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Piero Ferraroni
una retrospettiva di opere, curata da Donatella Migliore, che rappresenta uno spaccato della multiforme e varia attività plastica di un artista che non fu semplicemente scultore, ma che fu artista nel senso pieno del termine, capace di unire alla dote e all’estro creativo una perizia manuale, un’abilità tecnica affinata con lo studio e la pratica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nel centenario della nascita dello scultore cremonese Piero Ferraroni venerdì 28 maggio alle ore 17.30 nella Sala Alabardieri di Palazzo Comunale sarà inaugurata un retrospettiva di opere, curata da Donatella Migliore, che rappresenta uno spaccato della multiforme e varia attività plastica di un artista che non fu semplicemente scultore, ma che fu artista nel senso pieno del termine, capace di unire alla dote e all'estro creativo una perizia manuale, un'abilità tecnica affinata con lo studio e la pratica. Un artista a tutto tondo, un artifex capace di affrontare con la medesima sicurezza professionale il grande impianto di architettura scultorea di una chiesa come di misurarsi con l'intimismo profondo di un ritratto o con la soffusa meditazione di un soggetto sacro.
"E' per questo motivo - dichiara la curatrice Donatella Migliore - che il percorso espositivo in Sala Alabardieri è stato diviso in sezioni, per offrire un saggio di quella che è stata la sua intensa attività, ad iniziare dalla scultura a tutto tondo, di cui sono rappresentate alcune tra le sue opere più significative, per continuare con i bassorilievi, studi preparatori di opere anche di grande importanza, come ad esempio l'intenso ritratto in gesso patinato di monsignor Cazzani, il cui bronzo originale si trova sotto i portici di dello stesso Palazzo Comunale. Infine, una sezione dedicata ad alcuni disegni preparatori e ad una rassegna di immagini di opere inamovibili come il quadrante dell'orologio del Torrazzo o di altri impegnativi lavori, dei quali si è voluto comunque dare testimonianza, suggerendo anche al pubblico la continuazione della visita al di fuori delle stesse sale comunali.
"Il percorso espositivo - prosegue Donatella Migliore - trova il suo culmine nella sezione dedicata al tutto tondo e in particolare nella splendida Testa Femminile, capolavoro di politezza formale ottenuta da quel paziente lavoro "a levare" che ogni scultore ben conosce e cioè a togliere sempre più materia, rinunciando all'orpello, al di più che fa scadere nella banalità. Questo viso è il risultato di un sapiente, e paziente, lavoro di labor limae, inteso a raggiungere quell'equilibrio formale di grande naturalezza classica, divenuta la cifra stilistica dell'artista. Le superfici levigate, la perfetta armonia di rapporti tra i vari piani, la delicatezza dell'espressione fanno di questa scultura quasi una citazione classica, un omaggio a quegli ideali di compostezza ed euritmia di matrice rinascimentale. E' su questo humus che si struttura la sintassi scultorea di Ferraroni, in nome di una fedeltà ai canoni della rappresentazione cui non venne mai meno".
"E' per questo motivo - dichiara la curatrice Donatella Migliore - che il percorso espositivo in Sala Alabardieri è stato diviso in sezioni, per offrire un saggio di quella che è stata la sua intensa attività, ad iniziare dalla scultura a tutto tondo, di cui sono rappresentate alcune tra le sue opere più significative, per continuare con i bassorilievi, studi preparatori di opere anche di grande importanza, come ad esempio l'intenso ritratto in gesso patinato di monsignor Cazzani, il cui bronzo originale si trova sotto i portici di dello stesso Palazzo Comunale. Infine, una sezione dedicata ad alcuni disegni preparatori e ad una rassegna di immagini di opere inamovibili come il quadrante dell'orologio del Torrazzo o di altri impegnativi lavori, dei quali si è voluto comunque dare testimonianza, suggerendo anche al pubblico la continuazione della visita al di fuori delle stesse sale comunali.
"Il percorso espositivo - prosegue Donatella Migliore - trova il suo culmine nella sezione dedicata al tutto tondo e in particolare nella splendida Testa Femminile, capolavoro di politezza formale ottenuta da quel paziente lavoro "a levare" che ogni scultore ben conosce e cioè a togliere sempre più materia, rinunciando all'orpello, al di più che fa scadere nella banalità. Questo viso è il risultato di un sapiente, e paziente, lavoro di labor limae, inteso a raggiungere quell'equilibrio formale di grande naturalezza classica, divenuta la cifra stilistica dell'artista. Le superfici levigate, la perfetta armonia di rapporti tra i vari piani, la delicatezza dell'espressione fanno di questa scultura quasi una citazione classica, un omaggio a quegli ideali di compostezza ed euritmia di matrice rinascimentale. E' su questo humus che si struttura la sintassi scultorea di Ferraroni, in nome di una fedeltà ai canoni della rappresentazione cui non venne mai meno".
28
maggio 2010
Piero Ferraroni
Dal 28 maggio al 28 giugno 2010
arte contemporanea
Location
PALAZZO COMUNALE
Cremona, Piazza Del Comune, (Cremona)
Cremona, Piazza Del Comune, (Cremona)
Orario di apertura
ore 09,00-18,00
Vernissage
28 Maggio 2010, ore 17.30
Autore
Curatore