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Alberto Burri / Lucio Fontana – Burri e Fontana a Brera
La Pinacoteca di Brera propone per la prima volta un confronto fra i capolavori delle sue collezioni storiche e i dipinti di due grandi del Novecento, Alberto Burri e Lucio Fontana.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Pinacoteca di Brera propone per la prima volta un confronto fra i capolavori delle sue collezioni storiche e i dipinti di due grandi del Novecento, Alberto Burri e Lucio Fontana. Una mostra nuova - curata da Sandrina Bandera e Bruno Corà – con la collaborazione del Corriere della Sera, che permette alle opere dei due straordinari artisti di entrare oggi prepotentemente in Pinacoteca, non per completarne le collezioni, ma per proporre una nuova fruizione dei suoi dipinti più noti, dagli esiti inaspettati.
All’allestimento permanente del museo è affiancato, quasi imposto, l’inserimento di alcune opere dei due maestri del XX secolo – tutte di proprietà della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello e della Fondazione Lucio Fontana di Milano - in un vivace e ricco dialogo di confronti, avvicinamenti, opposizioni e contrasti che, seppure non modificando fisicamente l’itinerario, trasforma e arricchisce sostanzialmente di contenuti visivi e spunti di riflessione uno dei principali musei pubblici italiani. Una mostra che dialoga col museo, non lo sostituisce.
Tutte le sale della Pinacoteca – tranne quelle dedicate al Novecento – propongono al pubblico il vis à vis, a volte violento e brutale, a volte immediato e istintivo, a volte solo associativo, fra le opere dei due maestri e le opere braidensi di Lotto, Caravaggio, Raffaello, Bellini, Veronese, Luini, Tintoretto, Foppa, Crivelli, Rubens, Tiepolo, Canaletto… Tante le possibili interpretazioni offerte da un solo primo confronto visivo, che lasciano aperte innumerevoli associazioni, assonanze, opposizioni e connessioni. Tante le letture effettuabili dal solo sguardo, a chiunque esso appartenga, con qualunque prospettiva …
Particolarmente felici appaiono gli accostamenti presentati nella sala di Raffaello e Piero della Francesca, in cui i due capolavori del Rinascimento dialogano puntualmente con la matericità, la struttura formale, la composizione e soprattutto il colore dei maestri del Novecento (Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1950; Alberto Burri, Cretto, 1974 e Sacco e Rosso SP2, 1958). A volte il raffronto assimila l’opera moderna a un dettaglio figurativo dell’antica, come avviene nella forma centinata del Bianco Nero Cellotex di Burri, che emerge quasi ritagliato dal fondo nero della fuga prospettica del Ritrovamento del corpo di san Marco di Tintoretto; altre è il solo ritmo, la pausa, la regolarità, il cadenzato ripetersi di statici accoppiamenti, in equilibrata e simmetrica distribuzione spaziale, ad avvicinare Paolo Veronese (Cena in casa di Simone) e i ripetuti tagli del Concetto spaziale. Attese del 1964 di Fontana.
Tutto si combina figurativamente, con una coincidenza inaspettata, nel vis à vis fra l’Annunciazione di Francesco Francia e il Concetto spaziale. Attese del 1959 di Fontana: il blu del cielo, il giallo del sole, il bianco delle nubi, persino lo “s-tagliarsi” delle ali della colomba; tutto si raffronta matericamente, con una rarità inimitabile, nell’avvicinamento fra la Cena in Emmaus di Caravaggio e il Nero SC 3 di Burri: l’assoluta totalità cromatica, il fondo-ombra nerissimo, la materia fibrosa, sfilacciata e ricucita, l’umiltà e la miseria brutalmente esibita.
Suggestivo appare anche l’allestimento, o ri-allestimento, nella sala dedicata alla pittura del XVII secolo, della grandiosa e pionieristica installazione del neon, ideato da Fontana nel 1951 per la IX Triennale di Milano, che proietta suggestive fluorescenze sulle opere dell’allestimento permanente.
Riferimenti multicromatici e polimorfi – stoffa, olio, segatura, pietra pomice e tela – del Gobbo bianco di Burri si compendiano nella passeggiata di Fiumana di Giuseppe Pellizza da Volpedo, che conclude questo inedito percorso attraverso la Pinacoteca, fatto di opposizioni apparenti/reali sorprendenti assonanze, fra tradizione e sua rottura, fra rappresentazioni classiche e pure forme assolute, fra tecniche pittoriche accreditate e loro componenti costitutive.
Si ringraziano in particolare gli enti prestatori, la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello e la Fondazione Lucio Fontana di Milano.
Si ringraziano inoltre la Fondazione Puglisi Cosentino di Catania che ha favorito la realizzazione della mostra e il Comitato Nazionale per le celebrazioni del Bicentenario della Pinacoteca di Brera per il generoso intervento.
All’allestimento permanente del museo è affiancato, quasi imposto, l’inserimento di alcune opere dei due maestri del XX secolo – tutte di proprietà della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello e della Fondazione Lucio Fontana di Milano - in un vivace e ricco dialogo di confronti, avvicinamenti, opposizioni e contrasti che, seppure non modificando fisicamente l’itinerario, trasforma e arricchisce sostanzialmente di contenuti visivi e spunti di riflessione uno dei principali musei pubblici italiani. Una mostra che dialoga col museo, non lo sostituisce.
Tutte le sale della Pinacoteca – tranne quelle dedicate al Novecento – propongono al pubblico il vis à vis, a volte violento e brutale, a volte immediato e istintivo, a volte solo associativo, fra le opere dei due maestri e le opere braidensi di Lotto, Caravaggio, Raffaello, Bellini, Veronese, Luini, Tintoretto, Foppa, Crivelli, Rubens, Tiepolo, Canaletto… Tante le possibili interpretazioni offerte da un solo primo confronto visivo, che lasciano aperte innumerevoli associazioni, assonanze, opposizioni e connessioni. Tante le letture effettuabili dal solo sguardo, a chiunque esso appartenga, con qualunque prospettiva …
Particolarmente felici appaiono gli accostamenti presentati nella sala di Raffaello e Piero della Francesca, in cui i due capolavori del Rinascimento dialogano puntualmente con la matericità, la struttura formale, la composizione e soprattutto il colore dei maestri del Novecento (Lucio Fontana, Concetto spaziale, 1950; Alberto Burri, Cretto, 1974 e Sacco e Rosso SP2, 1958). A volte il raffronto assimila l’opera moderna a un dettaglio figurativo dell’antica, come avviene nella forma centinata del Bianco Nero Cellotex di Burri, che emerge quasi ritagliato dal fondo nero della fuga prospettica del Ritrovamento del corpo di san Marco di Tintoretto; altre è il solo ritmo, la pausa, la regolarità, il cadenzato ripetersi di statici accoppiamenti, in equilibrata e simmetrica distribuzione spaziale, ad avvicinare Paolo Veronese (Cena in casa di Simone) e i ripetuti tagli del Concetto spaziale. Attese del 1964 di Fontana.
Tutto si combina figurativamente, con una coincidenza inaspettata, nel vis à vis fra l’Annunciazione di Francesco Francia e il Concetto spaziale. Attese del 1959 di Fontana: il blu del cielo, il giallo del sole, il bianco delle nubi, persino lo “s-tagliarsi” delle ali della colomba; tutto si raffronta matericamente, con una rarità inimitabile, nell’avvicinamento fra la Cena in Emmaus di Caravaggio e il Nero SC 3 di Burri: l’assoluta totalità cromatica, il fondo-ombra nerissimo, la materia fibrosa, sfilacciata e ricucita, l’umiltà e la miseria brutalmente esibita.
Suggestivo appare anche l’allestimento, o ri-allestimento, nella sala dedicata alla pittura del XVII secolo, della grandiosa e pionieristica installazione del neon, ideato da Fontana nel 1951 per la IX Triennale di Milano, che proietta suggestive fluorescenze sulle opere dell’allestimento permanente.
Riferimenti multicromatici e polimorfi – stoffa, olio, segatura, pietra pomice e tela – del Gobbo bianco di Burri si compendiano nella passeggiata di Fiumana di Giuseppe Pellizza da Volpedo, che conclude questo inedito percorso attraverso la Pinacoteca, fatto di opposizioni apparenti/reali sorprendenti assonanze, fra tradizione e sua rottura, fra rappresentazioni classiche e pure forme assolute, fra tecniche pittoriche accreditate e loro componenti costitutive.
Si ringraziano in particolare gli enti prestatori, la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri di Città di Castello e la Fondazione Lucio Fontana di Milano.
Si ringraziano inoltre la Fondazione Puglisi Cosentino di Catania che ha favorito la realizzazione della mostra e il Comitato Nazionale per le celebrazioni del Bicentenario della Pinacoteca di Brera per il generoso intervento.
16
giugno 2010
Alberto Burri / Lucio Fontana – Burri e Fontana a Brera
Dal 16 giugno al 03 ottobre 2010
arte antica
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
PINACOTECA DI BRERA
Milano, Via Brera, 28, (Milano)
Milano, Via Brera, 28, (Milano)
Biglietti
Intero euro 11,00
Ridotto euro 8,50
Orario di apertura
da martedì a domenica 8.30-19.15
(la biglietteria chiude 45 minuti prima)
chiuso lunedì
Vernissage
16 Giugno 2010, ore 11.30 per la stampa
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
LUCIA CRESPI
Autore
Curatore