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Annamaria Gelmi – Inarchitettura
L’esposizione si pone obiettivi ambiziosi sia per la varietà degli allestimenti sia per la quantità delle opere – cinque sculture di grandi dimensioni, ventuno disegni, quattro sequenze fotografiche, un video e un’ installazione.
Comunicato stampa
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INARCHITETTURA è la personale di Annamaria Gelmi che sarà inaugurata al Castello di Rivara - Centro d’Arte Contemporanea - il prossimo 12 giugno 2010. La curatela della mostra è di Franz Paludetto - direttore artistico del centro - mentre il catalogo è a cura di Giorgio Verzotti.
Ancora una volta questa artista di inesauribile vena creativa è capace di mettersi in gioco in un nuovo progetto espositivo, dimostrando che è sempre possibile per chi fa questo mestiere con solida professionalità evolvere, cambiare, innovare se stessi.
La capacità di reinventarsi non prescinde tuttavia da un solido legame con la propria storia personale, come il titolo stesso suggerisce. L’architettura è infatti la disciplina che più di ogni altra ha ispirato Annamaria Gelmi nel suo brillante percorso. Il suo lavoro pur, rigidamente geometrico, astratto- concettuale è allo stesso tempo fragile nella poetica, allusivo, capace di svelare un “oltre” denso di significato e sfumature, profondamente femminile.
La varietà dei mezzi espressivi, delle soluzioni formali e dei temi proposti in questo ambizioso progetto sottolineano la ricchezza creativa di Annamaria Gelmi, le sue complesse sfumature e le molteplici correnti intellettuali e artistiche a cui si ispira. Il tutto contribuisce a delineare il suo modo di vivere la dimensione d’artista, suggerendo l’idea dell’arte come spazio concettuale di libera espressione.
L’esposizione si pone obiettivi ambiziosi sia per la varietà degli allestimenti sia per la quantità delle opere - cinque sculture di grandi dimensioni, ventuno disegni, quattro sequenze fotografiche, un video e un’ installazione.
INARCHITETTURA è un percorso, una sorta di dialogo con le molte forme che l’arte può assumere per Annamaria Gelmi, a cominciare dalle sculture di grandi dimensioni allestite nel parco. Tra queste figurano, solo per citarne alcune: High Mountains, alti steli su cui svettano i profili delle amate montagne trentine; Oltre la porta, in cui la solidità e la dimensione della struttura in ferro contrastano con la leggerezza di pure linee geometriche alternate a spazi aperti.
All’interno del Castello si aprono invece tre sale, di cui le due più piccole dedicate al tema della montagna SKI-line. Si tratta di uno dei leit motiv della poetica di Annamaria Gelmi, la quale, nata a Trento, in mezzo alle montagne, ha nello sguardo i panorami profilati delle Alpi. Le opere allestite in questi spazi consistono in una serie di installazioni modulari in rilievo appese a muro, tra le cui sfasature si ricompone la sagoma delle montagne. La peculiarità di questi lavori è l’inversione paradossale dei pieni e dei vuoti: il cielo ha consistenza materica, solidità, mentre la montagna è linea geometrica leggera, quasi priva di peso.
Questo gioco di contrasti prosegue anche nella sala principale che accoglie due grandi opere site specific. Una parete è interamente occupata da Architettura, installazione scultorea appositamente realizzata per questa mostra e composta da una serie di forme geometriche in rilievo che si inseguono in un gioco di rimandi speculari. Al centro della stanza è posizionata invece Serra, una grande gabbia metallica, alla cui base è posto uno specchio, mentre le restanti pareti sono occupate da disegni e fotografie esposte in anteprima assoluta in occasione di questa mostra.
In particolare la serie di disegni, rigorosamente in bianco e nero, rappresentano una sorta di alfabeto, di linguaggio creativo costituito da figure geometriche progressivamente più complesse fino alla sagoma del fiore - elemento di espressione proprio di Annamaria Gelmi. Gli scatti fotografici invece sono stati realizzati dall’artista durante un WORK SHOP in Bangladesh e immortalano parti corporee slegate dall’identità dell’uomo o della donna ritratti e ricomposte arbitrariamente dall’artista in serie sequenziale.
La scelta del Castello di Rivara ha imposto inoltre all’artista di confrontarsi per la terza volta - dopo Castel Pergine e Castel di San Pietro in Cerro - con la difficile ambientazione di un imponente edificio storico, già di per sé molto caratterizzato.
Annamaria Gelmi studia a Trento all’Istituto d’Arte, a Milano all’Accademia di Brera con Cantatore e all’Accademia di Venezia con Saetti.
Espone dal 1970, creando in un primo momento opere in materiali plastici e metacrilato e installazioni che giocano sulle trasparenze; dal 1978, dopo un soggiorno dai maestri vetrai di Murano, realizza opere anche con il vetro. Dai primi anni ’80 si allontana dal lavoro minimalista, essenzialmente bianco e nero per usare il colore, soffermandosi su memorie della storia, frammenti di architetture. Negli anni ’90 le architetture diventano solo un segno, un richiamo simbolico; il colore è più forte e fa pensare lo spazio come condizione mentale di una visione diversa. Nel 1994 riprende ad esprimersi attraverso sculture – installazioni, usando: ferro, acciaio, pietra, bronzo.
Partecipa alla XLVI Biennale di Venezia con il libro “SKY LINE”.
Dal 2000 le sue grandi opere in tela e le installazioni in ferro sono presentate dal Kaiserliche Hofburg di Innsbruck al MART di Trento-Rovereto, dalla Galleria Lattuada di Milano alla Rocca Paolina di Perugia, dal Museion di Bolzano all’Istituto Italiano di Cultura di Vienna. Personale al Castello di Pergine (TN) Nel 2007 è presente alla LII Biennale di Venezia nella mostra “Camera 312”. Biennale di Scultura di Gubbio.
2010 “Biennale Internazionale di Racconigi (TO). Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private.
Castello di Rivara, sede storica del Cenacolo di pittori della Scuola di Rivara, situato a 30 chilometri da Torino nelle valli del Canavese, è un complesso composto da tre edifici indipendenti: il Castello Medievale, la Villa Neobarocca e le Scuderie, immersi in un parco di oltre 45.000 mq.
Ha a disposizione numerosi atéliers e camere dove abitualmente sono ospitati artisti italiani e stranieri ed uno spazio espositivo multifunzionale di 2.530 mq.
La direzione artistica è affidata dal 1985 a Franz Paludetto.
Ancora una volta questa artista di inesauribile vena creativa è capace di mettersi in gioco in un nuovo progetto espositivo, dimostrando che è sempre possibile per chi fa questo mestiere con solida professionalità evolvere, cambiare, innovare se stessi.
La capacità di reinventarsi non prescinde tuttavia da un solido legame con la propria storia personale, come il titolo stesso suggerisce. L’architettura è infatti la disciplina che più di ogni altra ha ispirato Annamaria Gelmi nel suo brillante percorso. Il suo lavoro pur, rigidamente geometrico, astratto- concettuale è allo stesso tempo fragile nella poetica, allusivo, capace di svelare un “oltre” denso di significato e sfumature, profondamente femminile.
La varietà dei mezzi espressivi, delle soluzioni formali e dei temi proposti in questo ambizioso progetto sottolineano la ricchezza creativa di Annamaria Gelmi, le sue complesse sfumature e le molteplici correnti intellettuali e artistiche a cui si ispira. Il tutto contribuisce a delineare il suo modo di vivere la dimensione d’artista, suggerendo l’idea dell’arte come spazio concettuale di libera espressione.
L’esposizione si pone obiettivi ambiziosi sia per la varietà degli allestimenti sia per la quantità delle opere - cinque sculture di grandi dimensioni, ventuno disegni, quattro sequenze fotografiche, un video e un’ installazione.
INARCHITETTURA è un percorso, una sorta di dialogo con le molte forme che l’arte può assumere per Annamaria Gelmi, a cominciare dalle sculture di grandi dimensioni allestite nel parco. Tra queste figurano, solo per citarne alcune: High Mountains, alti steli su cui svettano i profili delle amate montagne trentine; Oltre la porta, in cui la solidità e la dimensione della struttura in ferro contrastano con la leggerezza di pure linee geometriche alternate a spazi aperti.
All’interno del Castello si aprono invece tre sale, di cui le due più piccole dedicate al tema della montagna SKI-line. Si tratta di uno dei leit motiv della poetica di Annamaria Gelmi, la quale, nata a Trento, in mezzo alle montagne, ha nello sguardo i panorami profilati delle Alpi. Le opere allestite in questi spazi consistono in una serie di installazioni modulari in rilievo appese a muro, tra le cui sfasature si ricompone la sagoma delle montagne. La peculiarità di questi lavori è l’inversione paradossale dei pieni e dei vuoti: il cielo ha consistenza materica, solidità, mentre la montagna è linea geometrica leggera, quasi priva di peso.
Questo gioco di contrasti prosegue anche nella sala principale che accoglie due grandi opere site specific. Una parete è interamente occupata da Architettura, installazione scultorea appositamente realizzata per questa mostra e composta da una serie di forme geometriche in rilievo che si inseguono in un gioco di rimandi speculari. Al centro della stanza è posizionata invece Serra, una grande gabbia metallica, alla cui base è posto uno specchio, mentre le restanti pareti sono occupate da disegni e fotografie esposte in anteprima assoluta in occasione di questa mostra.
In particolare la serie di disegni, rigorosamente in bianco e nero, rappresentano una sorta di alfabeto, di linguaggio creativo costituito da figure geometriche progressivamente più complesse fino alla sagoma del fiore - elemento di espressione proprio di Annamaria Gelmi. Gli scatti fotografici invece sono stati realizzati dall’artista durante un WORK SHOP in Bangladesh e immortalano parti corporee slegate dall’identità dell’uomo o della donna ritratti e ricomposte arbitrariamente dall’artista in serie sequenziale.
La scelta del Castello di Rivara ha imposto inoltre all’artista di confrontarsi per la terza volta - dopo Castel Pergine e Castel di San Pietro in Cerro - con la difficile ambientazione di un imponente edificio storico, già di per sé molto caratterizzato.
Annamaria Gelmi studia a Trento all’Istituto d’Arte, a Milano all’Accademia di Brera con Cantatore e all’Accademia di Venezia con Saetti.
Espone dal 1970, creando in un primo momento opere in materiali plastici e metacrilato e installazioni che giocano sulle trasparenze; dal 1978, dopo un soggiorno dai maestri vetrai di Murano, realizza opere anche con il vetro. Dai primi anni ’80 si allontana dal lavoro minimalista, essenzialmente bianco e nero per usare il colore, soffermandosi su memorie della storia, frammenti di architetture. Negli anni ’90 le architetture diventano solo un segno, un richiamo simbolico; il colore è più forte e fa pensare lo spazio come condizione mentale di una visione diversa. Nel 1994 riprende ad esprimersi attraverso sculture – installazioni, usando: ferro, acciaio, pietra, bronzo.
Partecipa alla XLVI Biennale di Venezia con il libro “SKY LINE”.
Dal 2000 le sue grandi opere in tela e le installazioni in ferro sono presentate dal Kaiserliche Hofburg di Innsbruck al MART di Trento-Rovereto, dalla Galleria Lattuada di Milano alla Rocca Paolina di Perugia, dal Museion di Bolzano all’Istituto Italiano di Cultura di Vienna. Personale al Castello di Pergine (TN) Nel 2007 è presente alla LII Biennale di Venezia nella mostra “Camera 312”. Biennale di Scultura di Gubbio.
2010 “Biennale Internazionale di Racconigi (TO). Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private.
Castello di Rivara, sede storica del Cenacolo di pittori della Scuola di Rivara, situato a 30 chilometri da Torino nelle valli del Canavese, è un complesso composto da tre edifici indipendenti: il Castello Medievale, la Villa Neobarocca e le Scuderie, immersi in un parco di oltre 45.000 mq.
Ha a disposizione numerosi atéliers e camere dove abitualmente sono ospitati artisti italiani e stranieri ed uno spazio espositivo multifunzionale di 2.530 mq.
La direzione artistica è affidata dal 1985 a Franz Paludetto.
12
giugno 2010
Annamaria Gelmi – Inarchitettura
Dal 12 giugno al 26 settembre 2010
fotografia
arte contemporanea
disegno e grafica
arte contemporanea
disegno e grafica
Location
CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA – CASTELLO DI RIVARA
Rivara, Piazza Casimiro Sillano, 2, (Torino)
Rivara, Piazza Casimiro Sillano, 2, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì solo su appuntamento; da sabato a domenica 10.30 - 12.30 / 14.30 - 18
Vernissage
12 Giugno 2010, ore 16
Ufficio stampa
CULTURALIA
Autore
Curatore