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cortile, con una sorta di astratta bocca triangolare, che partecipa al titolo
di questa mostra, Il respiro del fuoco;
una personale che vive assai felicemente negli eleganti biancori della galleria
2000&Novecento di Reggio Emilia. Il fuoco come fonte creativa: è lo stesso Giuseppe Spagnulo (Grottaglie, Taranto,
1936; vive a Milano) a citare Gaston Bachelard, il suo fuoco legato all’ansia
di conoscenza, alla facoltà immaginativa, al potere di rinnovamento.
Le forme
geometriche non sono mai assolute, levigate, precise: lasciano sempre
intravedere il passaggio dello scalpello, solchi, corrosioni, tagli. Anche
quando i riferimenti sono precisi – cubo, ruota, e spesso questi elementi sono accostati,
con linee curve e angoli retti – si colgono elementi di sconnessione, segni d’artista
che danno ricchezza alle sculture nello spazio, continuamente mutevoli, regalando
molteplici sorprese nell’osservarle da più punti di vista.
Nella Rosa dei venti sono come crollati da una
ruota piena i cubi interni ritagliati. Così, in una delle opere intitolate Ferro spezzato, dall’insieme circolare
si stacca un quadrato centrale, in modo affine anche in Ruota. Ma non c’è mai ordine assoluto: alla tendenza gestaltica del
nostro sguardo ecco la variazione, la differenza, l’inatteso. Nei punti
d’attacco, nella fusione che compone separazioni e unità. E come graffi che
svelano colori ferrosi, si riconoscono le linee parallele di alcune superfici, con
sfumature chiare, tinte neutre.
Insieme alle
sculture ci sono anche le opere appese alle pareti, mai comunque dalla
superficie piana: si avverte sempre il bisogno di una speciale tattilità, con rilievi
costruiti in diversi materiali: sabbia di vulcano, ossido di ferro nero,
carbone. In alcuni Senza titolo pare pelle
bruciata, infiammata, rossa di ferite e piaghe, con l’oscurità di tessuti
raggrumati.
Sempre si
avvertono nel lavoro (funzionali nel catalogo le foto in fonderia e nello
studio dell’artista) l’atteggiamento costruttivo, la scelta differenziata delle
basi per geometrismi, rilievi, cartone, cuoio, a volte anche il legno, in
particolare per Manimanisolenero, con
un elemento scultoreo d’acciaio, ad anello, sospeso a un gancio.
Con il piacere
del ritorno alla tridimensionalità: in Cuboincubo”
(un grande dado incastrato in un angolo a ‘L’) le forme che sembrano in bilico
instabile una nell’altra. Sono anche in-cubo? Di speciale fascino i Libro, simili, di diversa altezza,
memoria pesante di acciaio forgiato, come testi antichi scompigliati dal tempo.
Tutti da decifrare.
Spagnulo
a Bologna
valeria ottolenghi
mostra visitata il 15 novembre
2010
dal 2 ottobre al 2 dicembre 2010
Giuseppe Spagnulo – Il respiro del fuoco
a cura di Gianfranco Rossi
Galleria d’Arte 2000&Novecento
Via Emilia San Pietro, 21 – 42100 Reggio Emilia
Orari: tutti giorni tranne martedì mattina ore 10-12,30 e 16-19,30
Ingresso libero
Catalogo con testo di Marisa Vescovo
Info: tel. +39 0522580143; fax +39 0522496582; duemilanovecento@tin.it; www.duemilanovecento.it
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