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19
novembre 2010
fino al 30.I.2011 Giulio Turcato Terni, Caos
altrecittà
Una rassegna importante, con oltre 70 opere dell’artista mantovano. In un ex Opificio vanno in scena i materiali e i colori di Giulio Turcato...
La fabbrica, il ferro e l’acciaio, i colori vivi, i rossi
e gli arancio, gli azzurri e i fucsia, le stilizzazioni, gli astrattismi e le
figure imponenti, sculture enormi in legno verniciato – che strizzano l’occhio
a quelle “celebri” in ferro sul lago di Piediluco – o appese al soffitto, a
incorniciare la testa del visitatore. Tutto questo è la mostra su Giulio
Turcato (Mantova, 1912 – Roma,
1995), dal titolo significativo, Libertà, omonimo delle sue opere
più celebri, come della sua poetica e, soprattutto, della sua vita.
e gli arancio, gli azzurri e i fucsia, le stilizzazioni, gli astrattismi e le
figure imponenti, sculture enormi in legno verniciato – che strizzano l’occhio
a quelle “celebri” in ferro sul lago di Piediluco – o appese al soffitto, a
incorniciare la testa del visitatore. Tutto questo è la mostra su Giulio
Turcato (Mantova, 1912 – Roma,
1995), dal titolo significativo, Libertà, omonimo delle sue opere
più celebri, come della sua poetica e, soprattutto, della sua vita.
Il CAOS – Centro Arti Opificio Siri di Terni ospita più di
70 opere – molte quasi mai esposte, alcune del tutto inedite – concesse in
prestito dall’Archivio Giulio Turcato di Roma, celebrando così il restauro
delle sette grandi sculture in ferro, Le Libertà, che nel 1989 vennero
installate sulle sponde del lago.
70 opere – molte quasi mai esposte, alcune del tutto inedite – concesse in
prestito dall’Archivio Giulio Turcato di Roma, celebrando così il restauro
delle sette grandi sculture in ferro, Le Libertà, che nel 1989 vennero
installate sulle sponde del lago.
Lo spazio espositivo ternano accoglie la mostra di Turcato dividendosi in due sale: la
prima è interamente dedicata a Le Libertà, con l’esposizione dei vari
studi sulle sculture, che spaziano dai collage alle tempere, passando per
alcuni schizzi a matita. Ed è addirittura possibile guardare le vernici
utilizzate dall’artista: colori vivissimi, quasi fluorescenti, che danno luce
alle sette opere, posti a macchie sotto alcuni vetrini, uno dietro l’altro. Le sculture
vennero realizzate nell’officina Monari a Terni, finanziate dal Comune, dalla
Provincia e dalla Regione Umbria, oltre che dall’azienda di Promozione
Turistica del ternano.
prima è interamente dedicata a Le Libertà, con l’esposizione dei vari
studi sulle sculture, che spaziano dai collage alle tempere, passando per
alcuni schizzi a matita. Ed è addirittura possibile guardare le vernici
utilizzate dall’artista: colori vivissimi, quasi fluorescenti, che danno luce
alle sette opere, posti a macchie sotto alcuni vetrini, uno dietro l’altro. Le sculture
vennero realizzate nell’officina Monari a Terni, finanziate dal Comune, dalla
Provincia e dalla Regione Umbria, oltre che dall’azienda di Promozione
Turistica del ternano.
“‘Le Libertà’
sono strutture longilinee in spinta verso l’alto, per cercare di evadere verso
uno spazio più consono alla loro natura”, diceva lo stesso Turcato. In effetti, l’idea è proprio
quella della spinta verso una dimensione altra, e vien quasi voglia di salire
fino in cima per vedere un “altro panorama”.
Nella seconda stanza, che si divide su due piani, Turcato offre allo spettatore i suoi
quadri, mostrando la parte più prettamente pittorica, con oli e tempere di
indiscusso valore. E l’aspetto storico-sociale della sua pittura è certamente
visibile. In Tranquillanti per il mondo, con pasticche attaccate su di
una tela nera dal bordo rosso, o in Reticolo, un olio su tela di juta
che ingabbia lo sguardo, ma anche il corpo, in un groviglio di tratti e linee,
c’è tutta la ribellione a una certo modo di vedere e concepire il mondo e alla
società degli anni ‘50 e ‘60. Una visione che poi sfocia in quadri più cupi,
come Senza atmosfera e Senza orizzonte, dove il senso di asfissia
prevale su tutto il resto. Ma poi si passa ai paesaggi lunari, in Superficie
lunare, a quei mondi altri e a quell’idea di scoperta che affascina e dà
speranza.
quadri, mostrando la parte più prettamente pittorica, con oli e tempere di
indiscusso valore. E l’aspetto storico-sociale della sua pittura è certamente
visibile. In Tranquillanti per il mondo, con pasticche attaccate su di
una tela nera dal bordo rosso, o in Reticolo, un olio su tela di juta
che ingabbia lo sguardo, ma anche il corpo, in un groviglio di tratti e linee,
c’è tutta la ribellione a una certo modo di vedere e concepire il mondo e alla
società degli anni ‘50 e ‘60. Una visione che poi sfocia in quadri più cupi,
come Senza atmosfera e Senza orizzonte, dove il senso di asfissia
prevale su tutto il resto. Ma poi si passa ai paesaggi lunari, in Superficie
lunare, a quei mondi altri e a quell’idea di scoperta che affascina e dà
speranza.
Il lavoro di Turcato,
tra i massimi rappresentati dell’astrattismo europeo, è ben rappresentato nella
mostra ternana che, seppur di piccole dimensioni, riesce a racchiudere un
artista articolato e complesso che sapeva spaziare dalla pittura alla scultura,
fino a raggiungere la scenografia.
Il tutto è completato da un contributo video, in una
stanzetta a parte, dove a Turcato,
alla sua voce e alle sue mani è lasciato il comando.
stanzetta a parte, dove a Turcato,
alla sua voce e alle sue mani è lasciato il comando.
Turcato
a Roma
sara michelucci
mostra visitata il 19 ottobre
2010
dal 16 ottobre 2010 al 30 gennaio 2011
Giulio Turcato – Libertà
a cura di Silvia Pegoraro
CAOS – Centro Arti Opificio Siri
Viale Campofregoso, 98 – 05100 Terni
Orario: da martedì a venerdì ore 10-13 e 16-19; sabato ore 10-24; domenica
ore 10-19
Ingresso: intero € 5; ridotto € 3,50
Catalogo Silvana Editoriale
Info: tel. +39 0744285946; info@caos.museum
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