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Riccardo Moretti – Passaggi
Quinta mostra di fotografie della stagione espositiva 2009 – 2010
Comunicato stampa
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PASSAGGI
Racconta più uno spazio vuoto o quello in cui compare la figura umana ? Pare sia questo l'interrogativo che Riccardo Moretti si è posto, nel corso della sua ricerca, inseguendo con l'obiettivo i dettagli più significativi dell'ambiente in cui viviamo. Le prime immagini sono vuote: il lettore si concentra sull'equilibrio e la proporzione delle linee di una città asettica in cui regna un silenzio assoluto. Poi appare l'uomo, protagonista inconsapevole di attimi irripetibili impressionati sulla pellicola fotografica per non essere travolti dal fluire del tempo. Sono momenti quotidiani, a volte surreali,bizzarri, che diventano riflessioni stridenti, tutte comunque riconducibili al rapporto tra uomo e spazio vissuto. Riccardo Moretti fissa alcune istantanee nelle quali il tempo si congela e ciò avviene soprattutto lungo le strade. Qui il silenzio cambia natura e diventa isolamento, assenza di comunicabilità. Questo si rompe in un'altra serie di immagini in cui la presenza dell'animale domestico porta con se l'idea di un rapporto quasi umano. E' un altro tipo di vuoto quello degli interni. In quegli spazi il passaggio dell'uomo si avverte pur senza esserci: le persone hanno lasciato tracce di sé e della loro personalità negli oggetti e negli arredi usati e ora abbandonati al loro destino. All'occhio del fotografo, questi non sono luoghi anonimi, ma narrano un trascorso inequivocabile. Il concetto del lavoro di Riccardo Moretti si esprime anche attraverso l'allestimento della mostra: le foto della città hanno un formato più piccolo e sono disposte una di seguito all'altra, come nei ritmi della vita. Gli interni abbandonati, invece, richiedono una lettura più lenta: ecco perché il formato quadrato,in grado di comunicare calma e staticità.
Riccardo Moretti nasce e si forma tra i colori e le suggestioni dell'arte. Fin dalla prima infanzia è stimolato dal lavoro del padre, Mario Moretti,celebre artista di fama nazionale, noto per la sua versatilità nelle più svariate espressioni figurative , dalla pittura alla scultura,dall'oreficeria alla ceramica. Impossibile,quindi per lui,non intraprendere studi affini e dedicarsi,poi,ad un arte diversa,la fotografia. Dopo le scuole artistiche,il linguaggio fotografico diventa il suo mezzo espressivo che sente più consono alla sua sensibilità. Sull'onda del reportage Francese,cerca di cogliere alcune situazioni della vita quotidiana,quei momenti dell'esistenza umana che hanno un sapore poetico e li trasforma in immagini fissate nella pellicola. Numerosi sono stati i riconoscimenti ricevuti, a riprova della validità di una ricerca che da forte passione , si stava trasformando in un'arte apprezzata. Da anni lavora nel settore della fotografia industriale nel 2009 ha realizzato il Calendario Istituzionale per il Comune di Pordenone
Racconta più uno spazio vuoto o quello in cui compare la figura umana ? Pare sia questo l'interrogativo che Riccardo Moretti si è posto, nel corso della sua ricerca, inseguendo con l'obiettivo i dettagli più significativi dell'ambiente in cui viviamo. Le prime immagini sono vuote: il lettore si concentra sull'equilibrio e la proporzione delle linee di una città asettica in cui regna un silenzio assoluto. Poi appare l'uomo, protagonista inconsapevole di attimi irripetibili impressionati sulla pellicola fotografica per non essere travolti dal fluire del tempo. Sono momenti quotidiani, a volte surreali,bizzarri, che diventano riflessioni stridenti, tutte comunque riconducibili al rapporto tra uomo e spazio vissuto. Riccardo Moretti fissa alcune istantanee nelle quali il tempo si congela e ciò avviene soprattutto lungo le strade. Qui il silenzio cambia natura e diventa isolamento, assenza di comunicabilità. Questo si rompe in un'altra serie di immagini in cui la presenza dell'animale domestico porta con se l'idea di un rapporto quasi umano. E' un altro tipo di vuoto quello degli interni. In quegli spazi il passaggio dell'uomo si avverte pur senza esserci: le persone hanno lasciato tracce di sé e della loro personalità negli oggetti e negli arredi usati e ora abbandonati al loro destino. All'occhio del fotografo, questi non sono luoghi anonimi, ma narrano un trascorso inequivocabile. Il concetto del lavoro di Riccardo Moretti si esprime anche attraverso l'allestimento della mostra: le foto della città hanno un formato più piccolo e sono disposte una di seguito all'altra, come nei ritmi della vita. Gli interni abbandonati, invece, richiedono una lettura più lenta: ecco perché il formato quadrato,in grado di comunicare calma e staticità.
Riccardo Moretti nasce e si forma tra i colori e le suggestioni dell'arte. Fin dalla prima infanzia è stimolato dal lavoro del padre, Mario Moretti,celebre artista di fama nazionale, noto per la sua versatilità nelle più svariate espressioni figurative , dalla pittura alla scultura,dall'oreficeria alla ceramica. Impossibile,quindi per lui,non intraprendere studi affini e dedicarsi,poi,ad un arte diversa,la fotografia. Dopo le scuole artistiche,il linguaggio fotografico diventa il suo mezzo espressivo che sente più consono alla sua sensibilità. Sull'onda del reportage Francese,cerca di cogliere alcune situazioni della vita quotidiana,quei momenti dell'esistenza umana che hanno un sapore poetico e li trasforma in immagini fissate nella pellicola. Numerosi sono stati i riconoscimenti ricevuti, a riprova della validità di una ricerca che da forte passione , si stava trasformando in un'arte apprezzata. Da anni lavora nel settore della fotografia industriale nel 2009 ha realizzato il Calendario Istituzionale per il Comune di Pordenone
05
giugno 2010
Riccardo Moretti – Passaggi
Dal 05 al 26 giugno 2010
fotografia
Location
LA ROGGIA
Pordenone, Viale Trieste, 19, (Pordenone)
Pordenone, Viale Trieste, 19, (Pordenone)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16 - 19,30
Vernissage
5 Giugno 2010, ore 11,30
Autore
Curatore