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Garibaldi a Palermo negli atti dell’Archivio storico comunale
una mostra di documenti, per lo più inediti, in possesso dell’Archivio storico comunale, che coprono un arco cronologico che va dal 17 maggio 1860 al 27 maggio 1885.
Comunicato stampa
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Il 27 maggio Garibaldi entra a Palermo attraverso Porta di Termini, che successivamente, a ricordo dell’evento, verrà ribattezzata Porta Garibaldi. Come la città vive queste giornate? Come reagisce di fronte ad eventi così importanti, decisivi per le future sorti dell’Isola in una prospettiva unitaria? Come vengono vissuti gli aspetti più quotidiani dell’epopea, quelli che non ritroviamo nei libri di storia?
A queste domande cerca di dare risposte una mostra di documenti, per lo più inediti, in possesso dell’Archivio storico comunale, che coprono un arco cronologico che va dal 17 maggio 1860 al 27 maggio 1885. A questo nucleo, che comprende anche lettere autografe di Garibaldi e documentazione fotografica (Album dei Mille, stereoscopie delle barricate di Eugene Sevaistre) appartenente al fondo Ricordi patrii, sono stati aggiunti alcuni oggetti a tema garibaldino (veline di carretto, ex voto, stampe) provenienti dalle collezioni del Museo Pitrè.
Si tratta di una quarantina di testimonianze che ci restituiscono, attraverso la parola o le immagini, l’atmosfera del tempo. Intrisa di ideali che devono tuttavia confrontarsi con una realtà cittadina fatta di barricate e macerie, ma anche animata da una gran voglia di rinascita.
Emergenza e rinnovamento s’intitola la prima delle due sezioni in cui è articolata la mostra. La seconda è dedicata al tema Epopea e mito. Sono due diverse chiavi di lettura dello stesso evento storico. Quasi facce di una stessa medaglia, percorrono tutta la documentazione del periodo e ci offrono un quadro variegato e ricco di contrasti della Palermo dell’epoca.
Mentre i documenti amministrativi ci parlano dei problemi grandi e piccoli cui l’Amministrazione comunale dovette far fronte in quelle convulse giornate, invece le lettere, le fotografie, gli oggetti a tema garibaldino ci riportano nella dimensione del mito. Da una parte, dunque, il vissuto quotidiano, la microstoria della città; dall’altra, l’epopea e gli ideali risorgimentali.
In mostra un esemplare dell’Album dei Mille, epopea nell’epopea, opus magna del fotografo garibaldino Alessandro Pavia, ma anche diverse lettere autografe di Garibaldi, nelle quali sembra quasi che il generale contribuisca ad autoalimentare il proprio mito: il linguaggio usato, l’occasione per la quale vengono scritte, la scelta dei destinatari, tutto contribuisce a tenere viva la fiamma dell’epopea risorgimentale che fatalmente col tempo tende ad affievolirsi.
A queste domande cerca di dare risposte una mostra di documenti, per lo più inediti, in possesso dell’Archivio storico comunale, che coprono un arco cronologico che va dal 17 maggio 1860 al 27 maggio 1885. A questo nucleo, che comprende anche lettere autografe di Garibaldi e documentazione fotografica (Album dei Mille, stereoscopie delle barricate di Eugene Sevaistre) appartenente al fondo Ricordi patrii, sono stati aggiunti alcuni oggetti a tema garibaldino (veline di carretto, ex voto, stampe) provenienti dalle collezioni del Museo Pitrè.
Si tratta di una quarantina di testimonianze che ci restituiscono, attraverso la parola o le immagini, l’atmosfera del tempo. Intrisa di ideali che devono tuttavia confrontarsi con una realtà cittadina fatta di barricate e macerie, ma anche animata da una gran voglia di rinascita.
Emergenza e rinnovamento s’intitola la prima delle due sezioni in cui è articolata la mostra. La seconda è dedicata al tema Epopea e mito. Sono due diverse chiavi di lettura dello stesso evento storico. Quasi facce di una stessa medaglia, percorrono tutta la documentazione del periodo e ci offrono un quadro variegato e ricco di contrasti della Palermo dell’epoca.
Mentre i documenti amministrativi ci parlano dei problemi grandi e piccoli cui l’Amministrazione comunale dovette far fronte in quelle convulse giornate, invece le lettere, le fotografie, gli oggetti a tema garibaldino ci riportano nella dimensione del mito. Da una parte, dunque, il vissuto quotidiano, la microstoria della città; dall’altra, l’epopea e gli ideali risorgimentali.
In mostra un esemplare dell’Album dei Mille, epopea nell’epopea, opus magna del fotografo garibaldino Alessandro Pavia, ma anche diverse lettere autografe di Garibaldi, nelle quali sembra quasi che il generale contribuisca ad autoalimentare il proprio mito: il linguaggio usato, l’occasione per la quale vengono scritte, la scelta dei destinatari, tutto contribuisce a tenere viva la fiamma dell’epopea risorgimentale che fatalmente col tempo tende ad affievolirsi.
31
maggio 2010
Garibaldi a Palermo negli atti dell’Archivio storico comunale
Dal 31 maggio al 30 giugno 2010
Location
ARCHIVIO STORICO
Palermo, Via Maqueda, 157, (Palermo)
Palermo, Via Maqueda, 157, (Palermo)
Orario di apertura
da lunedì a sabato dalle 9.00 alle 18.00- chiuso il 2 giugno
Vernissage
31 Maggio 2010, ore 17
Ufficio stampa
CIVITA GROUP