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Loretta Loiacono – Dai vetri…alle matite…ai collage. 1994/2009
La mostra accoglie le opere di Loretta Loiacono realizzate dal 1994 al 2009.Possiamo definire questa esposizione una sorta di antologica curata dall’artista stessa, che mostra la sua indole sperimentatrice e curiosa
Comunicato stampa
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Il giorno 8 maggio alle ore 18 si inaugura la mostra “Dai vetri…alle matite…ai collage – 1994/2009 ”che accoglie le opere di Loretta Loiacono realizzate dal 1994 al 2009.
Possiamo definire questa esposizione una sorta di antologica curata dall’artista stessa, che mostra la sua indole sperimentatrice, curiosa e in naturale evoluzione.
Tutto il suo percorso artistico si articola tra momenti di fertile creatività (anche poetico/letteraria) e altrettanti periodi di inattività, pur sempre mirati alla meditazione e dall’ascolto di sé, in attesa della spinta necessaria per ricominciare una nuova fase creativa e di vita.
Loretta Loiacono già da bambina si approccia al mondo dell’arte frequentando lo studio del padre pittore Nicola Loiacono, da cui impara l’uso delle tecniche pittoriche classiche, che abbandonerà per un maggiore interesse verso la pulita grafica matita, capace di stabilire un suo ordine gerarchico fra gli artisti. Studia quindi i grandi maestri del passato, da Leonardo a In gres e si tuffa nello studio del ritratto.
Negli anni Novanta cambia tutto e si butta sul colore, non l’olio o l’acquerello, ma gli smalti. Tutte le caratteristiche degli smalti vengono esaltate. Non vuole domare l’attitudine di questo materiale materico, luminoso, plastico, vibrante e in un certo qual modo capace di sposarsi con l’antico. Cola il colore sul vetro, già lavorato con sabbie, stoffe e strati d’oro, ottenendo effetti che rievocano luci ed emozioni prodotte dai vetri delle antiche cattedrali.
In una fase successiva torna a cercare le proprietà tecniche della matita nei pastelli colorati, “dai quali riesce ad ottenere tonalità luminose e delicate, pervase da un eterea spiritualità, volumi rigonfi che fuoriescono dal quadro come fossero in rilievo, prospettive e proporzioni ordinate, ben definite che la Loiacono esegue direttamente, senza alcuna fase preparatoria ma solo con un lungo e paziente lavoro di tratteggio fatto d’infiniti minuscoli segni colorati disposti minuziosamente l’uno accanto all’altro, frutto di una quasi maniacale dedizione alla cura del dettaglio”. Così scrive di lei Anna-Rita Delucca.
Attualmente l’artista è più attratta dell’aspetto comunicativo del collage realizzato con materiali di recupero come carta da giornale, frammenti di depliant e libri sempre rigorosamente d’arte.
Scrive ancora Anna-Rita Delucca: “… vengono assemblati seguendo una percezione esclusivamente sensoriale, nascente dal colpo d’occhio trasmesso da questi stessi spezzoni d’immagine. Il risultato è un quadro ancora una volta composto, pur nella sua immediatezza visiva, istantaneo ma preciso e dettagliato nell’esprimere qualsiasi argomento stia a cuore all’artista, si tratti di una scena d’attualità o della pura rappresentazione di uno stato d’animo”.
Oggi la Loiacono mostra una consolidata linea espressiva capace di comunicare la sempre più marcata sfida tra spirito e materia (forse simbolicamente espressa nell’alternanza delle sue diverse fasi di lavoro) dove una non può sopravvivere senza l’altra, dove il senso della vita tra fisicità e spirito va a braccetto con i misteri del divino.
Possiamo definire questa esposizione una sorta di antologica curata dall’artista stessa, che mostra la sua indole sperimentatrice, curiosa e in naturale evoluzione.
Tutto il suo percorso artistico si articola tra momenti di fertile creatività (anche poetico/letteraria) e altrettanti periodi di inattività, pur sempre mirati alla meditazione e dall’ascolto di sé, in attesa della spinta necessaria per ricominciare una nuova fase creativa e di vita.
Loretta Loiacono già da bambina si approccia al mondo dell’arte frequentando lo studio del padre pittore Nicola Loiacono, da cui impara l’uso delle tecniche pittoriche classiche, che abbandonerà per un maggiore interesse verso la pulita grafica matita, capace di stabilire un suo ordine gerarchico fra gli artisti. Studia quindi i grandi maestri del passato, da Leonardo a In gres e si tuffa nello studio del ritratto.
Negli anni Novanta cambia tutto e si butta sul colore, non l’olio o l’acquerello, ma gli smalti. Tutte le caratteristiche degli smalti vengono esaltate. Non vuole domare l’attitudine di questo materiale materico, luminoso, plastico, vibrante e in un certo qual modo capace di sposarsi con l’antico. Cola il colore sul vetro, già lavorato con sabbie, stoffe e strati d’oro, ottenendo effetti che rievocano luci ed emozioni prodotte dai vetri delle antiche cattedrali.
In una fase successiva torna a cercare le proprietà tecniche della matita nei pastelli colorati, “dai quali riesce ad ottenere tonalità luminose e delicate, pervase da un eterea spiritualità, volumi rigonfi che fuoriescono dal quadro come fossero in rilievo, prospettive e proporzioni ordinate, ben definite che la Loiacono esegue direttamente, senza alcuna fase preparatoria ma solo con un lungo e paziente lavoro di tratteggio fatto d’infiniti minuscoli segni colorati disposti minuziosamente l’uno accanto all’altro, frutto di una quasi maniacale dedizione alla cura del dettaglio”. Così scrive di lei Anna-Rita Delucca.
Attualmente l’artista è più attratta dell’aspetto comunicativo del collage realizzato con materiali di recupero come carta da giornale, frammenti di depliant e libri sempre rigorosamente d’arte.
Scrive ancora Anna-Rita Delucca: “… vengono assemblati seguendo una percezione esclusivamente sensoriale, nascente dal colpo d’occhio trasmesso da questi stessi spezzoni d’immagine. Il risultato è un quadro ancora una volta composto, pur nella sua immediatezza visiva, istantaneo ma preciso e dettagliato nell’esprimere qualsiasi argomento stia a cuore all’artista, si tratti di una scena d’attualità o della pura rappresentazione di uno stato d’animo”.
Oggi la Loiacono mostra una consolidata linea espressiva capace di comunicare la sempre più marcata sfida tra spirito e materia (forse simbolicamente espressa nell’alternanza delle sue diverse fasi di lavoro) dove una non può sopravvivere senza l’altra, dove il senso della vita tra fisicità e spirito va a braccetto con i misteri del divino.
08
maggio 2010
Loretta Loiacono – Dai vetri…alle matite…ai collage. 1994/2009
Dall'otto al 30 maggio 2010
arte contemporanea
Location
MAGI 900
Pieve Di Cento, Via Rusticana, 1, (Bologna)
Pieve Di Cento, Via Rusticana, 1, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 18
Vernissage
8 Maggio 2010, ore 17,30
Autore