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Erwin Olaf / Phil Stern
Vero genio della moderna fotografia di ritratto, l’olandese Erwin Olaf nella mostra “Vite private” mischia in modo unico il reportage giornalistico con la foto realizzata in studio e il ritratto posato. Negli scatti di Phil Stern, presentati a Forma nella mostra “Sulla scena” e per la prima volta in una personale italiana, si rivive il senso della Hollywood dell’epoca d’oro delle majors e dei grandi divi che imponevano il loro stile e il loro sorriso al mondo intero
Comunicato stampa
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Vite private. Fotografie di Erwin Olaf / Sulla Scena. Fotografie di Phil Stern
Vite private
Fotografie di Erwin Olaf
Mercoledi' 16 giugno alle 19.00 apre, presso la Fondazione FORMA per la Fotografia, Vite private di Erwin Olaf in collaborazione con la Mondrian Foundation e il Consolato Olandese in Italia.
Vero genio della moderna fotografia di ritratto, l'olandese Erwin Olaf mischia in modo unico il reportage giornalistico con la foto realizzata in studio e il ritratto posato. Le sue immagini, sempre perfette, sono il frutto di una creazione unica, di una intelligenza viva, in grado di progettare e realizzare per ogni fotografia, cosi' come per ogni fotogramma di un film, una storia elaborata e avvincente.
La scena preferita da Erwin Olaf e' la dimensione privata: l'interno delle case, i colloqui quasi silenziosi, gli sguardi e le atmosfere, spesso ispirate ai film anni Cinquanta, in cui fa muovere i protagonisti delle sue creazioni. In questi ultimi anni, Erwin Olaf e' diventato inoltre uno dei piu' ambiti e richiesti autori di film commerciali e pubblicità: innumerevoli sono le campagne pubblicitarie per grandi marchi. La mostra a Forma e' la sua prima, grande, personale in Italia e presenta sei tra le ultime e piu' significative serie realizzate: Rain, Hope, Grief, Fall, Dawn e Dusk e Hotel
I soggetti di Hope (2005) e Rain (2004) rimandano direttamente agli stereotipi americani che la tradizione cinematografica ci ha trasmesso. In una scenografia quasi da Technicolor, i boy-scout, le ragazze pon pon o le casalinghe vivono una dimensione di vicinanza e assenza con gli oggetti contigui alla loro esistenza e lasciano l'osservatore in bilico tra esistenze vissute o solo sognate. Anche le immagini di Grief, del 2007, sembrano sollevare una serie di questioni: le persone piangono oppure fissano in modo enigmatico fuori dalla finestra, come in attesa di qualcosa che debba venire a cambiare la propria vita.
Gli occhi semiaperti, i modelli della serie Fall evocano una dimensione ancora piu' straniata. Sono colti mentre i loro occhi si abbassano e non guardano in macchina, come se le immagini fossero i momenti -sbagliati- di una sessione di posa. Questo momento non voluto - quasi un lapsus della visione - crea un'assenza conturbante e Fall sembra cosi' essere la naturale conseguenza delle serie precedenti: una quantità di mute domande che, si affollano alla mente dello spettatore.
Dusk e Dawn, invece, sono frutto di un processo diverso.
La genesi delle serie e' nata dopo che l'artista, negli Stati Uniti, ha potuto ammirare un album di fotografie di studenti afroamericani dei primi del Novecento, "The Hamptons Album", realizzato dalla fotografa Frances B. Johnston. Affascinato da queste immagini, Olaf ha voluto ricostruire quelle atmosfere, giocando sui temi del nero tipografico e fotografico. Dawn e' una logica risposta a Dusk. Questo lavoro a colori, si basa su un altro viaggio di Olaf, questa volta in Russia e situa i personaggi, dalla pelle chiara e quasi evanescente, in stanze luminosissime e vuote, immerse quasi in una -notte bianca- polare. Le serie saranno accompagnate dai film corrispondenti.
La mostra e' completata dalle ultime immagini cerate da Erwin Olaf: quelle splendide della serie Hotel.
Quando lavoravo a RAIN, HOPE e GRIEF, non sono perfettamente sicuro di cosa volessi dire. Ora sto crescendo. Ho piu' dubbi e non so dove il mio lavoro mi porterà. Sento di stare esplorando. Quando realizzavo la serie DUSK ancora non conoscevo le risposte. Ora che ho terminato DAWN, capisco finalmente cosa volevo dire. Non penso di poterlo esprimere a parole, ma credo di saperlo. La cosa migliore, e' quando alla fine di tutto rimane un punto interrogativo.
La mostra e' organizzata in collaborazione con la Mondrian Foundation e il Consolato Olandese in Italia.
La Fondazione Forma per la Fotografia, creata da Contrasto, si avvale della collaborazione di Corriere della Sera e ATM, che ospita FORMA all'interno dello storico deposito dei tram del quartiere Ticinese.
FORMA si avvale dell'indispensabile partecipazione di Canon Italia oltre che del supporto di Coop.
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Sulla Scena
fotografie di Phil Stern
Mercoledi' 16 giugno alle 19.00 apre, presso la Fondazione FORMA per la Fotografia, Sulla Scena di Phil Stern.
Decano della fotografia, maestro del reportage in bianco e nero, Phil Stern, classe 1919, ha immortalato nella sua lunga carriera di fotoreporter , innumerevoli grandi divi del cinema e dello spettacolo americano. Amico personale di James Dean, sue sono tra le foto piu' significative del grande attore prematuramente scomparso. Cosi' come suo e' forse uno dei ritratti piu' intensi di Marilyn Monroe e innumerevoli foto di scena. Anche le immagini di Louis Armstrong, Ella Fitzgerald e dei grandi del Jazz, o le incredibili sequenze dedicate a Frank Sinatra, portano la sua firma.
Ma Phil Stern e' molto di piu' di un fotografo al quale e' capitato di trovarsi -nel posto giusto al momento giusto-. Il suo stile e' inconfondibile, misto di intelligente ironia, sapiente composizione formale e rapidità di osservazione. Cio' che caratterizza le sue foto irripetibili e' quel miscuglio contraddittorio di ironia e distacco, ammirazione ed empatia che Stern sente ed esprime nei confronti del soggetto che fotografa.
La sua Hollywood (quella dell'epoca d'oro delle majors e dei grandi divi che imponevano il loro stile e il loro sorriso al mondo intero) e' allegra e spensierata ma anche insolita e bizzarra, patinata e perfetta eppure, improvvisamente, fragile, dolce e disarmante. Negli scatti di Phil Stern, presentati a Forma e per la prima volta in una personale italiana, si rivive il senso di quegli anni e di quei protagonisti. Se da una parte l'autore osserva il -dietro le quinte-, smitizzando il soggetto e dissacrandolo, dall'altro subisce lui stesso il fascino di un'industria, dei suoi modelli creati ad arte, dei riflettori sempre puntati sul palcoscenico - anche quando la scena sembra spenta.
Phil Stern nasce da una famiglia di ebrei russi immigrati negli States, cresce a New York, nel Bronx. Nel 1939, dopo aver lavorato come ragazzo di bottega in un laboratorio fotografico, inizia a lavorare come fotografo free-lance per il Friday: comincia cosi', ufficialmente, la sua carriera. Lavora per Life, Collier's, Look. Inizia a lavorare a Los Angeles sui set cinematografici. Segue Orson Welles in Citizen Kane.
Nel frattempo, gli Stati Uniti entrano in guerra e Phil nel 1941 parte per il fronte. Dopo un breve periodo a Londra, trascorso a ritrarre gli ufficiali (attività che lo annoiava a morte), Phil si arruola volontario nei Derby's Rangers e parte per il Nord Africa.
Viene gravemente ferito in Tunisia, si rimette in piedi e torna di nuovo al fronte, questa volta come corrispondente di guerra per la rivista delle forze armate Stars and Stripes. Segue lo sbarco degli alleati in Sicilia ma poco dopo torna in patria a causa delle ferite riportate.
Il governo americano, in cerca di eroi, lo decora con la medaglia -purple heart-: Phil Stern vive un breve momento di gloria. Nel frattempo, l'industria del cinema americano appare piu' fiorente che mai e Phil, che ama stare sempre dove la vita e' frenetica, si trasferisce definitivamente a Hollywood dove realizzerà i ritratti piu' famosi delle celebrities dell'epoca, ritratte sulla scena dei film che interpretavano, dietro le quinte e in rari momenti di intimità che Stern riesce a ritrarre e a raccontare con una freschezza e un'ironia che diventeranno il suo marchio di fabbrica. Nel 1945 sposa Rosie da cui ha 4 figli.
Il resto e' storia della fotografia e la storia di un grande maestro dell'immagine.
La Fondazione Forma per la Fotografia, creata da Contrasto, si avvale della collaborazione di Corriere della Sera e ATM, che ospita FORMA all'interno dello storico deposito dei tram del quartiere Ticinese.
FORMA si avvale dell'indispensabile partecipazione di Canon Italia oltre che del supporto di Coop.
Vite private
Fotografie di Erwin Olaf
Mercoledi' 16 giugno alle 19.00 apre, presso la Fondazione FORMA per la Fotografia, Vite private di Erwin Olaf in collaborazione con la Mondrian Foundation e il Consolato Olandese in Italia.
Vero genio della moderna fotografia di ritratto, l'olandese Erwin Olaf mischia in modo unico il reportage giornalistico con la foto realizzata in studio e il ritratto posato. Le sue immagini, sempre perfette, sono il frutto di una creazione unica, di una intelligenza viva, in grado di progettare e realizzare per ogni fotografia, cosi' come per ogni fotogramma di un film, una storia elaborata e avvincente.
La scena preferita da Erwin Olaf e' la dimensione privata: l'interno delle case, i colloqui quasi silenziosi, gli sguardi e le atmosfere, spesso ispirate ai film anni Cinquanta, in cui fa muovere i protagonisti delle sue creazioni. In questi ultimi anni, Erwin Olaf e' diventato inoltre uno dei piu' ambiti e richiesti autori di film commerciali e pubblicità: innumerevoli sono le campagne pubblicitarie per grandi marchi. La mostra a Forma e' la sua prima, grande, personale in Italia e presenta sei tra le ultime e piu' significative serie realizzate: Rain, Hope, Grief, Fall, Dawn e Dusk e Hotel
I soggetti di Hope (2005) e Rain (2004) rimandano direttamente agli stereotipi americani che la tradizione cinematografica ci ha trasmesso. In una scenografia quasi da Technicolor, i boy-scout, le ragazze pon pon o le casalinghe vivono una dimensione di vicinanza e assenza con gli oggetti contigui alla loro esistenza e lasciano l'osservatore in bilico tra esistenze vissute o solo sognate. Anche le immagini di Grief, del 2007, sembrano sollevare una serie di questioni: le persone piangono oppure fissano in modo enigmatico fuori dalla finestra, come in attesa di qualcosa che debba venire a cambiare la propria vita.
Gli occhi semiaperti, i modelli della serie Fall evocano una dimensione ancora piu' straniata. Sono colti mentre i loro occhi si abbassano e non guardano in macchina, come se le immagini fossero i momenti -sbagliati- di una sessione di posa. Questo momento non voluto - quasi un lapsus della visione - crea un'assenza conturbante e Fall sembra cosi' essere la naturale conseguenza delle serie precedenti: una quantità di mute domande che, si affollano alla mente dello spettatore.
Dusk e Dawn, invece, sono frutto di un processo diverso.
La genesi delle serie e' nata dopo che l'artista, negli Stati Uniti, ha potuto ammirare un album di fotografie di studenti afroamericani dei primi del Novecento, "The Hamptons Album", realizzato dalla fotografa Frances B. Johnston. Affascinato da queste immagini, Olaf ha voluto ricostruire quelle atmosfere, giocando sui temi del nero tipografico e fotografico. Dawn e' una logica risposta a Dusk. Questo lavoro a colori, si basa su un altro viaggio di Olaf, questa volta in Russia e situa i personaggi, dalla pelle chiara e quasi evanescente, in stanze luminosissime e vuote, immerse quasi in una -notte bianca- polare. Le serie saranno accompagnate dai film corrispondenti.
La mostra e' completata dalle ultime immagini cerate da Erwin Olaf: quelle splendide della serie Hotel.
Quando lavoravo a RAIN, HOPE e GRIEF, non sono perfettamente sicuro di cosa volessi dire. Ora sto crescendo. Ho piu' dubbi e non so dove il mio lavoro mi porterà. Sento di stare esplorando. Quando realizzavo la serie DUSK ancora non conoscevo le risposte. Ora che ho terminato DAWN, capisco finalmente cosa volevo dire. Non penso di poterlo esprimere a parole, ma credo di saperlo. La cosa migliore, e' quando alla fine di tutto rimane un punto interrogativo.
La mostra e' organizzata in collaborazione con la Mondrian Foundation e il Consolato Olandese in Italia.
La Fondazione Forma per la Fotografia, creata da Contrasto, si avvale della collaborazione di Corriere della Sera e ATM, che ospita FORMA all'interno dello storico deposito dei tram del quartiere Ticinese.
FORMA si avvale dell'indispensabile partecipazione di Canon Italia oltre che del supporto di Coop.
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Sulla Scena
fotografie di Phil Stern
Mercoledi' 16 giugno alle 19.00 apre, presso la Fondazione FORMA per la Fotografia, Sulla Scena di Phil Stern.
Decano della fotografia, maestro del reportage in bianco e nero, Phil Stern, classe 1919, ha immortalato nella sua lunga carriera di fotoreporter , innumerevoli grandi divi del cinema e dello spettacolo americano. Amico personale di James Dean, sue sono tra le foto piu' significative del grande attore prematuramente scomparso. Cosi' come suo e' forse uno dei ritratti piu' intensi di Marilyn Monroe e innumerevoli foto di scena. Anche le immagini di Louis Armstrong, Ella Fitzgerald e dei grandi del Jazz, o le incredibili sequenze dedicate a Frank Sinatra, portano la sua firma.
Ma Phil Stern e' molto di piu' di un fotografo al quale e' capitato di trovarsi -nel posto giusto al momento giusto-. Il suo stile e' inconfondibile, misto di intelligente ironia, sapiente composizione formale e rapidità di osservazione. Cio' che caratterizza le sue foto irripetibili e' quel miscuglio contraddittorio di ironia e distacco, ammirazione ed empatia che Stern sente ed esprime nei confronti del soggetto che fotografa.
La sua Hollywood (quella dell'epoca d'oro delle majors e dei grandi divi che imponevano il loro stile e il loro sorriso al mondo intero) e' allegra e spensierata ma anche insolita e bizzarra, patinata e perfetta eppure, improvvisamente, fragile, dolce e disarmante. Negli scatti di Phil Stern, presentati a Forma e per la prima volta in una personale italiana, si rivive il senso di quegli anni e di quei protagonisti. Se da una parte l'autore osserva il -dietro le quinte-, smitizzando il soggetto e dissacrandolo, dall'altro subisce lui stesso il fascino di un'industria, dei suoi modelli creati ad arte, dei riflettori sempre puntati sul palcoscenico - anche quando la scena sembra spenta.
Phil Stern nasce da una famiglia di ebrei russi immigrati negli States, cresce a New York, nel Bronx. Nel 1939, dopo aver lavorato come ragazzo di bottega in un laboratorio fotografico, inizia a lavorare come fotografo free-lance per il Friday: comincia cosi', ufficialmente, la sua carriera. Lavora per Life, Collier's, Look. Inizia a lavorare a Los Angeles sui set cinematografici. Segue Orson Welles in Citizen Kane.
Nel frattempo, gli Stati Uniti entrano in guerra e Phil nel 1941 parte per il fronte. Dopo un breve periodo a Londra, trascorso a ritrarre gli ufficiali (attività che lo annoiava a morte), Phil si arruola volontario nei Derby's Rangers e parte per il Nord Africa.
Viene gravemente ferito in Tunisia, si rimette in piedi e torna di nuovo al fronte, questa volta come corrispondente di guerra per la rivista delle forze armate Stars and Stripes. Segue lo sbarco degli alleati in Sicilia ma poco dopo torna in patria a causa delle ferite riportate.
Il governo americano, in cerca di eroi, lo decora con la medaglia -purple heart-: Phil Stern vive un breve momento di gloria. Nel frattempo, l'industria del cinema americano appare piu' fiorente che mai e Phil, che ama stare sempre dove la vita e' frenetica, si trasferisce definitivamente a Hollywood dove realizzerà i ritratti piu' famosi delle celebrities dell'epoca, ritratte sulla scena dei film che interpretavano, dietro le quinte e in rari momenti di intimità che Stern riesce a ritrarre e a raccontare con una freschezza e un'ironia che diventeranno il suo marchio di fabbrica. Nel 1945 sposa Rosie da cui ha 4 figli.
Il resto e' storia della fotografia e la storia di un grande maestro dell'immagine.
La Fondazione Forma per la Fotografia, creata da Contrasto, si avvale della collaborazione di Corriere della Sera e ATM, che ospita FORMA all'interno dello storico deposito dei tram del quartiere Ticinese.
FORMA si avvale dell'indispensabile partecipazione di Canon Italia oltre che del supporto di Coop.
16
giugno 2010
Erwin Olaf / Phil Stern
Dal 16 giugno al 12 settembre 2010
fotografia
Location
FORMA – CENTRO INTERNAZIONALE DI FOTOGRAFIA
Milano, Via Ascanio Sforza, 29, (Milano)
Milano, Via Ascanio Sforza, 29, (Milano)
Biglietti
Costo biglietto: 7.50 euro Ridotto 6 euro Scuole 4 euro.
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 11 alle 21
Giovedi' e Venerdi' fino alle 23. Chiuso il Lunedi' AGOSTO APERTURA REGOLARE
Domenica 15 agosto aperte dalle 11 alle 21
Vernissage
16 Giugno 2010, ore 19
Editore
CONTRASTO
Autore