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Giovanni Fontana – Seiren. Sento [dunque suono
“SEIREN, Sento [dunque suono” di Giovanni Fontana è un viaggio sinestetico compiuto dall’artista-performer, uno dei massimi esperti italiani di poesia sonora, impegnato da 35 anni nel campo dei linguaggi multicodice.
Comunicato stampa
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GIOVANNI FONTANA
SEIREN
Sento [dunque suono
poema sonoro per voce e suoni elettronici
“SEIREN, Sento [dunque suono” di Giovanni Fontana è un viaggio sinestetico compiuto dall’artista-performer, uno dei massimi esperti italiani di poesia sonora, impegnato da 35 anni nel campo dei linguaggi multicodice.
“Intreccio di poesia, musica, suggestioni vocali, “SEIREN, Sento dunque suono”, lavoro sonoro di Giovanni Fontana, è stato eseguito al festival “New Territories” di Glasgow in performance live electronics. Vera protagonista del lavoro è la voce, intesa sia come parola che nasce da un testo che appare e scompare, sia come suono, vocalità, malia che cattura l’ascolto. Ma allo stesso tempo la voce è anche tematizzata, e quasi diventando l’argomento di se stessa si fa materia, aspira a emanciparsi dalle parole, a farsi puro suono: non casualmente si gioca con le figure del mito evocando la seduzione del canto delle sirene. È questa seduzione il fulcro della ricerca di Fontana, dove la voce creando l’ascolto crea noi in quanto percipienti; e dove il suono e la parola si intrecciano e si moltiplicano eclissando i loro confini”. (Gianmaria Nerli)
L’evento, a cura di Anna Guillot, è inserito nel programma della terza edizione del progetto “Narrazioni d’Amore” incentrato sul tema del Viaggio. Promosso dal Comune di Enna, il progetto è ideato e coordinato da Cettina Capizzi e Mario Incudine.
NOTA BIOGRAFICA
Giovanni Fontana è un poliartista. Ha esperienza di arti visive, architettura, teatro, musica, letteratura, ma privilegia la scrittura intermediale. Negli anni 70 inizia la sua collaborazione con Adriano Spatola, che gli pubblica “Radio/Dramma” (Geiger, 1977), testo che si pone tra poesia visiva, scrittura paramusicale, fonetismo, partitura d’azione, libro d’artista. Nel 1978 entra nella redazione di “Tam Tam” e inizia a frequentare i territori della sperimentazione poetica internazionale stringendo rapporti di collaborazione con i più significativi esponenti: da Dick Higgins a John Giorno, da Henri Chopin a Bernard Heidsieck, da Jean-Jacques Lebel a Julien Blaine. Partecipa a centinaia di festival di nuova poesia e di arti elettroniche, da Parigi a New York, da Tokyo a Shanghai. Già nel 1981 Arrigo Lora Totino lo definisce come “uno dei migliori poeti sonori italiani”. Secondo Henri Chopin è “della stessa scuola di composizione di Paul De Vree e come lui ci cattura, ma, in più, ha una voce superba” (1983). Senza mezzi termini per Adriano Spatola “è un maestro”, addirittura “diabolico” (1988). Heidsieck scrive che “abbiamo molto da imparare dal suo combattimento tra la voce e l’assenza” (1989); Pierre Garnier sottolinea la sua “conquista di libertà” (1999); per Gerhard Rühm “la sua poesia sonora è straordinaria” (2003).
Ha pubblicato diversi dischi e libri, tra i quali due romanzi sonori: Chorus (Manni, 2000) e Tarocco Meccanico (Altri Termini, 1990), che secondo Paul Zumthor è “punto di risoluzione e di convergenza di tutte le interrogazioni rivolte al linguaggio da trent'anni a questa parte”. Ha scritto saggi teorici e critici; tra questi La voce in movimento (Harta performing, 2003) e Poesia della voce e del gesto (Sometti, 2004). Ha curato per la rivista “Il Verri” il CD Verbivocovisual. Antologia di poesia sonora 1964-2004. Ha fondato la rivista di poetiche intermediali “La Taverna di Auerbach” e l’audiorivista “Momo”. Ha fatto del gruppo “Baobab”. Attualmente è redattore delle riviste internazionali “Doc(k)s” (Francia) e “Inter” (Canada). È direttore di “Territori”, quadrimestrale di architettura e altri linguaggi. Con opere verbo-visuali ha preso parte a circa seicento mostre in Europa, nelle Americhe, in Giappone e in Australia; tra queste la XVI Bienal de São Paulo (1981), Italics 1925/1985 (Columbia University, New York, 1985), XI Quadriennale di Roma (1986), Brain Apartment (50a Biennale di Venezia, 2003). Ha scritto testi poetici per svariati musicisti, tra i quali Ennio Morricone e Roman Vlad. Tra i suoi testi per musica c’è una nuova versione dell’Histoire du soldat di Igor Stravinsky. Attualmente fa parte del gruppo “Hermes Intermedia” con i compositori Antonio Poce, Giampiero Gemini e Valerio Murat.
SEIREN
Sento [dunque suono
poema sonoro per voce e suoni elettronici
“SEIREN, Sento [dunque suono” di Giovanni Fontana è un viaggio sinestetico compiuto dall’artista-performer, uno dei massimi esperti italiani di poesia sonora, impegnato da 35 anni nel campo dei linguaggi multicodice.
“Intreccio di poesia, musica, suggestioni vocali, “SEIREN, Sento dunque suono”, lavoro sonoro di Giovanni Fontana, è stato eseguito al festival “New Territories” di Glasgow in performance live electronics. Vera protagonista del lavoro è la voce, intesa sia come parola che nasce da un testo che appare e scompare, sia come suono, vocalità, malia che cattura l’ascolto. Ma allo stesso tempo la voce è anche tematizzata, e quasi diventando l’argomento di se stessa si fa materia, aspira a emanciparsi dalle parole, a farsi puro suono: non casualmente si gioca con le figure del mito evocando la seduzione del canto delle sirene. È questa seduzione il fulcro della ricerca di Fontana, dove la voce creando l’ascolto crea noi in quanto percipienti; e dove il suono e la parola si intrecciano e si moltiplicano eclissando i loro confini”. (Gianmaria Nerli)
L’evento, a cura di Anna Guillot, è inserito nel programma della terza edizione del progetto “Narrazioni d’Amore” incentrato sul tema del Viaggio. Promosso dal Comune di Enna, il progetto è ideato e coordinato da Cettina Capizzi e Mario Incudine.
NOTA BIOGRAFICA
Giovanni Fontana è un poliartista. Ha esperienza di arti visive, architettura, teatro, musica, letteratura, ma privilegia la scrittura intermediale. Negli anni 70 inizia la sua collaborazione con Adriano Spatola, che gli pubblica “Radio/Dramma” (Geiger, 1977), testo che si pone tra poesia visiva, scrittura paramusicale, fonetismo, partitura d’azione, libro d’artista. Nel 1978 entra nella redazione di “Tam Tam” e inizia a frequentare i territori della sperimentazione poetica internazionale stringendo rapporti di collaborazione con i più significativi esponenti: da Dick Higgins a John Giorno, da Henri Chopin a Bernard Heidsieck, da Jean-Jacques Lebel a Julien Blaine. Partecipa a centinaia di festival di nuova poesia e di arti elettroniche, da Parigi a New York, da Tokyo a Shanghai. Già nel 1981 Arrigo Lora Totino lo definisce come “uno dei migliori poeti sonori italiani”. Secondo Henri Chopin è “della stessa scuola di composizione di Paul De Vree e come lui ci cattura, ma, in più, ha una voce superba” (1983). Senza mezzi termini per Adriano Spatola “è un maestro”, addirittura “diabolico” (1988). Heidsieck scrive che “abbiamo molto da imparare dal suo combattimento tra la voce e l’assenza” (1989); Pierre Garnier sottolinea la sua “conquista di libertà” (1999); per Gerhard Rühm “la sua poesia sonora è straordinaria” (2003).
Ha pubblicato diversi dischi e libri, tra i quali due romanzi sonori: Chorus (Manni, 2000) e Tarocco Meccanico (Altri Termini, 1990), che secondo Paul Zumthor è “punto di risoluzione e di convergenza di tutte le interrogazioni rivolte al linguaggio da trent'anni a questa parte”. Ha scritto saggi teorici e critici; tra questi La voce in movimento (Harta performing, 2003) e Poesia della voce e del gesto (Sometti, 2004). Ha curato per la rivista “Il Verri” il CD Verbivocovisual. Antologia di poesia sonora 1964-2004. Ha fondato la rivista di poetiche intermediali “La Taverna di Auerbach” e l’audiorivista “Momo”. Ha fatto del gruppo “Baobab”. Attualmente è redattore delle riviste internazionali “Doc(k)s” (Francia) e “Inter” (Canada). È direttore di “Territori”, quadrimestrale di architettura e altri linguaggi. Con opere verbo-visuali ha preso parte a circa seicento mostre in Europa, nelle Americhe, in Giappone e in Australia; tra queste la XVI Bienal de São Paulo (1981), Italics 1925/1985 (Columbia University, New York, 1985), XI Quadriennale di Roma (1986), Brain Apartment (50a Biennale di Venezia, 2003). Ha scritto testi poetici per svariati musicisti, tra i quali Ennio Morricone e Roman Vlad. Tra i suoi testi per musica c’è una nuova versione dell’Histoire du soldat di Igor Stravinsky. Attualmente fa parte del gruppo “Hermes Intermedia” con i compositori Antonio Poce, Giampiero Gemini e Valerio Murat.
04
giugno 2010
Giovanni Fontana – Seiren. Sento [dunque suono
04 giugno 2010
performance - happening
serata - evento
serata - evento
Location
TORRE DI FEDERICO II
Enna, Viale Armando Diaz, (Enna)
Enna, Viale Armando Diaz, (Enna)
Vernissage
4 Giugno 2010, ore 20.30
Autore
Curatore