèries
indica una catena di oggetti, l’uno attaccato all’altro.
Le opere in serie sono, infatti, una collezione, in
numero variabile, di lavori artistici accomunati da
elementi tecnici, estetici e/o semantici. Gli artisti
coinvolti, Mattia Barbieri, Samuele Belloni,
Matteo Cremonesi, Francesco Fossati, Francesco
Locatelli, Silvia Negrini, Eleonora Sanvito, Marco
Paganini, Marco Pagliardi e Danilo Vuolo sono
stati invitati a presentare una serie di opere composta
da cinque lavori, come una catena di cinque anelli;
ma il fi lo che lega ogni anello è stato tagliato.
Proprio come suggerisce il signifi cato del verbo
sèrere, derivante da sèries, questi fi li sono stati
intrecciati, legati, generando una nuova catena. Il
risultato è cinque serie di opere.
In questo modo si sfi dano le regole della logica
seriale e si incoraggia un dialogo fra le opere e le
ricerche dei singoli artisti.
Inoltre questo tentativo agisce superando i confi ni
fi sici di ogni opera, la quale, nell’incontro con le altre,
assume una nuova forma, diviene un assemblage.
Osservando i cinque assemblages, essi hanno
caratteristiche similari: si tratta di una nuova
serie? Forse, ma non è poi così importante defi nire
il risultato fi nale; quel che conta è l’intreccio,
l’incontro, lo scambio fra il simile e il diverso.
L’eco ludico riecheggia, come in quei giochi estivi in
cui si cercano le differenze.
(Federica Boràgina).
Dieci sono gli artisti, cinquanta sono i lavori,
quattro le pareti di una stanza; cinque le pareti
della nostra galleria. i dieci artisti hanno prodotto
serialmente 5 opere da disporre su quattro pareti.
La quinta è puramente virtuale, artifi ciale.
Lo sfondamento, l’apertura e la moltiplicazione
sono i protagonisti di questo allestimento che
prevede una serialità concatenata. Si propone la
prima parete e le altre quattro in replica. Cinque
sono le opere e le pareti. Le cinque nazioni del
rugby hanno come protagonisti energumeni che
sfondano. Sfondare una parete, da quattro ricavarne
cinque. Miracoloso, ma mai quanto Gesù.
Verità e fi nzione, capire qual è stata la prima delle
cinque oppure l’ultima delle tre. Non dev’essere
diffi cile individuare il suggerimento di una
parete inventata, ma qual è la vera? L’apertura e
il primato di nascita, è questo l’interrogativo che
si pone tra uno stipite e una cornice, un angolo
e il rettangolo. Rettangolo è la parete, rettangolo
è il quadro, in ogni caso qualunque sia la parte,
il ruolo richiede partecipazione alla fi nzione. Il
Trompe l’oeil crea un muro, ma rientra nei limiti
dei quadri, espandendosi gioca e dichiara il suo
essere artifi cio. La differenza che passa tra seriamente
e serialmente è di una sola lettera; come
quella che passa tra le quattro e le cinque pareti è
di un solo numero.
(Mattia Barbieri)
Il fulcro concettuale è l’idea di serie: in latino sèries
indica una catena di oggetti, l’uno attaccato all’altro.
Le opere in serie sono, infatti, una collezione, in
numero variabile, di lavori artistici accomunati da
elementi tecnici, estetici e/o semantici. Gli artisti
coinvolti, Mattia Barbieri, Samuele Belloni,
Matteo Cremonesi, Francesco Fossati, Francesco
Locatelli, Silvia Negrini, Eleonora Sanvito, Marco
Paganini, Marco Pagliardi e Danilo Vuolo sono
stati invitati a presentare una serie di opere composta
da cinque lavori, come una catena di cinque anelli;
ma il fi lo che lega ogni anello è stato tagliato.
Proprio come suggerisce il signifi cato del verbo
sèrere, derivante da sèries, questi fi li sono stati
intrecciati, legati, generando una nuova catena. Il
risultato è cinque serie di opere.
In questo modo si sfi dano le regole della logica
seriale e si incoraggia un dialogo fra le opere e le
ricerche dei singoli artisti.
Inoltre questo tentativo agisce superando i confi ni
fi sici di ogni opera, la quale, nell’incontro con le altre,
assume una nuova forma, diviene un assemblage.
Osservando i cinque assemblages, essi hanno
caratteristiche similari: si tratta di una nuova
serie? Forse, ma non è poi così importante defi nire
il risultato fi nale; quel che conta è l’intreccio,
l’incontro, lo scambio fra il simile e il diverso.
L’eco ludico riecheggia, come in quei giochi estivi in
cui si cercano le differenze.
(Federica Boràgina).
Dieci sono gli artisti, cinquanta sono i lavori,
quattro le pareti di una stanza; cinque le pareti
della nostra galleria. i dieci artisti hanno prodotto
serialmente 5 opere da disporre su quattro pareti.
La quinta è puramente virtuale, artifi ciale.
Lo sfondamento, l’apertura e la moltiplicazione
sono i protagonisti di questo allestimento che
prevede una serialità concatenata. Si propone la
prima parete e le altre quattro in replica. Cinque
sono le opere e le pareti. Le cinque nazioni del
rugby hanno come protagonisti energumeni che
sfondano. Sfondare una parete, da quattro ricavarne
cinque. Miracoloso, ma mai quanto Gesù.
Verità e fi nzione, capire qual è stata la prima delle
cinque oppure l’ultima delle tre. Non dev’essere
diffi cile individuare il suggerimento di una
parete inventata, ma qual è la vera? L’apertura e
il primato di nascita, è questo l’interrogativo che
si pone tra uno stipite e una cornice, un angolo
e il rettangolo. Rettangolo è la parete, rettangolo
è il quadro, in ogni caso qualunque sia la parte,
il ruolo richiede partecipazione alla fi nzione. Il
Trompe l’oeil crea un muro, ma rientra nei limiti
dei quadri, espandendosi gioca e dichiara il suo
essere artifi cio. La differenza che passa tra seriamente
e serialmente è di una sola lettera; come
quella che passa tra le quattro e le cinque pareti è
di un solo numero.
(Mattia Barbieri)
24
giugno 2010
Edition of 5
Dal 24 giugno al 18 luglio 2010
arte contemporanea
Location
APEIRON
Sovico, Via Giovanni Da Sovico, 96, (Monza E Brianza)
Sovico, Via Giovanni Da Sovico, 96, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
24 Giugno 2010, ore 18.30
Autore