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Alberto Storari – Approdi di sogno
L’allestimento accoglierà una quindicina di opere di medie e grandi dimensioni che ripercorrono la ricerca più recente dell’artista bolognese sui temi della fascinazione della bellezza e della memoria.
Comunicato stampa
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La letteratura e la iconografia romantica ci hanno lasciato immagini impregnate di simboli archetipici della lotta dell’umanità nel suo transitare burrasche e tempeste della vita. Il naufragio è l’elemento romantico per eccellenza e i colossi spiaggiati di Alberto Storari, antagonisti della decadenza, contraltare del passato, residui spettrali di ciò che era, tradiscono una fascinazione per la dimensione romantica. Il pensiero corre a Friedrich e Turner, ma il rapporto di Storari con la materia riattualizza codesta fascinazione romantica, tutta proiettata su una superficie pittorica ricca, fatiscente, decadente e vissuta, da cui affiora un elemento ancestrale, come sopravvenisse al di sopra di una rete damascata di pensieri. Una superficie che rappresenta un percorso, una storia, una memoria sottopelle che interferisce con la pittura. È la nostalgia della presenza e lo stupore l’interpretazione semplice di questi relitti fossilizzati, carghi di memorie ed esperienze che serbano come in un sarcofago la reminiscenza del passato.
I soggetti delle opere di Storari non hanno dei punti di riferimento, sono esperienze di sperdimento in un campo senza limiti. La loro dissolvenza nebbiosa sembra aprire l’accesso ad un altrove dove si può perdere la fragile barca della nostra esistenza. Se nei grandi relitti il soggetto sembra aprirsi un varco tra nebulose memorie d’infinito, nelle opere realizzate su volatili e delicate veline un restringimento di campo sembra oscurare, dall’esterno all’interno, il campo visivo del ricordo, chiudersi sulle tracce di territori percorsi nella luce e nel desiderio. La loro ricchezza polisemica si fa puro valore estetico. Ciò che affascina delle opere è la loro densità, questo andare dalla superficie delle cose alla profondità e ritorno, come schiuma di un mare in movimento, un inesauribile lavoro sull’emergere del significato, tra le impalcature damascate della memoria. Quanto accade nel loro nucleo espressivo non attinge ormai più al mondo esteriore ma a esperienze interiori di vuoto, solitudine meditativa e silenzio. E di attesa. Come il mitico Rex di felliniana memoria che passando nella notte nebbiosa sorprende il nostro sonno di antiche attese, così i sogni si allontanano sullo sfondo. Dovremo attenderne ancora e ancora il ritorno, come felice approdo da un sogno.
I soggetti delle opere di Storari non hanno dei punti di riferimento, sono esperienze di sperdimento in un campo senza limiti. La loro dissolvenza nebbiosa sembra aprire l’accesso ad un altrove dove si può perdere la fragile barca della nostra esistenza. Se nei grandi relitti il soggetto sembra aprirsi un varco tra nebulose memorie d’infinito, nelle opere realizzate su volatili e delicate veline un restringimento di campo sembra oscurare, dall’esterno all’interno, il campo visivo del ricordo, chiudersi sulle tracce di territori percorsi nella luce e nel desiderio. La loro ricchezza polisemica si fa puro valore estetico. Ciò che affascina delle opere è la loro densità, questo andare dalla superficie delle cose alla profondità e ritorno, come schiuma di un mare in movimento, un inesauribile lavoro sull’emergere del significato, tra le impalcature damascate della memoria. Quanto accade nel loro nucleo espressivo non attinge ormai più al mondo esteriore ma a esperienze interiori di vuoto, solitudine meditativa e silenzio. E di attesa. Come il mitico Rex di felliniana memoria che passando nella notte nebbiosa sorprende il nostro sonno di antiche attese, così i sogni si allontanano sullo sfondo. Dovremo attenderne ancora e ancora il ritorno, come felice approdo da un sogno.
29
maggio 2010
Alberto Storari – Approdi di sogno
Dal 29 maggio al 26 giugno 2010
arte contemporanea
Location
PERCORSI – ARTE CONTEMPORANEA
Rimini, Via Alessandro Serpieri, 17, (Rimini)
Rimini, Via Alessandro Serpieri, 17, (Rimini)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato, ore 11-12,30 / ore 17-18,30
Vernissage
29 Maggio 2010, ore 18
Autore
Curatore