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La pietra e il leone. San Pietro e san Marco nell’Oriente cristiano
Icone dalla collezione Intesa Sanpaolo
Comunicato stampa
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Una preziosa mostra dossier, su un tema particolarmente intrigante, per invitare alla scoperta di quella che è la più importante collezione di icone russe in occidente, ed una delle più importanti al di fuori della Russia. Il tutto in un Palazzo, il Leoni Montanari di Vicenza, dal 1999 sede museale di Intesa Sanpaolo, che di per sé meriterebbe una visita sia per la qualità architettonica dell'edificio, capolavoro del barocco europeo, sia per le collezioni d'arte che, icone a parte, offre al pubblico.
A proporre il tutto è Intesa Sanpaolo nell'ambito dei propri Progetti per la Cultura.
La mostra dossier (dodici preziose tavole) è quella riservata alle icone che hanno per soggetti i santi Pietro e Marco, personaggi che nell'iconografia dell'Oriente cristiano sono rarissimi, al contrario di quanto avviene nella Cristianità occidentale.
Nel mondo ortodosso, Pietro e Marco, anche quando raramente vengono raffigurati, lo fanno da comparse o da comprimari.
Assenze, o carenze, riconducibili alla storia della Chiesa d'Oriente, al suo distacco dalla Chiesa di Roma di cui il primo, Pietro, fu il fondatore e il secondo, Marco, il discepolo e l'interprete privilegiato del primo. Ben diverso, naturalmente, è il "peso" di queste due figure in tutto l'Occidente cristiano e, per quanto riguarda in particolare Marco, nelle due sponde dell'Adriatico, il mare veneziano.
Anche se nelle tradizioni figurative bizantina e russa i due personaggi figurano come presenze molto discrete, la loro immagine compare in posizione di rilievo in un gran numero di composizioni a tema sia narrativo che iconico e allegorico. Se san Marco è frequentemente raffigurato sulle porte regali delle iconostasi assieme agli altri evangelisti e più occasionalmente nelle icone dell'ordine della Deesis, una funzione di primo piano gli è attribuita in soggetti di più denso contenuto teologico come la Madre di Dio del roveto ardente o I frutti della Passione di Cristo. Pietro è una presenza imprescindibile in tutta una serie di raffigurazioni di eventi evangelici e svolge un ruolo preminente, in particolare, nella scena della Trasfigurazione, in cui compare come spettatore privilegiato della rivelazione della divinità di Cristo, nella Lavanda dei piedi, dove occupa generalmente il centro della composizione, e nella rappresentazione di Pietro al Sepolcro vuoto, in cui il principe degli apostoli è esaltato come primo testimone della Resurrezione, nonché nell'Apparizione sul lago di Tiberiade, dove svolge il ruolo di principale destinatario dell'evento sovrannaturale.
Le rarissime tavole esposte in questa mostra-dossier, che è curata da Michele Bacci, provengono dal quel tesoro rappresentato dalla Collezione di icone che Intesa Sanpaolo custodisce nel Palazzo Leoni Montanari. Qui, in un allestimento di grande suggestione, sono abitualmente esposte circa 130 delle quasi 500 icone patrimonio della raccolta. Da notare come non poche siano pezzi unici al mondo, molte di grandi dimensioni, impreziosite da rize in argento, capolavori dell'oreficeria russa.
La raccolta conservata e in parte esposta a Palazzo Leoni Montanari è il frutto di acquisizioni iniziate a metà degli anni '90 dal Banco Ambrosiano Veneto, poi confluito in Banca Intesa, oggi Intesa Sanpaolo, partendo dall'acquisizione di una collezione privata italiana, successivamente incrementata ricorrendo alle aste internazionali.
L'intera collezione è stata posta sotto la tutela di un comitato scientifico, composto da Engelina S. Smirnova, John Lindsay Opie, Eva Haustein-Bartsch e coordinato da Carlo Pirovano, che ha avviato la catalogazione e lo studio dell'intero corpus. Un'ampia selezione della raccolta è stata presentata al pubblico nel 1996 con la mostra L'immagine dello spirito, allestita a Venezia alla Fondazione Giorgio Cini e riproposta due anni più tardi alla Monnaie di Parigi. Si tratta di opere che coprono un arco cronologico amplissimo, dal Duecento sino al Novecento, cosa che consente di comprendere gli sviluppi e gli esiti di un discorso figurativo millenario. Le differenti "anime" dell'arte russa delle icone sono qui rappresentate attraverso la grande varietà delle scuole regionali.
Grazie ad un allestimento di grande suggestione, queste tavole ritrovano e rivivono la loro aura sacra, il loro essere oggetto di fede prima e più che pur meravigliose opere d'arte. Visitando la collezione si avverte come queste immagini, che per secoli sono state oggetto di devozione in monasteri e chiese di tutte le Russie, continuino ad essere presenze vive.
E tutto intorno a questo sancta sanctorum dell'arte russa, vi è la magnifica, ovattata eleganza di Palazzo Leoni Montanari, molto più che un "museo".
Insieme alle icone e alla mostra temporanea dedicata ai santi Pietro e Marco, le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari propongono un'altra preziosa collezione di Intesa Sanpaolo, quella di pittura veneta del '700 con la celeberrima serie di dipinti di Longhi, Canaletto e Guardi. Nel Deposito del Palazzo sono conservate le icone non esposte al pubblico, e la raccolta Intesa Sanpaolo di ceramiche attiche e magnogreche. I due nuclei di opere sono visitabili su richiesta.
Il tutto con la cifra dell'accoglienza, del garbo, della cura per il visitatore che è nella tradizione di questa istituzione, un "salotto buono" della grande cultura internazionale, una "casa" dove i fiori freschi non mancano mai, così come il sorriso di chi vi accoglie. Un salotto nel quale chiunque può essere, se vuole, gradito ospite.
A proporre il tutto è Intesa Sanpaolo nell'ambito dei propri Progetti per la Cultura.
La mostra dossier (dodici preziose tavole) è quella riservata alle icone che hanno per soggetti i santi Pietro e Marco, personaggi che nell'iconografia dell'Oriente cristiano sono rarissimi, al contrario di quanto avviene nella Cristianità occidentale.
Nel mondo ortodosso, Pietro e Marco, anche quando raramente vengono raffigurati, lo fanno da comparse o da comprimari.
Assenze, o carenze, riconducibili alla storia della Chiesa d'Oriente, al suo distacco dalla Chiesa di Roma di cui il primo, Pietro, fu il fondatore e il secondo, Marco, il discepolo e l'interprete privilegiato del primo. Ben diverso, naturalmente, è il "peso" di queste due figure in tutto l'Occidente cristiano e, per quanto riguarda in particolare Marco, nelle due sponde dell'Adriatico, il mare veneziano.
Anche se nelle tradizioni figurative bizantina e russa i due personaggi figurano come presenze molto discrete, la loro immagine compare in posizione di rilievo in un gran numero di composizioni a tema sia narrativo che iconico e allegorico. Se san Marco è frequentemente raffigurato sulle porte regali delle iconostasi assieme agli altri evangelisti e più occasionalmente nelle icone dell'ordine della Deesis, una funzione di primo piano gli è attribuita in soggetti di più denso contenuto teologico come la Madre di Dio del roveto ardente o I frutti della Passione di Cristo. Pietro è una presenza imprescindibile in tutta una serie di raffigurazioni di eventi evangelici e svolge un ruolo preminente, in particolare, nella scena della Trasfigurazione, in cui compare come spettatore privilegiato della rivelazione della divinità di Cristo, nella Lavanda dei piedi, dove occupa generalmente il centro della composizione, e nella rappresentazione di Pietro al Sepolcro vuoto, in cui il principe degli apostoli è esaltato come primo testimone della Resurrezione, nonché nell'Apparizione sul lago di Tiberiade, dove svolge il ruolo di principale destinatario dell'evento sovrannaturale.
Le rarissime tavole esposte in questa mostra-dossier, che è curata da Michele Bacci, provengono dal quel tesoro rappresentato dalla Collezione di icone che Intesa Sanpaolo custodisce nel Palazzo Leoni Montanari. Qui, in un allestimento di grande suggestione, sono abitualmente esposte circa 130 delle quasi 500 icone patrimonio della raccolta. Da notare come non poche siano pezzi unici al mondo, molte di grandi dimensioni, impreziosite da rize in argento, capolavori dell'oreficeria russa.
La raccolta conservata e in parte esposta a Palazzo Leoni Montanari è il frutto di acquisizioni iniziate a metà degli anni '90 dal Banco Ambrosiano Veneto, poi confluito in Banca Intesa, oggi Intesa Sanpaolo, partendo dall'acquisizione di una collezione privata italiana, successivamente incrementata ricorrendo alle aste internazionali.
L'intera collezione è stata posta sotto la tutela di un comitato scientifico, composto da Engelina S. Smirnova, John Lindsay Opie, Eva Haustein-Bartsch e coordinato da Carlo Pirovano, che ha avviato la catalogazione e lo studio dell'intero corpus. Un'ampia selezione della raccolta è stata presentata al pubblico nel 1996 con la mostra L'immagine dello spirito, allestita a Venezia alla Fondazione Giorgio Cini e riproposta due anni più tardi alla Monnaie di Parigi. Si tratta di opere che coprono un arco cronologico amplissimo, dal Duecento sino al Novecento, cosa che consente di comprendere gli sviluppi e gli esiti di un discorso figurativo millenario. Le differenti "anime" dell'arte russa delle icone sono qui rappresentate attraverso la grande varietà delle scuole regionali.
Grazie ad un allestimento di grande suggestione, queste tavole ritrovano e rivivono la loro aura sacra, il loro essere oggetto di fede prima e più che pur meravigliose opere d'arte. Visitando la collezione si avverte come queste immagini, che per secoli sono state oggetto di devozione in monasteri e chiese di tutte le Russie, continuino ad essere presenze vive.
E tutto intorno a questo sancta sanctorum dell'arte russa, vi è la magnifica, ovattata eleganza di Palazzo Leoni Montanari, molto più che un "museo".
Insieme alle icone e alla mostra temporanea dedicata ai santi Pietro e Marco, le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari propongono un'altra preziosa collezione di Intesa Sanpaolo, quella di pittura veneta del '700 con la celeberrima serie di dipinti di Longhi, Canaletto e Guardi. Nel Deposito del Palazzo sono conservate le icone non esposte al pubblico, e la raccolta Intesa Sanpaolo di ceramiche attiche e magnogreche. I due nuclei di opere sono visitabili su richiesta.
Il tutto con la cifra dell'accoglienza, del garbo, della cura per il visitatore che è nella tradizione di questa istituzione, un "salotto buono" della grande cultura internazionale, una "casa" dove i fiori freschi non mancano mai, così come il sorriso di chi vi accoglie. Un salotto nel quale chiunque può essere, se vuole, gradito ospite.
05
giugno 2010
La pietra e il leone. San Pietro e san Marco nell’Oriente cristiano
Dal 05 giugno al 10 ottobre 2010
arte antica
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
GALLERIE D’ITALIA – PALAZZO LEONI MONTANARI
Vicenza, Contrà Santa Corona, 25, (Vicenza)
Vicenza, Contrà Santa Corona, 25, (Vicenza)
Orario di apertura
da martedì a domenica (lunedì chiuso) dalle 10 alle 18.
Vernissage
5 Giugno 2010, dalle 12
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Curatore