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Philippe Artias – L’indomito
una vasta rassegna monografica dedicata ad un protagonista del’arte europea del novecento.
Comunicato stampa
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Inaugura domenica 4 luglio 2010 alle 19 presso i Magazzini del Sale a Cervia la mostra 'PHILIPPE ARTIAS l'indomito', vasta rassegna monografica dedicata ad un protagonista del'arte europea del novecento.
La mostra si articola in due sezioni - presentate fra luglio e ottobre 2010 nelle prestigiose sedi di Cervia, Magazzini del Sale e Bagnacavallo, Antico Convento di San Francesco, tesori architettonici di particolare eleganza e suggestione. Il progetto espositivo si pone in continuita' con le mostre precedenti a Cervia, dedicate a Warhol, Maccari, Moreni e nel 2009, con grande successo, a Nicola Samori'. E' promosso da CNA per la cultura, CNA associazione provinciale di Ravenna e dai Comuni delle due sedi espositive, con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e in collaborazione con L'Ariete artecontemporanea di Bologna.
Entrambe le sezioni della mostra 'PHILIPPE ARTIAS l'indomito' verranno accompagnate da un unico Catalogo monografico, edito per l’occasione, introdotto da testimonianze critiche di Flaminio Gualdoni, Remo Brindisi, Claudio Spadoni.
Philippe Artias nato a Feurs in Francia nel 1912, morto a Numana in Italia nel 2002, amico di Picasso, con il quale condivise un'intensa frequentazione e amicizia a Vallauris fra gli anni quaranta e cinquanta, ha attraversato artisticamente il novecento, ha sperimentato tecniche e linguaggi, ha studiato l'antico e vissuto intensamente il moderno e il contemporaneo, in una dimensione arte e vita totalizzante, di straordinaria creativita' ed esemplare rigore.
Nella maestosa e suggestiva sede dei Magazzini del Sale a Cervia, e successivamente a Bagnacavallo, saranno raccolti lavori significativi di molti anni di ricerca artistica di Artias, Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. riletti in funzione delle due architetture. Saranno in mostra dipinti di grandi dimensioni, assieme a opere di medie dimensioni e di piccolo formato.
I Magazzini del Sale ospiteranno la cosiddetta "pittura piatta" degli anni '70 di Philippe Artias, opere della sua prima stagione italiana, nella quale decise, dopo lunghe ricerche, che la forma poteva corrispondere al colore. I soggetti sono occasionali e tormentati, non vi appaiono cicli organici, ma più spesso colpi di luce e suggestioni erotiche, come nel dipinto 'Geotema' del 1981, immagIl tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. ine simbolo della mostra.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
La sezione esposta al Convento di San Francesco, si innesta invece su opere più tarde, come la galleria della Famiglia Reale, ispirata a Goya (dodici dipinti di varie dimensioni), il ciclo della morte di Sardanapalo (grandi cartoni degli anni '90), i nudi-paesaggio e le figure inquiete, dinamiche, aggressive, angoscianti degi ultimi anni 1993-96, fra le opere più significative della produzione dell'artista.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
Philippe Artias, dotato di straordinaria sensibilita' e solo apparente fragilita', e' stato figura esemplare d'artista e uomo di impegno civile, dimostrando coraggio e valore nella resistenza francese durante la seconda guerra mondiale. Qualita' che hanno accompagnato sempre la sua esistenza, nel segno del rigore morale ed artistico.
Il percorso pittorico di Artias inizia negli anni trenta, anni cruciali nel panorama della ricerca europea, in cui lo stesso Picasso si allontana dal Cubismo per accostarsi alla figura, come altri protagonisti di quel periodo.
Nel 1948 Artias si trasferisce a Vallauris, dove risiede Picasso che ha da poco conosciuto ed instaura con lui un dialogo amicale ed artistico per cinque intensi anni. Da quella fondamentale esperienza nascono numerose ed importanti opere, come i ritratti in pittura ed una significativa produzione ceramica.
Altro importante incontro e sodalizio sara' in quegli anni quello con Edouard Pignon. Dal 1945 Artias espone le sue opere, dedicate dagli anni cinquanta anche al nudo e al paesaggio, in sedi private e pubbliche in Francia e Svizzera. Dal 1950 al 1973 è presente al Salon de Mai.
Fra gli anni sessanta e ottanta un tema focale della ricerca di Philippe Artias e' la famiglia reale di Goya, a cui l'artista dedichera' anni di studio e un grande ciclo pittorico, composto di trenta oli e un nucleo di straordinari acquerelli preparatori.
Nel 1964 vince il gran premio della pittura di Avignone, con opere dedicate alla Rivoluzione Francese e alla figura di Robespierre.
Dalla fine degli anni sessanta altro tema di ricerca per Artias sara' la sensualita' femminile. Negli anni 70 iniziera' ad utilizzare i colori piatti - tecnica pittorica che chiamerà 'ricerca dell'equilibrio tra forma e colore' - e a trascorrere lunghi periodi in Italia. Qui, su suggestione della pittura e dell'architettura italiana del quattrocento, dedichera' a Roma, Venezia ed ai paesaggi italiani anche marini cicli di opere di grande finezza e luminosita' cromatica.
Dagli anni ottanta infine - per il ciclo 'Geotema' - Artias lavora e ricerca sui temi estremi di ragine ed emozione, oggettivati in geometria e corpo femminile.
Fra gli anni sessanta e gli anni novanta, numerose sono le mostre nelle principali citta' europee, in Giappone e negli Stati Uniti, dove il ciclo di opere 'New York' sara' presentato in quattordici citta'.
Numerosi i riconoscimenti istituzionali negli anni novanta, come le mostre al Carré des Arts di Parigi, al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, al Petit Palais di Ginevra, l'invito nel 1996 dell'Unesco a Parigi, insieme ad altri artisti scelti a livello internazionale. Nel 1997 viene insignito della massima onorificenza francese, la Legion d'Onore. Nel 2000, primo tra gli artisti contemporanei, espone in Cina al Museo Nazionale dell'Arte Cinese di Pechino.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. La sua arte vive nei Musei del mondo, sue opere sono infatti a Parigi, Ginevra, Pechino, Dunkerque, San Paolo del Brasile, Ferrara, Urbino, Neuchatel, Saint-Etienne, Città del Messico, Avignone, Abidjan, Teheran.
La mostra si articola in due sezioni - presentate fra luglio e ottobre 2010 nelle prestigiose sedi di Cervia, Magazzini del Sale e Bagnacavallo, Antico Convento di San Francesco, tesori architettonici di particolare eleganza e suggestione. Il progetto espositivo si pone in continuita' con le mostre precedenti a Cervia, dedicate a Warhol, Maccari, Moreni e nel 2009, con grande successo, a Nicola Samori'. E' promosso da CNA per la cultura, CNA associazione provinciale di Ravenna e dai Comuni delle due sedi espositive, con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e in collaborazione con L'Ariete artecontemporanea di Bologna.
Entrambe le sezioni della mostra 'PHILIPPE ARTIAS l'indomito' verranno accompagnate da un unico Catalogo monografico, edito per l’occasione, introdotto da testimonianze critiche di Flaminio Gualdoni, Remo Brindisi, Claudio Spadoni.
Philippe Artias nato a Feurs in Francia nel 1912, morto a Numana in Italia nel 2002, amico di Picasso, con il quale condivise un'intensa frequentazione e amicizia a Vallauris fra gli anni quaranta e cinquanta, ha attraversato artisticamente il novecento, ha sperimentato tecniche e linguaggi, ha studiato l'antico e vissuto intensamente il moderno e il contemporaneo, in una dimensione arte e vita totalizzante, di straordinaria creativita' ed esemplare rigore.
Nella maestosa e suggestiva sede dei Magazzini del Sale a Cervia, e successivamente a Bagnacavallo, saranno raccolti lavori significativi di molti anni di ricerca artistica di Artias, Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. riletti in funzione delle due architetture. Saranno in mostra dipinti di grandi dimensioni, assieme a opere di medie dimensioni e di piccolo formato.
I Magazzini del Sale ospiteranno la cosiddetta "pittura piatta" degli anni '70 di Philippe Artias, opere della sua prima stagione italiana, nella quale decise, dopo lunghe ricerche, che la forma poteva corrispondere al colore. I soggetti sono occasionali e tormentati, non vi appaiono cicli organici, ma più spesso colpi di luce e suggestioni erotiche, come nel dipinto 'Geotema' del 1981, immagIl tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. ine simbolo della mostra.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
La sezione esposta al Convento di San Francesco, si innesta invece su opere più tarde, come la galleria della Famiglia Reale, ispirata a Goya (dodici dipinti di varie dimensioni), il ciclo della morte di Sardanapalo (grandi cartoni degli anni '90), i nudi-paesaggio e le figure inquiete, dinamiche, aggressive, angoscianti degi ultimi anni 1993-96, fra le opere più significative della produzione dell'artista.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.
Philippe Artias, dotato di straordinaria sensibilita' e solo apparente fragilita', e' stato figura esemplare d'artista e uomo di impegno civile, dimostrando coraggio e valore nella resistenza francese durante la seconda guerra mondiale. Qualita' che hanno accompagnato sempre la sua esistenza, nel segno del rigore morale ed artistico.
Il percorso pittorico di Artias inizia negli anni trenta, anni cruciali nel panorama della ricerca europea, in cui lo stesso Picasso si allontana dal Cubismo per accostarsi alla figura, come altri protagonisti di quel periodo.
Nel 1948 Artias si trasferisce a Vallauris, dove risiede Picasso che ha da poco conosciuto ed instaura con lui un dialogo amicale ed artistico per cinque intensi anni. Da quella fondamentale esperienza nascono numerose ed importanti opere, come i ritratti in pittura ed una significativa produzione ceramica.
Altro importante incontro e sodalizio sara' in quegli anni quello con Edouard Pignon. Dal 1945 Artias espone le sue opere, dedicate dagli anni cinquanta anche al nudo e al paesaggio, in sedi private e pubbliche in Francia e Svizzera. Dal 1950 al 1973 è presente al Salon de Mai.
Fra gli anni sessanta e ottanta un tema focale della ricerca di Philippe Artias e' la famiglia reale di Goya, a cui l'artista dedichera' anni di studio e un grande ciclo pittorico, composto di trenta oli e un nucleo di straordinari acquerelli preparatori.
Nel 1964 vince il gran premio della pittura di Avignone, con opere dedicate alla Rivoluzione Francese e alla figura di Robespierre.
Dalla fine degli anni sessanta altro tema di ricerca per Artias sara' la sensualita' femminile. Negli anni 70 iniziera' ad utilizzare i colori piatti - tecnica pittorica che chiamerà 'ricerca dell'equilibrio tra forma e colore' - e a trascorrere lunghi periodi in Italia. Qui, su suggestione della pittura e dell'architettura italiana del quattrocento, dedichera' a Roma, Venezia ed ai paesaggi italiani anche marini cicli di opere di grande finezza e luminosita' cromatica.
Dagli anni ottanta infine - per il ciclo 'Geotema' - Artias lavora e ricerca sui temi estremi di ragine ed emozione, oggettivati in geometria e corpo femminile.
Fra gli anni sessanta e gli anni novanta, numerose sono le mostre nelle principali citta' europee, in Giappone e negli Stati Uniti, dove il ciclo di opere 'New York' sara' presentato in quattordici citta'.
Numerosi i riconoscimenti istituzionali negli anni novanta, come le mostre al Carré des Arts di Parigi, al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, al Petit Palais di Ginevra, l'invito nel 1996 dell'Unesco a Parigi, insieme ad altri artisti scelti a livello internazionale. Nel 1997 viene insignito della massima onorificenza francese, la Legion d'Onore. Nel 2000, primo tra gli artisti contemporanei, espone in Cina al Museo Nazionale dell'Arte Cinese di Pechino.
Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine. La sua arte vive nei Musei del mondo, sue opere sono infatti a Parigi, Ginevra, Pechino, Dunkerque, San Paolo del Brasile, Ferrara, Urbino, Neuchatel, Saint-Etienne, Città del Messico, Avignone, Abidjan, Teheran.
04
luglio 2010
Philippe Artias – L’indomito
Dal 04 luglio al 29 agosto 2010
arte contemporanea
Location
ANTICHI MAGAZZINI DEL SALE – MUSEO DEL SALE
Cervia, Viale Nazario Sauro, (Ravenna)
Cervia, Viale Nazario Sauro, (Ravenna)
Orario di apertura
Tutti i giorni, lunedì - venerdi e domenica ore 18-23
Vernissage
4 Luglio 2010, ore 19
Autore