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Stefano Ricci – Sette animali che cambiano
L’artista presenta quattro film d’animazione e 250 disegni che fanno parte della sua produzione artistica più recente. Le immagini, ricche di metafore visive di cui spesso è protagonista il regno animale, mettono in rilievo una personale attitudine al racconto piena di mistero e ironia.
Comunicato stampa
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Stefano Ricci presenta quattro film d’animazione e 250 disegni che fanno parte della sua produzione artistica più recente: ricchi di metafore visive di cui spesso è protagonista il regno animale, mettono in rilievo una personale attitudine al racconto piena di mistero e ironia.
La forza ed il respiro delle forme così puntualmente riconosciute diventano il tema della poetica di Stefano Ricci:
<< Ho iniziato a fare filmini con la mia macchinetta fotografica, come appunti per il movimento di animali e persone. Sono cose da usare per i filmini in animazione che ho disegnato negli ultimi due anni.
Questa pratica del filmare mi é piaciuta sempre di piú e mi serve: lo faccio la mattina presto e la sera tardi, cioé quando non disegno, nella foresta , nel posto in cui vivo, nella vita organica oppure, quando sono in viaggio, nelle cittá. Ultimamente registro anche molti suoni.>>
Il momento della trasformazione e la metamorfosi delle cose vive viene interiorizzato per cogliere il senso, il movimento e le modificazioni di quella vita.
<< Non sono mai stato capace di fare bozzetti quando sono in giro, perché quando disegno chiudo tutto, e quando mi trovo fuori dallo studio voglio invece prendere il piú possibile, cosí questa pratica di accendere la macchinetta e concentrarmi su una cosa sola, per un tempo, guardarla e cercare di fermarla nell’atto che ha ogni cosa viva, o ogni cosa che crediamo e desideriamo vedere viva per un certo tempo, questa pratica del filmare é diventata rapidamente una forma naturale, una possibilitá per vedere meglio le cose che guardo, animali, persone, architetture, come un diario vivo che si muove.>>
Cenni biografici:
Stefano Ricci nato nel 1966 a Bologna, vive e lavora ad Amburgo.
Disegnatore, dal 1985 collabora con la stampa periodica e l'editoria in Italia e all'estero ("Frigidaire", "Per Lui", "Dolce vita", "Avvenimenti", "Linea d'ombra", "il manifesto", "Esquire", "Panorama", "Teléma", "Extra", "Glamour", "HP", "Follow me", "Libération", "LesInrockuptibles", "Internazionale", "Alias", "Lo Straniero", "Télérama", "L'Humanité", "Bang", "la Repubblica", Mondadori, Rizzoli, Einaudi, Salani, E.Elle, L'Ancora, Carocci, Forum).
Dal 1987 ha partecipato a numerose collettive; alla prima mostra personale, nel 1991 a San Pietroburgo, sono seguite quelle di Cortona (1993), Bologna e Firenze (1994), Ginevra (1995), Parigi e Bruxelles (1996), Agrigento (1997), Roma e bruxelles (1998), Angoulême, Lucca, Bologna, Lisbona, Parigi e Blois (1999), Liegi (2000), Neuchatel (2000 e 2001), Torino (2002), Roma e Zurigo (2003), Saint-Herblain Nantes, Luzem, Roma (2004).
Nel 2004 l’artista tiene una personale, Sketchbook, presso la galleria d’arte il Vicolo, Genova.
La forza ed il respiro delle forme così puntualmente riconosciute diventano il tema della poetica di Stefano Ricci:
<< Ho iniziato a fare filmini con la mia macchinetta fotografica, come appunti per il movimento di animali e persone. Sono cose da usare per i filmini in animazione che ho disegnato negli ultimi due anni.
Questa pratica del filmare mi é piaciuta sempre di piú e mi serve: lo faccio la mattina presto e la sera tardi, cioé quando non disegno, nella foresta , nel posto in cui vivo, nella vita organica oppure, quando sono in viaggio, nelle cittá. Ultimamente registro anche molti suoni.>>
Il momento della trasformazione e la metamorfosi delle cose vive viene interiorizzato per cogliere il senso, il movimento e le modificazioni di quella vita.
<< Non sono mai stato capace di fare bozzetti quando sono in giro, perché quando disegno chiudo tutto, e quando mi trovo fuori dallo studio voglio invece prendere il piú possibile, cosí questa pratica di accendere la macchinetta e concentrarmi su una cosa sola, per un tempo, guardarla e cercare di fermarla nell’atto che ha ogni cosa viva, o ogni cosa che crediamo e desideriamo vedere viva per un certo tempo, questa pratica del filmare é diventata rapidamente una forma naturale, una possibilitá per vedere meglio le cose che guardo, animali, persone, architetture, come un diario vivo che si muove.>>
Cenni biografici:
Stefano Ricci nato nel 1966 a Bologna, vive e lavora ad Amburgo.
Disegnatore, dal 1985 collabora con la stampa periodica e l'editoria in Italia e all'estero ("Frigidaire", "Per Lui", "Dolce vita", "Avvenimenti", "Linea d'ombra", "il manifesto", "Esquire", "Panorama", "Teléma", "Extra", "Glamour", "HP", "Follow me", "Libération", "LesInrockuptibles", "Internazionale", "Alias", "Lo Straniero", "Télérama", "L'Humanité", "Bang", "la Repubblica", Mondadori, Rizzoli, Einaudi, Salani, E.Elle, L'Ancora, Carocci, Forum).
Dal 1987 ha partecipato a numerose collettive; alla prima mostra personale, nel 1991 a San Pietroburgo, sono seguite quelle di Cortona (1993), Bologna e Firenze (1994), Ginevra (1995), Parigi e Bruxelles (1996), Agrigento (1997), Roma e bruxelles (1998), Angoulême, Lucca, Bologna, Lisbona, Parigi e Blois (1999), Liegi (2000), Neuchatel (2000 e 2001), Torino (2002), Roma e Zurigo (2003), Saint-Herblain Nantes, Luzem, Roma (2004).
Nel 2004 l’artista tiene una personale, Sketchbook, presso la galleria d’arte il Vicolo, Genova.
07
maggio 2010
Stefano Ricci – Sette animali che cambiano
Dal 07 maggio al 26 giugno 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE IL VICOLO
Genova, Salita Pollaiuoli, 37r, (Genova)
Genova, Salita Pollaiuoli, 37r, (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 9.30-13.00 e 15.30-19.30
Vernissage
7 Maggio 2010, ore 18.30
Autore
Curatore