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Priscilla Burke – Rus in Urbis
Un pipistrello vola ad ali spiegate fra gli alberi e un altro uccello simile ad una cicogna sembra covare al suolo Questa l’installazione all’aperto che Priscilla Burke presenta nel giardino dell’Associazione Culturale TRAleVOLTE.
Comunicato stampa
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Per Priscilla
Di Priscilla Burke sono amico da anni, ma non è questa la ragione che mi ha spinto ad esporne di tanto in tanto le opere in galleria. Non dò questa chance a nessuno per amicizia, bensì per stima. L’arte non è stata propriamente il metier di Priscilla, che nella vita ha svolto, sia pure di malavoglia, un altro lavoro. Ma è questo che la rende interessante ai miei occhi, il lato oscuro personale che si libera con prepotenza nella forma artistica, senza apparente mediazione culturale.
Per capire che non mente a se stessa, basta osservare Priscilla nel suo studio circondata dalle sue creazioni, siano esse scatole simili a teatrini con protagonisti animali tridimensionali e fondalini dipinti, o piccole sculture di ceramica dal sapore ancestrale, volti muliebri, profili di uccello emersi dal profondo della sua psiche. Nelle scatole Priscilla lambisce Joseph Cornell, nelle sculture Louise Bourgeois. Niente più che un’eco, per carità. Un mondo Priscilla ce l’ha e non deve prenderlo in prestito da alcuno.
Lo conferma una volta di più l’installazione all’aperto che presenta nel giardino dell’Associazione Culturale TRAleVOLTE. Un pipistrello vola ad ali spiegate fra gli alberi e un altro uccello simile ad una cicogna sembra covare al suolo. Aleggia la morte da subito, dovunque spunti la vita, questo è il senso che colgo. La componente psichica arma la mano talentuosa dell’artista come nell’art brut predicata da Jean Dubuffet. Questa condizione esistenziale borderline le dà, accanto a macroscopici handicap, un non lieve vantaggio, quello del disincanto rispetto a un’ansia di carriera fattasi feroce negli artisti militanti e che rende questi tempi impoetici.
Ecco, creature come Priscilla Burke ci restituiscono un po’ della poesia connaturata al puro atto artistico, quella semplice gioia del creare, che è il primo premio per ogni artista, piccolo o grande che sia.
Fabio Sargentini
Di Priscilla Burke sono amico da anni, ma non è questa la ragione che mi ha spinto ad esporne di tanto in tanto le opere in galleria. Non dò questa chance a nessuno per amicizia, bensì per stima. L’arte non è stata propriamente il metier di Priscilla, che nella vita ha svolto, sia pure di malavoglia, un altro lavoro. Ma è questo che la rende interessante ai miei occhi, il lato oscuro personale che si libera con prepotenza nella forma artistica, senza apparente mediazione culturale.
Per capire che non mente a se stessa, basta osservare Priscilla nel suo studio circondata dalle sue creazioni, siano esse scatole simili a teatrini con protagonisti animali tridimensionali e fondalini dipinti, o piccole sculture di ceramica dal sapore ancestrale, volti muliebri, profili di uccello emersi dal profondo della sua psiche. Nelle scatole Priscilla lambisce Joseph Cornell, nelle sculture Louise Bourgeois. Niente più che un’eco, per carità. Un mondo Priscilla ce l’ha e non deve prenderlo in prestito da alcuno.
Lo conferma una volta di più l’installazione all’aperto che presenta nel giardino dell’Associazione Culturale TRAleVOLTE. Un pipistrello vola ad ali spiegate fra gli alberi e un altro uccello simile ad una cicogna sembra covare al suolo. Aleggia la morte da subito, dovunque spunti la vita, questo è il senso che colgo. La componente psichica arma la mano talentuosa dell’artista come nell’art brut predicata da Jean Dubuffet. Questa condizione esistenziale borderline le dà, accanto a macroscopici handicap, un non lieve vantaggio, quello del disincanto rispetto a un’ansia di carriera fattasi feroce negli artisti militanti e che rende questi tempi impoetici.
Ecco, creature come Priscilla Burke ci restituiscono un po’ della poesia connaturata al puro atto artistico, quella semplice gioia del creare, che è il primo premio per ogni artista, piccolo o grande che sia.
Fabio Sargentini
18
giugno 2010
Priscilla Burke – Rus in Urbis
Dal 18 al 26 giugno 2010
arte contemporanea
Location
TRALEVOLTE
Roma, Piazza Di Porta San Giovanni, 10, (ROMA)
Roma, Piazza Di Porta San Giovanni, 10, (ROMA)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 17-20
Vernissage
18 Giugno 2010, ore 19
Autore
Curatore