Nel tema di questa IV edizione della Biennale, Tra pittura e fotografia, ben s’inserisce la mostra presentata dalla Galleria delle Battaglie “Il fascino del particolare” lavoro inedito del grande fotografo Mario De Biasi (Belluno 1923). Chi ama il suo repertorio nudo e crudo potrà dunque scoprire una nuova “visione” di questo grande artista italiano.

Tra un reportage e l’altro il suo sguardo attento è andato per anni in cerca di un particolare: un particolare significante, anche se molte volte ai limiti dell’astrazione.

De Biasi dimostra con questo lavoro la sua conoscenza della storia dell’arte; dimostra una padronanza formale e compositiva assoluta; dimostra che il minimalismo se controllato con lucidità può significare anche altro.

Estraniare dal contesto un frammento di vita, congelandolo con amore significa per il maestro ricreare un’opera d’arte. De Biasi quando non fotografa disegna e dipinge, e dipinge, anche quando decide di usare la macchina fotografica in lavori come quelli presentati in mostra.

Non per niente ricorda tutto di ogni immagine: cosa gli aveva attirato l’attenzione, il titolo che gli aveva attribuito, e soprattutto il riferimento pittorico. Il frutto di questa esperienza è Il fascino del particolare, una quindicina di strepitose fotografie a colori.