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Angelo Biancini – Ritratti
mostra personale retrospettiva
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Le sale espositive del Palazzo del Monte di Pietà di Forlì, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì, ospitano la mostra di ritratti di Angelo Biancini. “La scelta della ritrattistica – scrive il critico Santaniello nel testo di presentazione - come chiave di lettura per un percorso espositivo dedicato ad Angelo Biancini è stata motivata dall’importanza che tale genere ha avuto nel contesto della sua ricerca espressiva. La volontà di proporre tale mostra a Forlì e non altrove è stata determinata dal ricordo di un preciso episodio verificatosi in questa città. È qui, infatti, che nel 1932 il ventunenne scultore di Castel Bolognese ha vinto il concorso nazionale bandito dall’amministrazione provinciale per la realizzazione del busto-ritratto di Arnaldo Mussolini, ottenendo una delle prime, importanti commissioni pubbliche che hanno segnato l’iter della sua vicenda artistica.”
Biancini, protagonista di prim’ordine della scultura italiana del Novecento, sin dagli anni della formazione ha dimostrato un particolare interesse verso il ritratto, raggiungendo anche in tale genere esiti di mirabile raffinatezza stilistica. Attraverso una mirata selezione di opere, tra le quali alcune del tutto inedite e altre esposte in rare occasioni, la mostra offre la possibilità di conoscere o approfondire la lettura della produzione bianciniana, focalizzando l’attenzione sul genere del ritratto, al quale il maestro romagnolo si è sempre dedicato durante la lunga e incessante ricerca espressiva.
Brevi indicazioni biografiche.
Angelo Biancini è nato a Castel Bolognese nel 1911.
Nel 1929 si iscrive all’Istituto d’Arte di Firenze dove frequenta soprattutto lo studio di Libero Andreotti.
Nel 1932 inizia ad esporre le sue opere in pubblico, e negli stessi anni ottine delle importanti commissioni pubbliche. Sempre nel 1934 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia. Con oggetti realizzati su suo disegno dall’ENAPI prende parte alla VI Triennale di Milano. Nel 1935 espone alla II Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma, mentre nel 1937 realizza due gruppi scultorei per il Ponte delle Vittorie a Verona.
Tra il 1937 e il 1940 collabora con Guido Andlovitz alla direzione artistica della Società Ceramica Italiana a Laveno.
Nel 1942 entra all’Istituto d’Arte per la Ceramica di Faenza e, nel dopoguerra, subentrerà a Domenico Rambelli nella cattedra di Plastica.
Nel 1943 allestisce una sala personale presso la Quadriennale romana. Nel 1946 riceve il Premio Faenza con Annunciazione, un grande pannello in ceramica smaltata da Anselmo Bucci. Otterrà nuovamente il prestigioso riconoscimento nel 1957 con il bassorilievo Gesù tra i dottori.
Nel dopoguerra partecipa alla grande mostra della scultura italiana organizzata dalla Galleria della Spiga di Milano nel 1946.
Le due personali milanesi del 1948 e del 1956 alla Galleria San Fedele lo impongono ulteriormente all’attenzione della critica nazionale.
Tra le sue opere monumentali si segnalano i rilievi per la nuova Basilica di Nazareth (1959), il baldacchino del Tempio dei Martiri Canadesi a Roma (1961), il ciclo scultoreo per l’Ospedale Maggiore di Milano (1964), e poi i suoi interventi nella Chiesa dell’Autostrada del Sole di Firenze, all’Hospitium di Camaldoli, al palazzo della FAO a Roma, ad Arenzano, ad Algeri, a Buenos Aires e in tante altre città del mondo.
Nel 1973 gli vengono dedicati due eventi a Roma: a Palazzo Braschi, una panoramica completa delle sue sculture in bronzo, poi gli viene riservata una sala personale nella Collezione d’Arte Moderna Religiosa dei Musei Vaticani.
Nel 1980 l’Amministrazione Comunale di Faenza gli conferisce la cittadinanza onoraria e nel contempo allestisce una grande mostra antologica a Palazzo delle Esposizioni. Nel 1981, raggiunta l’età della pensione, lascia l’Istituto d’Arte di Faenza e continua a lavorare in uno studio nelle immediate vicinanze.
Muore nel 1988 a Castel Bolognese.
Biancini, protagonista di prim’ordine della scultura italiana del Novecento, sin dagli anni della formazione ha dimostrato un particolare interesse verso il ritratto, raggiungendo anche in tale genere esiti di mirabile raffinatezza stilistica. Attraverso una mirata selezione di opere, tra le quali alcune del tutto inedite e altre esposte in rare occasioni, la mostra offre la possibilità di conoscere o approfondire la lettura della produzione bianciniana, focalizzando l’attenzione sul genere del ritratto, al quale il maestro romagnolo si è sempre dedicato durante la lunga e incessante ricerca espressiva.
Brevi indicazioni biografiche.
Angelo Biancini è nato a Castel Bolognese nel 1911.
Nel 1929 si iscrive all’Istituto d’Arte di Firenze dove frequenta soprattutto lo studio di Libero Andreotti.
Nel 1932 inizia ad esporre le sue opere in pubblico, e negli stessi anni ottine delle importanti commissioni pubbliche. Sempre nel 1934 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia. Con oggetti realizzati su suo disegno dall’ENAPI prende parte alla VI Triennale di Milano. Nel 1935 espone alla II Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma, mentre nel 1937 realizza due gruppi scultorei per il Ponte delle Vittorie a Verona.
Tra il 1937 e il 1940 collabora con Guido Andlovitz alla direzione artistica della Società Ceramica Italiana a Laveno.
Nel 1942 entra all’Istituto d’Arte per la Ceramica di Faenza e, nel dopoguerra, subentrerà a Domenico Rambelli nella cattedra di Plastica.
Nel 1943 allestisce una sala personale presso la Quadriennale romana. Nel 1946 riceve il Premio Faenza con Annunciazione, un grande pannello in ceramica smaltata da Anselmo Bucci. Otterrà nuovamente il prestigioso riconoscimento nel 1957 con il bassorilievo Gesù tra i dottori.
Nel dopoguerra partecipa alla grande mostra della scultura italiana organizzata dalla Galleria della Spiga di Milano nel 1946.
Le due personali milanesi del 1948 e del 1956 alla Galleria San Fedele lo impongono ulteriormente all’attenzione della critica nazionale.
Tra le sue opere monumentali si segnalano i rilievi per la nuova Basilica di Nazareth (1959), il baldacchino del Tempio dei Martiri Canadesi a Roma (1961), il ciclo scultoreo per l’Ospedale Maggiore di Milano (1964), e poi i suoi interventi nella Chiesa dell’Autostrada del Sole di Firenze, all’Hospitium di Camaldoli, al palazzo della FAO a Roma, ad Arenzano, ad Algeri, a Buenos Aires e in tante altre città del mondo.
Nel 1973 gli vengono dedicati due eventi a Roma: a Palazzo Braschi, una panoramica completa delle sue sculture in bronzo, poi gli viene riservata una sala personale nella Collezione d’Arte Moderna Religiosa dei Musei Vaticani.
Nel 1980 l’Amministrazione Comunale di Faenza gli conferisce la cittadinanza onoraria e nel contempo allestisce una grande mostra antologica a Palazzo delle Esposizioni. Nel 1981, raggiunta l’età della pensione, lascia l’Istituto d’Arte di Faenza e continua a lavorare in uno studio nelle immediate vicinanze.
Muore nel 1988 a Castel Bolognese.
30
aprile 2010
Angelo Biancini – Ritratti
Dal 30 aprile al 04 luglio 2010
arte contemporanea
Location
CASSA DI RISPARMIO DI FORLI’ – PALAZZO DEL MONTE DI PIETA’
Forlì, Corso Giuseppe Garibaldi, 37, (Forlì-cesena)
Forlì, Corso Giuseppe Garibaldi, 37, (Forlì-cesena)
Orario di apertura
da martedì al venerdì dalle 16.30 alle 19.00; sabato e domenica dalle 10 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19
Vernissage
30 Aprile 2010, ore 17
Autore
Curatore