Giovedì 13 maggio, a partire dalle 18.30, Nosadella.due presenta Kalin Serapionov. Trovare uno spazio come artista, cittadino, soggetto pubblico e privato, nella dispersione e globalizzazione contemporanea, una talk in cui l'artista bulgaro, ospite del programma di residenza dal 10 maggio al 10 luglio 2010, introdurrà al pubblico il suo lavoro affrontando questioni quali l'identità e l'alterità, la sfera pubblica e quella privata, a partire da una riflessione sul contesto specifico in cui si trova ad operare come artista: la Bulgaria.





Con i cambiamenti politici e sociali subiti dalla Bulgaria con il crollo del regime comunista, la definizione dell'identità del singolo è stata messa nuovamente o, meglio, per la prima volta, in discussione. Venuta meno un'identità politica e ideologica imposta, l'individuo, da un lato, ha spostato il suo sentimento di appartenenza dalla sfera pubblica a quella privata, dall'altro è entrato in dialogo con altri contesti, sociali, culturali, professionali, con cui non si era mai relazionato. Da qui il lento processo, ancora in corso, di ri-definizione degli spazi di appartenza del cittadino, ma anche dell'artista stesso: se ha superato i confini del proprio paese, sviluppando uno sguardo più internazionale svincolato da un'indagine prettamente locale, l'artista ha sentito allo stesso tempo la necessità di agire in modo più efficace nel proprio contesto, con l'intento di lasciare tracce in grado di rinnovarlo.
Membro del nuovo ICA - Institute of Contemporary Art di Sofia, insieme ad alcuni tra i più importanti artisti e critici bulgari tra cui Luchezar Boyadjiev, Ivan Moudov, Mariela Gemisheva, Pravdoliub Ivanov, Nedko Solakov e Krassimir Terziev, Kalin Serapionov offrirà un inquadramento socio-politico-culturale del suo paese, attraverso alcuni dei suoi progetti artistici e la presentazione di alcuni lavori video.





L'invito di Nosadella.due rivolto all'artista per questa talk nasce con l'intento di avviare un confronto tra due contesti di produzione artistica apparentemente opposti: l'Italia, in cui quasi ogni città gode del privilegio di possedere un museo d'arte contemporanea, e la Bulgaria, dove è invece ancora assente un impegno istituzionale concreto nei confronti della cultura contemporanea.
Tale confronto, anche grazie al contributo del pubblico italiano, si propone di mettere in evidenza una polarità dialettica tra pieno e vuoto presente in entrambi i contesti: da quale necessità nasce, o non nasce, un museo? Viene prima il contenitore o il contenuto? quale vuoto genera l'accumulo e quale spazio trovano le idee?