Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Antonio Pesce – Ai margini del visibile
La mostra propone una scelta antologica di circa quaranta dipinti dell’artista, che datano dalla metà degli anni Settanta alla fine del primo decennio Duemila.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Domenica 9 maggio 2010, alle ore 18.30, presso PAGEA ARTE CONTEMPORANEA di Angri (Salerno), sarà inaugurata la mostra di Antonio Pesce “AI MARGINI DEL VISIBILE”, a cura di Marco Alfano. La mostra propone una scelta antologica di circa quaranta dipinti, che datano dalla metà degli anni Settanta alla fine del primo decennio Duemila.
“Nella pittura di Antonio Pesce (Palma Campania 1929), artista segnato da esperienze informali sin dall’inizio degli anni Cinquanta – scrive Marco Alfano, curatore della mostra, nel volume monografico pubblicato dalle Edizioni DEA – l’opera non è altro che una delle infinite possibilità trovate nel registro del colore; è uno sguardo, il suo, che sembra puntare l’attenzione essenzialmente sui silenzi che si aprono nel paesaggio, nell’impaginare quelle ragioni della luce svelatesi ai margini del visibile”.
“La formazione di Antonio Pesce, si colloca a Napoli, nei primi anni Cinquanta nell’ambito dell’Accademia di Belle Arti, in una situazione cioè di grande fermento, sollecitata dalla presenza di un maestro quale Emilio Notte, che imprime, con i suoi trascorsi futuristi ed internazionali, un radicale rinnovamento nell’immediato dopoguerra. Indicativo degli suoi orientamenti, il fatto che il pittore preferisca unirsi al gruppo di giovani che espone, presentato da Costanza Lorenzetti, alla mostra organizzata all’Instituto Cultural Español de Santiago, tenutasi tra febbraio e marzo del 1957. In quella mostra, che appare configurarsi quale importante verifica di una situazione di sperimentazione del movimento ‘nucleare’, sono presenti, infatti, Biasi, Colucci e Persico, Palumbo e Del Pezzo, ma anche Bruno Di Bello e Giuseppe Pirozzi. Nella ricerca di questi anni si delineano quelle premesse che saranno importanti per gli ulteriori sviluppi della sua pittura negli anni Sessanta, quando l’artista, seguendo una linea tracciata da Blasi e Del Pezzo, proverà ad addentrarsi verso una pittura di tipo astratto, con inflessioni di evidente sperimentazione cromatica d’attenzione naturalistica. Si andrà delineando una ricerca di uno spazio naturale, interpretato come luogo, o meglio superficie dove imporre la densità formale di un colore che si fa espressivo, irruente. È un tracciato che s’evidenzia già in alcuni dipinti ancora d’intenzione figurale, ma che risulta raggiunto pienamente sulla metà degli anni Sessanta, come nelle opere esposte alla collettiva, presentata da Filiberto Menna, e tenutasi alla Galleria La Seggiola di Salerno, nel maggio-giugno del 1965”.
“Tale indagine per Pesce s’innesta in un rinnovato interesse per il paesaggio, interpretato come partitura, dove articolare una traduzione cromatica della forma, secondo una corrispondente traduzione materica. In effetti, la sequenza delle opere dipinte sulla metà del decennio Settanta permette di seguire una coerente vicenda che da composizioni governate da un uso moderato e quasi scabro del colore, si attesta su un tracciato, che in seguito si arricchisce di un’irruenza emotiva, dove i soggetti medesimi nello spazio della tela, si fanno discorsivi, quasi una evocazione fluente della natura. È il carattere che accompagnerà anche negli anni seguenti e sino a oggi, il percorso artistico di Pesce, quale risultato più convincente e personale: la capacità di fondere emozione ed equilibrio. Una possibilità che si verifica essenzialmente nel registro del colore, ove l’attenta cultura pittorica, che sta alla base della sua formazione, segnata fortemente da esperienze informali, affiora con intensità”.
In occasione della mostra sarà disponibile il volume monografico Antonio Pesce, pubblicato dalle Edizioni DEA di Baronissi (Salerno), che comprende un articolato saggio storico-critico sull’artista di Marco Alfano e uno scritto di Luigi Avino, corredato da illustrazioni a colori e dagli apparati biografici e bibliografici.
La mostra resterà aperta fino al 30 giugno 2010.
Nota biografica
Antonio Pesce è nato a Palma Campania (Napoli) nel 1929. Pittore e incisore, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studia con i maestri Emilio Notte, Lino Bianchi-Barriviera e Arnoldo Ciarrocchi. I suoi lavori sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche, tra cui la Raccolta delle Stampe Sartori di Mantova e il Museo dell’Informazione di Senigallia. La sua attività espositiva inizia già nel 1953; nel 1955, partecipa al Premio Nazionale ‘Scipione’ di Macerata e l’anno seguente alla I Rassegna di Arti Figurative ‘Micco Spadaro’ tenutasi alla Mostra d’Oltremare a Napoli. Nel 1957 espone alla mostra Giovani Artisti Napoletani, all’Instituto Cultural Español de Santiago di Napoli; l’anno seguente è presente al XI Premio Suzzara, dove ritorna nel 1960. Del 1959 è la partecipazione al II Premio Carrara e alla VIII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma. Nel 1961 è presente al Premio Marche di Ancona. Nel 1965 espone ad una collettiva, presentata da Filiberto Menna, presso la Galleria La Seggiola di Salerno, dove tornerà ad esporre nel 1970, 1971 e 1972. Del 1970 è la presenza al Festival Internazionale de la Gravure di Entrevaux in Francia; del 1974 è la personale allestita presso la Galleria Centro Sud Art di Scafati. Nel 1977 espone le sue incisioni a Mercato San Severino. Nel 1981 è presente a Témoignage ’81 di Parigi e nel 1986 prende parte alla mostra del “Gruppo dei Sei”, allestita a Cava dei Tirreni. Dell’anno seguente è la partecipazione alla I Mostra Annuale Grafica di Salerno e del 1989 è la presenza all’Expo Arte di Bari. Nel 1990 prende parte alla mostra Generazioni a confronto, tenutasi alla Ex-Officina di Mercato San Severino, dove espone con una personale nel 1994. Nel 1999 è presente alla collettiva 40 artisti per il Kosovo presso la Galleria Verrengia di Salerno. L’anno seguente prende parte a I luoghi della memoria, tenutasi nel Palazzo Vanvitelliano di Mercato San Severino. Del 2002 è la personale allestita presso il Palazzo Genovesi di Salerno.
“Nella pittura di Antonio Pesce (Palma Campania 1929), artista segnato da esperienze informali sin dall’inizio degli anni Cinquanta – scrive Marco Alfano, curatore della mostra, nel volume monografico pubblicato dalle Edizioni DEA – l’opera non è altro che una delle infinite possibilità trovate nel registro del colore; è uno sguardo, il suo, che sembra puntare l’attenzione essenzialmente sui silenzi che si aprono nel paesaggio, nell’impaginare quelle ragioni della luce svelatesi ai margini del visibile”.
“La formazione di Antonio Pesce, si colloca a Napoli, nei primi anni Cinquanta nell’ambito dell’Accademia di Belle Arti, in una situazione cioè di grande fermento, sollecitata dalla presenza di un maestro quale Emilio Notte, che imprime, con i suoi trascorsi futuristi ed internazionali, un radicale rinnovamento nell’immediato dopoguerra. Indicativo degli suoi orientamenti, il fatto che il pittore preferisca unirsi al gruppo di giovani che espone, presentato da Costanza Lorenzetti, alla mostra organizzata all’Instituto Cultural Español de Santiago, tenutasi tra febbraio e marzo del 1957. In quella mostra, che appare configurarsi quale importante verifica di una situazione di sperimentazione del movimento ‘nucleare’, sono presenti, infatti, Biasi, Colucci e Persico, Palumbo e Del Pezzo, ma anche Bruno Di Bello e Giuseppe Pirozzi. Nella ricerca di questi anni si delineano quelle premesse che saranno importanti per gli ulteriori sviluppi della sua pittura negli anni Sessanta, quando l’artista, seguendo una linea tracciata da Blasi e Del Pezzo, proverà ad addentrarsi verso una pittura di tipo astratto, con inflessioni di evidente sperimentazione cromatica d’attenzione naturalistica. Si andrà delineando una ricerca di uno spazio naturale, interpretato come luogo, o meglio superficie dove imporre la densità formale di un colore che si fa espressivo, irruente. È un tracciato che s’evidenzia già in alcuni dipinti ancora d’intenzione figurale, ma che risulta raggiunto pienamente sulla metà degli anni Sessanta, come nelle opere esposte alla collettiva, presentata da Filiberto Menna, e tenutasi alla Galleria La Seggiola di Salerno, nel maggio-giugno del 1965”.
“Tale indagine per Pesce s’innesta in un rinnovato interesse per il paesaggio, interpretato come partitura, dove articolare una traduzione cromatica della forma, secondo una corrispondente traduzione materica. In effetti, la sequenza delle opere dipinte sulla metà del decennio Settanta permette di seguire una coerente vicenda che da composizioni governate da un uso moderato e quasi scabro del colore, si attesta su un tracciato, che in seguito si arricchisce di un’irruenza emotiva, dove i soggetti medesimi nello spazio della tela, si fanno discorsivi, quasi una evocazione fluente della natura. È il carattere che accompagnerà anche negli anni seguenti e sino a oggi, il percorso artistico di Pesce, quale risultato più convincente e personale: la capacità di fondere emozione ed equilibrio. Una possibilità che si verifica essenzialmente nel registro del colore, ove l’attenta cultura pittorica, che sta alla base della sua formazione, segnata fortemente da esperienze informali, affiora con intensità”.
In occasione della mostra sarà disponibile il volume monografico Antonio Pesce, pubblicato dalle Edizioni DEA di Baronissi (Salerno), che comprende un articolato saggio storico-critico sull’artista di Marco Alfano e uno scritto di Luigi Avino, corredato da illustrazioni a colori e dagli apparati biografici e bibliografici.
La mostra resterà aperta fino al 30 giugno 2010.
Nota biografica
Antonio Pesce è nato a Palma Campania (Napoli) nel 1929. Pittore e incisore, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Napoli, dove studia con i maestri Emilio Notte, Lino Bianchi-Barriviera e Arnoldo Ciarrocchi. I suoi lavori sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche, tra cui la Raccolta delle Stampe Sartori di Mantova e il Museo dell’Informazione di Senigallia. La sua attività espositiva inizia già nel 1953; nel 1955, partecipa al Premio Nazionale ‘Scipione’ di Macerata e l’anno seguente alla I Rassegna di Arti Figurative ‘Micco Spadaro’ tenutasi alla Mostra d’Oltremare a Napoli. Nel 1957 espone alla mostra Giovani Artisti Napoletani, all’Instituto Cultural Español de Santiago di Napoli; l’anno seguente è presente al XI Premio Suzzara, dove ritorna nel 1960. Del 1959 è la partecipazione al II Premio Carrara e alla VIII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma. Nel 1961 è presente al Premio Marche di Ancona. Nel 1965 espone ad una collettiva, presentata da Filiberto Menna, presso la Galleria La Seggiola di Salerno, dove tornerà ad esporre nel 1970, 1971 e 1972. Del 1970 è la presenza al Festival Internazionale de la Gravure di Entrevaux in Francia; del 1974 è la personale allestita presso la Galleria Centro Sud Art di Scafati. Nel 1977 espone le sue incisioni a Mercato San Severino. Nel 1981 è presente a Témoignage ’81 di Parigi e nel 1986 prende parte alla mostra del “Gruppo dei Sei”, allestita a Cava dei Tirreni. Dell’anno seguente è la partecipazione alla I Mostra Annuale Grafica di Salerno e del 1989 è la presenza all’Expo Arte di Bari. Nel 1990 prende parte alla mostra Generazioni a confronto, tenutasi alla Ex-Officina di Mercato San Severino, dove espone con una personale nel 1994. Nel 1999 è presente alla collettiva 40 artisti per il Kosovo presso la Galleria Verrengia di Salerno. L’anno seguente prende parte a I luoghi della memoria, tenutasi nel Palazzo Vanvitelliano di Mercato San Severino. Del 2002 è la personale allestita presso il Palazzo Genovesi di Salerno.
09
maggio 2010
Antonio Pesce – Ai margini del visibile
Dal 09 maggio al 30 giugno 2010
arte contemporanea
Location
PAGEA ARTE CONTEMPORANEA
Angri, Via Concilio, 50, (Salerno)
Angri, Via Concilio, 50, (Salerno)
Orario di apertura
dal martedì al sabato, dalle 18.00 alle 20.00.
la domenica e i festivi, eventualmente, su appuntamento.
Vernissage
9 Maggio 2010, ore 18.30
Autore
Curatore