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In-visibile
Questa rassegna a Vigoleno è giocata sull’incontro tra visibile e invisibile: è una mostra tutta al femminile.
Comunicato stampa
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Vigoleno può vantare dal settembre 2002 di essere stato certificato tra “I Borghi più belli d’Italia”. Il borgo, con il suo castello che fu degli Scotti, ora rinato a splendida dimora alberghiera, appare tra boschi, campi e vigneti, arroccato sulla costa a metà strada tra Salsomaggiore Terme e Castell’Arquato.
La disponibilità del proprietario e la collaborazione dell’Amministrazione Comunale rendono questo Borgo fruibile ai tanti visitatori, sorpresi di tanta meraviglia. Anche l’Oratorio della Madonna delle Grazie è aperto al pubblico con proposte culturali che aggiungono al resto un tocco di contemporaneità.
Simonetta Panciera ci introduce nel tema della mostra in un modo semplice e chiaro: “…visibile o invisibile, in arte i due vocaboli coesistono poiché è vero che ciò che non si vede, si percepisce… Dagli inizi del Novecento l’arte ha cambiato funzione; la pittura in particolare non riproduce, ma comunica. Ovviamente anche l’arte dei secoli precedenti ha sempre comunicato, poiché tutto ciò che rientra nell’ambito della creatività umana è comunicazione; solo che questa comunicazione avveniva prevalentemente tramite la riproduzione del visibile. Dal post impressionismo in poi l’arte si pone unicamente l’obiettivo della comunicazione; l’artista e la sua creatività in rapporto con lo spettatore si manifesta nella forma e nei contenuti che essa stessa è, senza riprodurre la realtà visibile. Sogno, inconscio, immagini instabili che dialogano con l’architettura e si relazionano con il paesaggio”.
Questa rassegna a Vigoleno è giocata sull’incontro tra visibile e invisibile: è una mostra tutta al femminile, con artiste che collaborano con noi da tempo, nel cui lavoro crediamo e delle quali abbiamo stima per la inventiva ed il talento capaci di sorprenderci.
Carmen De Visini: Plexiglass, incisione, fili di nylon (le lettere che disegnano la montagna sono unite con filo di nylon) con dedica al disastro del Vajont.
Grazia Lavia: “Noi siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni…” (W. Shakespeare, da “Sogno di una notte di mezza estate”)
Brigitta Rossetti: “Molte opere partono dall’inconscio, quindi l’esperienza diretta c’entra ma non è una scelta razionale. Il vissuto non è un elemento necessario”.
Gianna Sciannamè: La pratica dell’arte come trasformazione dello spazio fisico dell’opera, la dimensione del colore come divenire della percezione e delle sue possibilità plastiche.
Micaela Tornaghi: “Ogni quadro è una parte di Anima, in cui l’osservatore può trovare la propria. La ricerca è di entrambi, e non finisce mai”.
Susi Zucchi: Le sue riflessioni gioiose o i suoi momenti di schiettezza sono espressi in modo quasi liberatorio, manipolati nella materia e arricchiti da pizzi, bottoni, pieghe e nastri. Roberta Castellani
La disponibilità del proprietario e la collaborazione dell’Amministrazione Comunale rendono questo Borgo fruibile ai tanti visitatori, sorpresi di tanta meraviglia. Anche l’Oratorio della Madonna delle Grazie è aperto al pubblico con proposte culturali che aggiungono al resto un tocco di contemporaneità.
Simonetta Panciera ci introduce nel tema della mostra in un modo semplice e chiaro: “…visibile o invisibile, in arte i due vocaboli coesistono poiché è vero che ciò che non si vede, si percepisce… Dagli inizi del Novecento l’arte ha cambiato funzione; la pittura in particolare non riproduce, ma comunica. Ovviamente anche l’arte dei secoli precedenti ha sempre comunicato, poiché tutto ciò che rientra nell’ambito della creatività umana è comunicazione; solo che questa comunicazione avveniva prevalentemente tramite la riproduzione del visibile. Dal post impressionismo in poi l’arte si pone unicamente l’obiettivo della comunicazione; l’artista e la sua creatività in rapporto con lo spettatore si manifesta nella forma e nei contenuti che essa stessa è, senza riprodurre la realtà visibile. Sogno, inconscio, immagini instabili che dialogano con l’architettura e si relazionano con il paesaggio”.
Questa rassegna a Vigoleno è giocata sull’incontro tra visibile e invisibile: è una mostra tutta al femminile, con artiste che collaborano con noi da tempo, nel cui lavoro crediamo e delle quali abbiamo stima per la inventiva ed il talento capaci di sorprenderci.
Carmen De Visini: Plexiglass, incisione, fili di nylon (le lettere che disegnano la montagna sono unite con filo di nylon) con dedica al disastro del Vajont.
Grazia Lavia: “Noi siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni…” (W. Shakespeare, da “Sogno di una notte di mezza estate”)
Brigitta Rossetti: “Molte opere partono dall’inconscio, quindi l’esperienza diretta c’entra ma non è una scelta razionale. Il vissuto non è un elemento necessario”.
Gianna Sciannamè: La pratica dell’arte come trasformazione dello spazio fisico dell’opera, la dimensione del colore come divenire della percezione e delle sue possibilità plastiche.
Micaela Tornaghi: “Ogni quadro è una parte di Anima, in cui l’osservatore può trovare la propria. La ricerca è di entrambi, e non finisce mai”.
Susi Zucchi: Le sue riflessioni gioiose o i suoi momenti di schiettezza sono espressi in modo quasi liberatorio, manipolati nella materia e arricchiti da pizzi, bottoni, pieghe e nastri. Roberta Castellani
05
giugno 2010
In-visibile
Dal 05 al 27 giugno 2010
arte contemporanea
Location
ORATORIO DELLA MADONNA DELLE GRAZIE
Vernasca, Borgo di Vigoleno, (Piacenza)
Vernasca, Borgo di Vigoleno, (Piacenza)
Orario di apertura
sabato e festivi 11-12.30 e 15-18.30
Vernissage
5 Giugno 2010, ore 17
Sito web
www.fondazionedars.it
Autore
Curatore