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Francesco Geronazzo – Informadisegno
La natura e le sue forme vengono presentate nella seconda mostra di Adiacenze. Sculture, incisioni e monotipi portano in scena una natura non ancora contaminata dall’uomo ed in contrasto con materiali ed oggetti di utilizzo comune e massificati.
Comunicato stampa
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Adiacenze inaugura venerdì 7 maggio alle ore 20:00 INFORMADISEGNO, mostra personale di Francesco Geronazzo (Valdobbiadene – Treviso 1984. Vive e lavora a Bologna).
Geronazzo presenta per questa occasione nuove opere in un ritorno, se vogliamo, ad un’arte considerata più antica, quella dell’incisione, attualizzandola utilizzando supporti particolari e denaturando la stessa la tecnica. Infatti l’artista, pur utilizzando modalità di stampa da cui si ottengono multipli, dà forma ad opere originali e pezzi unici grazie all’utilizzo di supporti di recupero, quindi già “sporchi” e che già raccontano una loro storia.
La riflessione su cui si focalizza Geronazzo, è un ritorno alla natura ed il contrasto tra le sue forme ed i materiali e oggetti di consumo quotidiano massificati e sempre uguali nel loro genere.
La parete centrale del cortile, l’ambiente da cui si accede alle tre sale di Adiacenze, viene modificata da un monotipo su materiale plastico di grandissime dimensioni. Il forte bianco e nero dell’opera contrasta con l’ambiente circostante catalizzando l’attenzione su di sé.
Confini, orizzonti, terra, sassi e semi sono i soggetti di questa natura non trasformata dall’uomo e presentata dall’artista su un materiale di utilizzo comune, la plastica.
All’interno di Adiacenze si snoda un percorso in tre colori: il marrone, il blu e il bianco e nero differenziano le tre sale con opere sia di piccole dimensioni sia monumentali.
In prima sala sono monotipi e xilografie su carte riciclate che portano il visitatore verso il tema al quale viene data vita: infatti i semi prendono forma in una grande installazione fatta di più elementi di terra.
Nel lato opposto, invece, una serie di piccole carte trovate in loco dà vita ad un’opera di grandi dimensioni fatta di limiti e confini aperti.
Nella stanza blu è un’opera monumentale ad accogliere gli spettatori: stoffa e tela preparate con pigmenti tra il blu ed il verde si scontrano con un seme fatto con la plastica utilizzata per gli imballi industriali.
Poi un’opera che segna il ritorno alla pura ed antica incisione, sempre su carta precedentemente trattata.
Infine la terza sala il cui lo spettatore viene abbagliato dal bianco e nero di monotipi su carta velina in cui la natura presentata è graffiata da questi due colori.
Geronazzo può essere definito un “poeta dell’immagine” che si interroga e a tratti condanna il consumismo eccessivo di questi tempi, mettendo i prodotti massificati in relazione con una tecnica – l’incisione – ed un tema – il riciclaggio ed il ritorno alla natura – sicuramente da riattualizzare o da applicare con più criterio.
Francesco Geronazzo (Valdobbiadene – Treviso 1984. Vive e lavora in provincia di Bologna) si è appena laureato al biennio specialistico di grafica all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha vinto diversi primi premi tra cui quello al concorso di incisione “ex libris Giorgio Gasparini” (TV - 2002), quello di Incisione a Gorlago (BG – 2006), e quello di incisione “Carnello Carte ad Arte” (FR – 2007) per due anni ha vinto il premio/borsa di studio di pittura Zucchelli (2008 – 2010). Tra lle mostre personali: “Trazo y Forma organica” Lakq, L’Eliana (Valencia, Spagna, 2008); “Instalaciòn y obra grafica”, Mucbe (Benicarlò, Spagna, 2009), “Semente”, Maus Habitus (Porto, Portogallo, 2009); “Appunti”, I portici Hotel (Bologna, 2009); “Inmenteniente”, Fabbrica delle candele (Forlì – 2009).
Sue opere si trovano nel Gabinetto delle stampe dell’Accademia di Belle arti di Bologna, nell’Accademia Clementina di Bergamo, nel Museo di arte contemporanea di Valdivia (Chile) e nel MUCBE di Benicarlò (Spagna) ed in altre collezioni
pubbliche e private.
Geronazzo presenta per questa occasione nuove opere in un ritorno, se vogliamo, ad un’arte considerata più antica, quella dell’incisione, attualizzandola utilizzando supporti particolari e denaturando la stessa la tecnica. Infatti l’artista, pur utilizzando modalità di stampa da cui si ottengono multipli, dà forma ad opere originali e pezzi unici grazie all’utilizzo di supporti di recupero, quindi già “sporchi” e che già raccontano una loro storia.
La riflessione su cui si focalizza Geronazzo, è un ritorno alla natura ed il contrasto tra le sue forme ed i materiali e oggetti di consumo quotidiano massificati e sempre uguali nel loro genere.
La parete centrale del cortile, l’ambiente da cui si accede alle tre sale di Adiacenze, viene modificata da un monotipo su materiale plastico di grandissime dimensioni. Il forte bianco e nero dell’opera contrasta con l’ambiente circostante catalizzando l’attenzione su di sé.
Confini, orizzonti, terra, sassi e semi sono i soggetti di questa natura non trasformata dall’uomo e presentata dall’artista su un materiale di utilizzo comune, la plastica.
All’interno di Adiacenze si snoda un percorso in tre colori: il marrone, il blu e il bianco e nero differenziano le tre sale con opere sia di piccole dimensioni sia monumentali.
In prima sala sono monotipi e xilografie su carte riciclate che portano il visitatore verso il tema al quale viene data vita: infatti i semi prendono forma in una grande installazione fatta di più elementi di terra.
Nel lato opposto, invece, una serie di piccole carte trovate in loco dà vita ad un’opera di grandi dimensioni fatta di limiti e confini aperti.
Nella stanza blu è un’opera monumentale ad accogliere gli spettatori: stoffa e tela preparate con pigmenti tra il blu ed il verde si scontrano con un seme fatto con la plastica utilizzata per gli imballi industriali.
Poi un’opera che segna il ritorno alla pura ed antica incisione, sempre su carta precedentemente trattata.
Infine la terza sala il cui lo spettatore viene abbagliato dal bianco e nero di monotipi su carta velina in cui la natura presentata è graffiata da questi due colori.
Geronazzo può essere definito un “poeta dell’immagine” che si interroga e a tratti condanna il consumismo eccessivo di questi tempi, mettendo i prodotti massificati in relazione con una tecnica – l’incisione – ed un tema – il riciclaggio ed il ritorno alla natura – sicuramente da riattualizzare o da applicare con più criterio.
Francesco Geronazzo (Valdobbiadene – Treviso 1984. Vive e lavora in provincia di Bologna) si è appena laureato al biennio specialistico di grafica all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha vinto diversi primi premi tra cui quello al concorso di incisione “ex libris Giorgio Gasparini” (TV - 2002), quello di Incisione a Gorlago (BG – 2006), e quello di incisione “Carnello Carte ad Arte” (FR – 2007) per due anni ha vinto il premio/borsa di studio di pittura Zucchelli (2008 – 2010). Tra lle mostre personali: “Trazo y Forma organica” Lakq, L’Eliana (Valencia, Spagna, 2008); “Instalaciòn y obra grafica”, Mucbe (Benicarlò, Spagna, 2009), “Semente”, Maus Habitus (Porto, Portogallo, 2009); “Appunti”, I portici Hotel (Bologna, 2009); “Inmenteniente”, Fabbrica delle candele (Forlì – 2009).
Sue opere si trovano nel Gabinetto delle stampe dell’Accademia di Belle arti di Bologna, nell’Accademia Clementina di Bergamo, nel Museo di arte contemporanea di Valdivia (Chile) e nel MUCBE di Benicarlò (Spagna) ed in altre collezioni
pubbliche e private.
07
maggio 2010
Francesco Geronazzo – Informadisegno
Dal 07 maggio al 15 settembre 2010
arte contemporanea
Location
ADIACENZE
Bologna, Vicolo Spirito Santo, 1/b, (Bologna)
Bologna, Vicolo Spirito Santo, 1/b, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15.30 - 20
Vernissage
7 Maggio 2010, ore 20
Autore