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Debora Hirsch – It Is Not Lichtenstein
La galleria Flora Bigai Arte Contemporanea presenta la seconda mostra personale di Debora Hirsch, It Is Not Lichtenstein, in cui l’artista rafforza la ricerca sull’immaginario del mondo dei fumetti cominciata nel 2006 con So What.
Comunicato stampa
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La galleria Flora Bigai Arte Contemporanea presenta la seconda mostra personale di Debora Hirsch, It Is Not Lichtenstein, in cui l’artista rafforza la ricerca sull’immaginario del mondo dei fumetti cominciata nel 2006 con So What.
Nel 1947 Jack Kirby crea con Joe Simon Young Romance “for the more adult readers of comics” dove presenta fumetti con storie romantiche che diventano rapidamente molto popolari nell’America del dopoguerra. Ma Kirby non è il miglior autore di questo genere, la sua composizione e il suo tratto sono ancora incerti e troveranno piena espressione circa dieci anni dopo disegnando i Fantastici Quattro, Thor, Capitan America, X-Men.
Sono due i disegnatori che sviluppano il genere romance su una dozzina di testate della DC Comics e diventano il punto di riferimento dell’industria: Tony Abruzzo e soprattutto John Romita. Questi autori non solo innovano il tratto estetico del disegno, ma impongono un nuovo standard nella composizione dei soggetti nei riquadri, attingendo a piene mani dalla lezione del cinema hollywoodiano.
Quando Roy Lichtenstein incomincia a utilizzare le vignette tratte da riviste romance disegnate da John Romita nel 1962-63, il suo lavoro riceve un impulso determinante e definitivo. Lichtenstein infatti non solo seleziona un gran numero di disegni di John Romita, ma impone sugli altri disegnatori la lezione di Romita stesso. Questo processo probabilmente avviene in forma inconsapevole, anche perché le riviste romance della DC Comics non indicano i nomi dei disegnatori.
Su queste premesse si basa It Is Not Lichtenstein, la mostra personale di Debora Hirsch – presso la galleria Flora Bigai Arte Contemporanea da sempre interessata alla pop art e al mondo del fumetto –, risultato di una lunga ricerca dell’artista sulle riviste romance del periodo, e dell’acquisizione di numerosi esemplari originali da negozi specializzati, da collezionisti e dalla Michigan State University, depositaria della maggior collezione mondiale di comics.
A partire dai disegni originali (mai dai dipinti di Lichtenstein), ad esempio di Tony Abruzzo (autore del soggetto originale di Drowning Girl, Hopeless e Blonde Waiting) e di John Romita (We Rose Up Slowly), Debora Hirsch sviluppa la propria interpretazione pittorica del loro lavoro. Non solo. Affianca a ciascuno di questi un altro dipinto scelto tra altri riquadri originali della stessa rivista, intervenendo sulle immagini senza mai stravolgerle. Ponendo attenzione a un secondo momento chiave della storia, lascia lo spazio per una nuova interpretazione senza tuttavia rivelare il senso completo della narrazione. Ecco che i due personaggi di In the Car sono liberati dal silenzio sospeso che li imprigionava, in un abbraccio che li terrà (forse) per sempre legati; ecco che la Drowning Girl non affoga, ma comunque rifiuta testardamente l’aiuto di Brad…
A conclusione di questa ricerca sarà pubblicato un libro.
Biografia
Nata a San Paolo (Brasile) nel 1967, Debora Hirsch vive e lavora a Milano.
Tra le mostre personali più recenti: Stories, School Gallery, Parigi (2010); Framed, VM21 Arte Contemporanea, Roma (2009), con testo di Paola Ugolini, e Room Arte Contemporanea, Milano (2006), con testo di Maggie Cardelus; BR 101, a cura di Gabi Scardi, Fondazione Adriano Olivetti, Roma (2008); So What, a cura di Danilo Eccher, Flora Bigai Arte Contemporanea, Pietrasanta (2006); Americanlifetime, VM21 Arte Contemporanea, Roma (2005); VideoWindows, con testi di Cristiana Perrella, Gabi Scardi, Maria Rosa Sossai, Stefan Stux Gallery, New York (2003).
Numerose le mostre collettive in spazi pubblici e privati, tra cui: Videoart Yearbook, Chiostro di Santa Cristina, Bologna, mostra itinerante (2010); ConfinInfranti, GAMC Palazzo Forti, Verona (2009); XV Quadriennale di Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma (2008); FILE I e FILE II Electronic Language International Festival, Espaço Telemar, Rio de Janeiro e Centro Cultural FIESP, San Paolo (2006); La creazione ansiosa, GAMC Palazzo Forti, Verona (2004); Fair Play, PLAY Gallery, Berlino (2003); VideoRom 4.0, MACRO Museo di Arte Contemporanea di Roma, Roma (2003).
È autrice, con Iaia Filiberti, del libro Framed, in uscita ad ottobre, per edizioni Charta.
È in preparazione per il 2011 il suo libro Stories.
Nel 1947 Jack Kirby crea con Joe Simon Young Romance “for the more adult readers of comics” dove presenta fumetti con storie romantiche che diventano rapidamente molto popolari nell’America del dopoguerra. Ma Kirby non è il miglior autore di questo genere, la sua composizione e il suo tratto sono ancora incerti e troveranno piena espressione circa dieci anni dopo disegnando i Fantastici Quattro, Thor, Capitan America, X-Men.
Sono due i disegnatori che sviluppano il genere romance su una dozzina di testate della DC Comics e diventano il punto di riferimento dell’industria: Tony Abruzzo e soprattutto John Romita. Questi autori non solo innovano il tratto estetico del disegno, ma impongono un nuovo standard nella composizione dei soggetti nei riquadri, attingendo a piene mani dalla lezione del cinema hollywoodiano.
Quando Roy Lichtenstein incomincia a utilizzare le vignette tratte da riviste romance disegnate da John Romita nel 1962-63, il suo lavoro riceve un impulso determinante e definitivo. Lichtenstein infatti non solo seleziona un gran numero di disegni di John Romita, ma impone sugli altri disegnatori la lezione di Romita stesso. Questo processo probabilmente avviene in forma inconsapevole, anche perché le riviste romance della DC Comics non indicano i nomi dei disegnatori.
Su queste premesse si basa It Is Not Lichtenstein, la mostra personale di Debora Hirsch – presso la galleria Flora Bigai Arte Contemporanea da sempre interessata alla pop art e al mondo del fumetto –, risultato di una lunga ricerca dell’artista sulle riviste romance del periodo, e dell’acquisizione di numerosi esemplari originali da negozi specializzati, da collezionisti e dalla Michigan State University, depositaria della maggior collezione mondiale di comics.
A partire dai disegni originali (mai dai dipinti di Lichtenstein), ad esempio di Tony Abruzzo (autore del soggetto originale di Drowning Girl, Hopeless e Blonde Waiting) e di John Romita (We Rose Up Slowly), Debora Hirsch sviluppa la propria interpretazione pittorica del loro lavoro. Non solo. Affianca a ciascuno di questi un altro dipinto scelto tra altri riquadri originali della stessa rivista, intervenendo sulle immagini senza mai stravolgerle. Ponendo attenzione a un secondo momento chiave della storia, lascia lo spazio per una nuova interpretazione senza tuttavia rivelare il senso completo della narrazione. Ecco che i due personaggi di In the Car sono liberati dal silenzio sospeso che li imprigionava, in un abbraccio che li terrà (forse) per sempre legati; ecco che la Drowning Girl non affoga, ma comunque rifiuta testardamente l’aiuto di Brad…
A conclusione di questa ricerca sarà pubblicato un libro.
Biografia
Nata a San Paolo (Brasile) nel 1967, Debora Hirsch vive e lavora a Milano.
Tra le mostre personali più recenti: Stories, School Gallery, Parigi (2010); Framed, VM21 Arte Contemporanea, Roma (2009), con testo di Paola Ugolini, e Room Arte Contemporanea, Milano (2006), con testo di Maggie Cardelus; BR 101, a cura di Gabi Scardi, Fondazione Adriano Olivetti, Roma (2008); So What, a cura di Danilo Eccher, Flora Bigai Arte Contemporanea, Pietrasanta (2006); Americanlifetime, VM21 Arte Contemporanea, Roma (2005); VideoWindows, con testi di Cristiana Perrella, Gabi Scardi, Maria Rosa Sossai, Stefan Stux Gallery, New York (2003).
Numerose le mostre collettive in spazi pubblici e privati, tra cui: Videoart Yearbook, Chiostro di Santa Cristina, Bologna, mostra itinerante (2010); ConfinInfranti, GAMC Palazzo Forti, Verona (2009); XV Quadriennale di Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma (2008); FILE I e FILE II Electronic Language International Festival, Espaço Telemar, Rio de Janeiro e Centro Cultural FIESP, San Paolo (2006); La creazione ansiosa, GAMC Palazzo Forti, Verona (2004); Fair Play, PLAY Gallery, Berlino (2003); VideoRom 4.0, MACRO Museo di Arte Contemporanea di Roma, Roma (2003).
È autrice, con Iaia Filiberti, del libro Framed, in uscita ad ottobre, per edizioni Charta.
È in preparazione per il 2011 il suo libro Stories.
22
maggio 2010
Debora Hirsch – It Is Not Lichtenstein
Dal 22 maggio al 30 giugno 2010
arte contemporanea
Location
FLORA BIGAI ARTE CONTEMPORANEA – VIA GARIBALDI
Pietrasanta, Via Giuseppe Garibaldi, 37, (Lucca)
Pietrasanta, Via Giuseppe Garibaldi, 37, (Lucca)
Orario di apertura
da martedì a domenica 10-13, 16-20
Vernissage
22 Maggio 2010, ore 18.30
Ufficio stampa
ALTOFRAGILE
Autore