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Bruno Florio – Materialismo sensibile
sarà l’Antico Borgo San Martino, nel comune di Riparbella (PI), la sede della mostra itinerante di arte contemporanea, nelle sperimentazioni dei panneggi materici astratti dell’artista italo-venezuelano Bruno Florio
Comunicato stampa
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Il “materialismo sensibile” di Bruno Florio a San Martino di Riparbella
Vernissage fra melodie e immagini con “Note libere”, associazione musicale in prima uscita ufficiale
Sarà l’Antico Borgo San Martino, nel comune di Riparbella (PI), in un percorso che va dal nuovo centro benessere alla Villa neorinascimentale e le sue intatte stanze, la sede della mostra itinerante di arte contemporanea, nelle sperimentazioni dei panneggi materici astratti dell’artista italo-venezuelano Bruno Florio. Dalle ore 16.30 di sabato 15 Maggio 2010, si apre quella coreografia fatta di immagini e musica, sulle melodie dell’associazione musicale “Note Libere”, in prima uscita ufficiale in occasione della personale ed il vernissage, alle 17.30, con la presentazione introduttiva del critico dott. Stefano Barbieri, ed interventi di Rita Santuari, di Mauro Barbieri direttore del periodico “Arte a Livorno…e oltre confine” e di Igor Protti, stella del calcio, “che farà gli auguri di casa”.
Una trama incognita, si muove nelle pieghe ricorsive, parallele, lungo gli incroci e le diagonali e le spirali magnetiche di un racconto, custodito in una eterna tela scultorea, dal figurativo all’informale della “pittura plastica”, quel “materialismo sensibile” che dà vita a luci e ombre dove si manifestano presenze, paesaggi in astrazione evocativa, giochi relazionali, nei tracciati di biglie, nell’arte povera che recupera tessuti in disuso, e anche in degrado, e restituisce alla materia la magnificenza ancora rivolta all’assolutezza immortale del messaggio proprio dell’opera rinascimentale e seicentesca.
Ambizione e semplicità insieme introducono, nell’azione creativa di Bruno Florio, che rimanda l’onirico magnetico latino inconsapevole nei suoi lavori, un irrisolto scambio che affronta aspetti distanti e pure compresenti della rappresentazione e della vita, scanditi dai toni ora più tenui dei rosa-grigi, ora più shock dei blu e dei verdi, cromie acquoree che, nel meccanismo di senso della percezione, si “trasformano” in superfici argentee, dorate, morbide e vellutate o brillanti come metalli, invecchiati o levigati, una visione costruita insieme dalla forma, dalla memoria e dal colore che permea e trasforma le pieghe del supporto divenuto, oltre l’uso ed il quotidiano, improvvisamente prezioso e narrante.
Volti-non volti, neo-maschere veneziane, lavori spesso gestiti in installazione, nella continuazione sulla terza dimensione interattiva di quelle sperimentazioni delle identità e delle emozioni, nell’ambiente enigmatico di un lavoro manipolato dalla sola logica dell’arte sovrana, che apre inattesi raffinati ambienti, spazi infiniti nel finito, nella ricerca di nuove silenti “stanze” di libertà per il sentire e per l’essere.
Fra falciate spazialiste, movimenti futuristi e gli omaggi ad icone archetipiche, come le due versioni della Pietà di Michelangelo in San Pietro a Roma, nell’eleganza e sensualità di un’opera che richiama il classico, ma per superarlo e trasfigurarlo, nella ricontestualizzazione contemporanea del “panneggio” stesso in versione collage e in quel gioco disorientante ed intrigante del vedere-non vedere, dove la forza di una presenza nascosta, si manifesta nel ritratto incontrovertibile della sua più sublimata assenza.
Nato nel Venezuela da genitori italiani, di ritorno in Italia, a Livorno, nel 1975, all’età di tredici anni, Bruno Florio attualmente vive a Vicarello. “Assolutamente autodidatta”, come ama definirsi, delineando una sorta di destino che parla di una ricerca autonoma al limite del concettuale, da una prima formazione nel solco della tradizione labronica, inizia la sperimentazione di un singolare astrattismo costruito nella pittura-scultura, dove ricorre il tessuto, evocativo di antiche suggestioni, nei cassetti antichi della memoria collettiva che conserva l’immaginazione e la scoperta, quando l’adulto ritrova gioie e paure, vissute nella magia di una riconciliante e restituita infanzia. E quell’arte che si è intrecciata con altre esperienze esistenziali, ma mai abbandonata, è vissuta “in libertà assoluta”, con quello sguardo ai grandi maestri del passato, insegnamento originario e irrinunciabile di stile e di vita.
Catalogo in mostra a cura della rivista “Arte a Livorno… e oltre confine”.
La mostra resterà aperta ai visitatori fino al 12 giugno 2010. Info: 338 4885066, 335 7144370.
Ingresso libero.
Elena Capone
Vernissage fra melodie e immagini con “Note libere”, associazione musicale in prima uscita ufficiale
Sarà l’Antico Borgo San Martino, nel comune di Riparbella (PI), in un percorso che va dal nuovo centro benessere alla Villa neorinascimentale e le sue intatte stanze, la sede della mostra itinerante di arte contemporanea, nelle sperimentazioni dei panneggi materici astratti dell’artista italo-venezuelano Bruno Florio. Dalle ore 16.30 di sabato 15 Maggio 2010, si apre quella coreografia fatta di immagini e musica, sulle melodie dell’associazione musicale “Note Libere”, in prima uscita ufficiale in occasione della personale ed il vernissage, alle 17.30, con la presentazione introduttiva del critico dott. Stefano Barbieri, ed interventi di Rita Santuari, di Mauro Barbieri direttore del periodico “Arte a Livorno…e oltre confine” e di Igor Protti, stella del calcio, “che farà gli auguri di casa”.
Una trama incognita, si muove nelle pieghe ricorsive, parallele, lungo gli incroci e le diagonali e le spirali magnetiche di un racconto, custodito in una eterna tela scultorea, dal figurativo all’informale della “pittura plastica”, quel “materialismo sensibile” che dà vita a luci e ombre dove si manifestano presenze, paesaggi in astrazione evocativa, giochi relazionali, nei tracciati di biglie, nell’arte povera che recupera tessuti in disuso, e anche in degrado, e restituisce alla materia la magnificenza ancora rivolta all’assolutezza immortale del messaggio proprio dell’opera rinascimentale e seicentesca.
Ambizione e semplicità insieme introducono, nell’azione creativa di Bruno Florio, che rimanda l’onirico magnetico latino inconsapevole nei suoi lavori, un irrisolto scambio che affronta aspetti distanti e pure compresenti della rappresentazione e della vita, scanditi dai toni ora più tenui dei rosa-grigi, ora più shock dei blu e dei verdi, cromie acquoree che, nel meccanismo di senso della percezione, si “trasformano” in superfici argentee, dorate, morbide e vellutate o brillanti come metalli, invecchiati o levigati, una visione costruita insieme dalla forma, dalla memoria e dal colore che permea e trasforma le pieghe del supporto divenuto, oltre l’uso ed il quotidiano, improvvisamente prezioso e narrante.
Volti-non volti, neo-maschere veneziane, lavori spesso gestiti in installazione, nella continuazione sulla terza dimensione interattiva di quelle sperimentazioni delle identità e delle emozioni, nell’ambiente enigmatico di un lavoro manipolato dalla sola logica dell’arte sovrana, che apre inattesi raffinati ambienti, spazi infiniti nel finito, nella ricerca di nuove silenti “stanze” di libertà per il sentire e per l’essere.
Fra falciate spazialiste, movimenti futuristi e gli omaggi ad icone archetipiche, come le due versioni della Pietà di Michelangelo in San Pietro a Roma, nell’eleganza e sensualità di un’opera che richiama il classico, ma per superarlo e trasfigurarlo, nella ricontestualizzazione contemporanea del “panneggio” stesso in versione collage e in quel gioco disorientante ed intrigante del vedere-non vedere, dove la forza di una presenza nascosta, si manifesta nel ritratto incontrovertibile della sua più sublimata assenza.
Nato nel Venezuela da genitori italiani, di ritorno in Italia, a Livorno, nel 1975, all’età di tredici anni, Bruno Florio attualmente vive a Vicarello. “Assolutamente autodidatta”, come ama definirsi, delineando una sorta di destino che parla di una ricerca autonoma al limite del concettuale, da una prima formazione nel solco della tradizione labronica, inizia la sperimentazione di un singolare astrattismo costruito nella pittura-scultura, dove ricorre il tessuto, evocativo di antiche suggestioni, nei cassetti antichi della memoria collettiva che conserva l’immaginazione e la scoperta, quando l’adulto ritrova gioie e paure, vissute nella magia di una riconciliante e restituita infanzia. E quell’arte che si è intrecciata con altre esperienze esistenziali, ma mai abbandonata, è vissuta “in libertà assoluta”, con quello sguardo ai grandi maestri del passato, insegnamento originario e irrinunciabile di stile e di vita.
Catalogo in mostra a cura della rivista “Arte a Livorno… e oltre confine”.
La mostra resterà aperta ai visitatori fino al 12 giugno 2010. Info: 338 4885066, 335 7144370.
Ingresso libero.
Elena Capone
15
maggio 2010
Bruno Florio – Materialismo sensibile
Dal 15 maggio al 12 giugno 2010
arte contemporanea
Location
ANTICO BORGO SAN MARTINO
Riparbella, San Martino, (Pisa)
Riparbella, San Martino, (Pisa)
Orario di apertura
apertura del Residence.
Autore