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Gualtiero Savelli – Astrazione. Astrazioni
Gualtiero Savelli lavora come pittore da più di trent’anni. Conduce una ricerca rigorosa, consapevole della psicologia della percezione, dell’estetica, della storia dell’arte, di cui ama in particolare l’astrattismo, specie nella sua versione geometrico-costruttiva.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Mercoledì 5 maggio 2010 alle ore 18.00 presso il MLAC - Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università di Roma La Sapienza, si inaugura la mostra di Gualtiero Savelli Astrazione/Astrazioni, a cura di Giuseppe Di Giacomo.
Durante il vernissage verrà presentato il libro “Astrazione e Astrazioni in occasione di una mostra di Gualtiero Savelli”, a cura di Giuseppe Di Giacomo (Alboversorio, 2010).
Gualtiero Savelli lavora come pittore da più di trent’anni. Conduce una ricerca rigorosa, consapevole della psicologia della percezione, dell’estetica, della storia dell’arte, di cui ama in particolare l’astrattismo, specie nella sua versione geometrico-costruttiva. Rispetto all’arte non oggettuale dei primi quarant’anni del secolo, tuttavia, la pittura di Savelli non è veicolo né di un pensiero mistico né di una utopia sociopolitica. Come tanti altri artisti che si affacciano all’arte astratta dopo la Seconda Guerra Mondiale, negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, Savelli è lontano dalla nozione di una geometria intesa come l’analogo di una nuova organizzazione del mondo; assai più pragmaticamente considera invece l’arte geometrica come uno strumento che aiuta a vedere bene, ed educa a una corretta percezione, attraverso la presentazione di un problema, delle possibili varianti e delle possibili soluzioni. Per un lungo periodo l’opera di Savelli è proceduta a partire da forme geometriche, sviluppate, in questa fase, in modo intuitivo e non sistematico. A un dato momento, tuttavia, l’artista si è reso conto che sarebbe stato possibile riunire le sue immagini sulla base di alcune tipologie, poco meno di una ventina. Si tratta delle matrici del lavoro di Savelli: idee geometriche astratte capaci di produrre, in base agli stessi dati di partenza, immagini anche assai diverse l’una dall’altra: le matrici definiscono le regole del gioco, ma non vanno intese come griglie programmatiche e prescrittive; vanno piuttosto interpretate nella stessa chiave del tema ideato o scelto da un musicista: come un punto di partenza cioè di molte possibili variazioni. Le geometrie astratte di Savelli si aprono al confronto con il mondo e al rapporto con il gioco, l’alea, l’intuizione, la fantasia. (C. Zambianchi)
Gualtiero Savelli nasce a Roma nel 1942. Inizia a lavorare sulla fotografia ma contemporaneamente porta avanti la ricerca pittorica che si avvicina, dall’iniziale figurativismo, a una ricerca aniconica. Sperimenta le possibilità della pittura segnica e gestuale per approdare poi alla cosiddetta astrazione geometrica nell’ambito del concretismo. Con Ermanno Leinardi, Lucio Battaglia e Giovanni Carta partecipa, negli anni ’90, alla formazione del gruppo “Concreto” che lascerà nel 1997 per iniziare una ricerca solitaria, consolidata dagli studi filosofici intrapresi presso la Facoltà di Filosofia della Sapienza a Roma. Lavora in Svizzera con l’atelier Artemo; partecipa a numerose mostre in Italia e all’estero. Dal 2000 inizia a lavorare sul tridimensionale, realizzando sculture su commissione.
L’evento fa parte del ciclo espositivo del MLAC diretto da Simonetta Lux e curato da Domenico Scudero, realizzato con il contributo della Regione Lazio per la ricerca “Applicazione nuove tecnologie multimediali”, e con il sostegno della Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università La Sapienza.
Inaugurazione mercoledì 5 maggio 2010 ore 18.00
Presentazione del libro: “Astrazione e Astrazioni in occasione di una mostra di Gualtiero Savelli” (Alboversorio, 2010)
Durante il vernissage verrà presentato il libro “Astrazione e Astrazioni in occasione di una mostra di Gualtiero Savelli”, a cura di Giuseppe Di Giacomo (Alboversorio, 2010).
Gualtiero Savelli lavora come pittore da più di trent’anni. Conduce una ricerca rigorosa, consapevole della psicologia della percezione, dell’estetica, della storia dell’arte, di cui ama in particolare l’astrattismo, specie nella sua versione geometrico-costruttiva. Rispetto all’arte non oggettuale dei primi quarant’anni del secolo, tuttavia, la pittura di Savelli non è veicolo né di un pensiero mistico né di una utopia sociopolitica. Come tanti altri artisti che si affacciano all’arte astratta dopo la Seconda Guerra Mondiale, negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, Savelli è lontano dalla nozione di una geometria intesa come l’analogo di una nuova organizzazione del mondo; assai più pragmaticamente considera invece l’arte geometrica come uno strumento che aiuta a vedere bene, ed educa a una corretta percezione, attraverso la presentazione di un problema, delle possibili varianti e delle possibili soluzioni. Per un lungo periodo l’opera di Savelli è proceduta a partire da forme geometriche, sviluppate, in questa fase, in modo intuitivo e non sistematico. A un dato momento, tuttavia, l’artista si è reso conto che sarebbe stato possibile riunire le sue immagini sulla base di alcune tipologie, poco meno di una ventina. Si tratta delle matrici del lavoro di Savelli: idee geometriche astratte capaci di produrre, in base agli stessi dati di partenza, immagini anche assai diverse l’una dall’altra: le matrici definiscono le regole del gioco, ma non vanno intese come griglie programmatiche e prescrittive; vanno piuttosto interpretate nella stessa chiave del tema ideato o scelto da un musicista: come un punto di partenza cioè di molte possibili variazioni. Le geometrie astratte di Savelli si aprono al confronto con il mondo e al rapporto con il gioco, l’alea, l’intuizione, la fantasia. (C. Zambianchi)
Gualtiero Savelli nasce a Roma nel 1942. Inizia a lavorare sulla fotografia ma contemporaneamente porta avanti la ricerca pittorica che si avvicina, dall’iniziale figurativismo, a una ricerca aniconica. Sperimenta le possibilità della pittura segnica e gestuale per approdare poi alla cosiddetta astrazione geometrica nell’ambito del concretismo. Con Ermanno Leinardi, Lucio Battaglia e Giovanni Carta partecipa, negli anni ’90, alla formazione del gruppo “Concreto” che lascerà nel 1997 per iniziare una ricerca solitaria, consolidata dagli studi filosofici intrapresi presso la Facoltà di Filosofia della Sapienza a Roma. Lavora in Svizzera con l’atelier Artemo; partecipa a numerose mostre in Italia e all’estero. Dal 2000 inizia a lavorare sul tridimensionale, realizzando sculture su commissione.
L’evento fa parte del ciclo espositivo del MLAC diretto da Simonetta Lux e curato da Domenico Scudero, realizzato con il contributo della Regione Lazio per la ricerca “Applicazione nuove tecnologie multimediali”, e con il sostegno della Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università La Sapienza.
Inaugurazione mercoledì 5 maggio 2010 ore 18.00
Presentazione del libro: “Astrazione e Astrazioni in occasione di una mostra di Gualtiero Savelli” (Alboversorio, 2010)
05
maggio 2010
Gualtiero Savelli – Astrazione. Astrazioni
Dal 05 al 20 maggio 2010
arte contemporanea
presentazione
incontro - conferenza
serata - evento
presentazione
incontro - conferenza
serata - evento
Location
MLAC – MUSEO LABORATORIO DI ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Roma, Piazzale Aldo Moro, 5, (Roma)
Vernissage
5 Maggio 2010, ore 18
Autore
Curatore