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Juan Carlos Ceci / Sacha Drutskoy – Si spacca la brocca d’acqua
doppia personale degli artisti Juan Carlos Ceci e Sacha Drutskoy
Comunicato stampa
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Si spacca la brocca d’acqua
(Stanotte ha gelato)
Mi desta.
Bashō
Un mattino, il rumore della brocca dell’acqua che si spacca fa germogliare nella testa una goccia di poesia, risveglia l’animo e gli conferisce la sua bellezza. E’ il momento di dire l’indicibile. E’ il momento di diventare poeti.
Non abbellire niente. Non parlare. Guardare e scrivere. Con poche parole. Diciassette sillabe. Un haiku.
Un mattino, ci si sveglia. E’ il momento di ritirarsi dal mondo, per meglio sbalordirsene.
Un mattino, si prende il tempo per guardarsi vivere.
(Neve, Maxence Fermine, Bompiani, 1999)
Il 20 maggio 2010 alla galleria DAC inaugura la doppia personale degli artisti Juan Carlos Ceci e Sacha Drutskoy.
Nell’haiku spazio e tempo coincidono nella forma immutabile di versi e sillabe. La delicatissima composizione si adagia nell’estrema sinteticità per cristallizzare l’afflato poetico. L’haiku è veicolo di immagini rapide e definite, quasi fossero istantanee, portando dentro di sé una limpida leggerezza che si amalgama con la soffusa suggestione evocata dalla disgregazione dei tre versi. È il senso intimo e misterioso di un piccolo e fugace evento quotidiano, quale una brocca d’acqua che si spacca, che libera l’ispirazione del poeta per lasciarla fluire nell’inchiostro che incornicia il vuoto della pagina e insinuarsi nella mente del lettore. Allo stesso modo l’artista lascia dilagare la sua vena creativa sulla tela. L’osservazione della realtà circostante, anche nei suoi minimi dettagli, scatena la necessità di esprimere il proprio mondo interiore, di raccontare il proprio immaginario trasformando l’emozione indistinta in messaggi analogici e decrittabili dall’emotività dell’osservatore: chi guarda i dipinti coglie un senso che non può essere espresso in termini razionali ma esclusivamente empatici.
Juan Carlos Ceci, nei suoi oli su tela e su tavola, crea impressioni di ambienti naturali, impalpabili e indefiniti, sinonimi del suo paesaggio interiore. Il connubio tra libertà espressiva della propria interiorità e riproduzione della natura si riflette in un approccio alla pittura spontaneo e visionario, per quanto essenzialmente intimista nella sua calma, la quale emerge anche nella scelta di una tavolozza limitata a sommessi toni bruni, verdi ed azzurri. Ciononostante, i lavori sono realizzati con una tecnica da miniaturista a punta di pennello, finemente studiata per dare vita ad un effetto disciogliente del colore e delle immagini da esso evocate. I paesaggi di Ceci si manifestano in modo vaporoso, lieve, come se il suo paesaggio interiore potesse ricrearsi in una nuvola di farina, che non conosce confini e interessa ogni momento uno spazio diverso.
Sacha Drutskoy ha un approccio alla pittura diametralmente opposto a Ceci. Nei suoi oli su tela e su carta dipinge scenari surreali, che sintetizzano realtà oggettiva ed immaginario personale. La dimensione narrativa conferita ai paesaggi si sviluppa nei rimandi tra i vari gruppi di figure, poste tra loro in rapporti enigmatici: sta all’osservatore decifrarli e dare loro valore. La rappresentazione realistica unita all’oniricità delle situazioni conferiscono alle opere un senso di calma e di mistero, riproducendo quella tipica sensazione legata all’alchimia del sogno; colui che guarda i dipinti partecipa al mistero stesso attribuendogli la propria personalissima interpretazione.
Juan Carlos Ceci
Saragozza, 1967. Vive e lavora nella Repubblica di San Marino.
Principali mostre recenti: 2009 - Lost Ways, Galleria Arte Boccanera Contemporanea, Trento; 2009 - CArNEAde, Galleri Bianconi, Milano; 2007 - Animale Domestico, Arco dell’Amoroso, Ancona; 2006 - Mind Games, Galleria Marconi, Cupra Marittima (AP); 2005 - Alchimie Saline, Palazzo Mediceo, San Leo (PU); 2003 - Tattoo, Bonelli Arte Contemporanea, Mantova.
Sacha Drutskoy
Londra, 1963. Vive e lavora a Bruxelles.
Principali mostre recenti: 2008 - Galerie Antonio Nardone, Bruxelles; 2005 - Galerie Pascal Retelet, Bruxelles; 2004 - Galerie Pascal Retelet, Saint Paul de Vence; 2001 - Galerie Alain Noirhomme, Bruxelles.
(Stanotte ha gelato)
Mi desta.
Bashō
Un mattino, il rumore della brocca dell’acqua che si spacca fa germogliare nella testa una goccia di poesia, risveglia l’animo e gli conferisce la sua bellezza. E’ il momento di dire l’indicibile. E’ il momento di diventare poeti.
Non abbellire niente. Non parlare. Guardare e scrivere. Con poche parole. Diciassette sillabe. Un haiku.
Un mattino, ci si sveglia. E’ il momento di ritirarsi dal mondo, per meglio sbalordirsene.
Un mattino, si prende il tempo per guardarsi vivere.
(Neve, Maxence Fermine, Bompiani, 1999)
Il 20 maggio 2010 alla galleria DAC inaugura la doppia personale degli artisti Juan Carlos Ceci e Sacha Drutskoy.
Nell’haiku spazio e tempo coincidono nella forma immutabile di versi e sillabe. La delicatissima composizione si adagia nell’estrema sinteticità per cristallizzare l’afflato poetico. L’haiku è veicolo di immagini rapide e definite, quasi fossero istantanee, portando dentro di sé una limpida leggerezza che si amalgama con la soffusa suggestione evocata dalla disgregazione dei tre versi. È il senso intimo e misterioso di un piccolo e fugace evento quotidiano, quale una brocca d’acqua che si spacca, che libera l’ispirazione del poeta per lasciarla fluire nell’inchiostro che incornicia il vuoto della pagina e insinuarsi nella mente del lettore. Allo stesso modo l’artista lascia dilagare la sua vena creativa sulla tela. L’osservazione della realtà circostante, anche nei suoi minimi dettagli, scatena la necessità di esprimere il proprio mondo interiore, di raccontare il proprio immaginario trasformando l’emozione indistinta in messaggi analogici e decrittabili dall’emotività dell’osservatore: chi guarda i dipinti coglie un senso che non può essere espresso in termini razionali ma esclusivamente empatici.
Juan Carlos Ceci, nei suoi oli su tela e su tavola, crea impressioni di ambienti naturali, impalpabili e indefiniti, sinonimi del suo paesaggio interiore. Il connubio tra libertà espressiva della propria interiorità e riproduzione della natura si riflette in un approccio alla pittura spontaneo e visionario, per quanto essenzialmente intimista nella sua calma, la quale emerge anche nella scelta di una tavolozza limitata a sommessi toni bruni, verdi ed azzurri. Ciononostante, i lavori sono realizzati con una tecnica da miniaturista a punta di pennello, finemente studiata per dare vita ad un effetto disciogliente del colore e delle immagini da esso evocate. I paesaggi di Ceci si manifestano in modo vaporoso, lieve, come se il suo paesaggio interiore potesse ricrearsi in una nuvola di farina, che non conosce confini e interessa ogni momento uno spazio diverso.
Sacha Drutskoy ha un approccio alla pittura diametralmente opposto a Ceci. Nei suoi oli su tela e su carta dipinge scenari surreali, che sintetizzano realtà oggettiva ed immaginario personale. La dimensione narrativa conferita ai paesaggi si sviluppa nei rimandi tra i vari gruppi di figure, poste tra loro in rapporti enigmatici: sta all’osservatore decifrarli e dare loro valore. La rappresentazione realistica unita all’oniricità delle situazioni conferiscono alle opere un senso di calma e di mistero, riproducendo quella tipica sensazione legata all’alchimia del sogno; colui che guarda i dipinti partecipa al mistero stesso attribuendogli la propria personalissima interpretazione.
Juan Carlos Ceci
Saragozza, 1967. Vive e lavora nella Repubblica di San Marino.
Principali mostre recenti: 2009 - Lost Ways, Galleria Arte Boccanera Contemporanea, Trento; 2009 - CArNEAde, Galleri Bianconi, Milano; 2007 - Animale Domestico, Arco dell’Amoroso, Ancona; 2006 - Mind Games, Galleria Marconi, Cupra Marittima (AP); 2005 - Alchimie Saline, Palazzo Mediceo, San Leo (PU); 2003 - Tattoo, Bonelli Arte Contemporanea, Mantova.
Sacha Drutskoy
Londra, 1963. Vive e lavora a Bruxelles.
Principali mostre recenti: 2008 - Galerie Antonio Nardone, Bruxelles; 2005 - Galerie Pascal Retelet, Bruxelles; 2004 - Galerie Pascal Retelet, Saint Paul de Vence; 2001 - Galerie Alain Noirhomme, Bruxelles.
20
maggio 2010
Juan Carlos Ceci / Sacha Drutskoy – Si spacca la brocca d’acqua
Dal 20 maggio al 10 luglio 2010
arte contemporanea
Location
DAC – DE SIMONI ARTE CONTEMPORANEA
Genova, Piazzetta Barisone, 2r , (Genova)
Genova, Piazzetta Barisone, 2r , (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15.30-19.30 e su appuntamento
Vernissage
20 Maggio 2010, ore 18.30 - 21.00
Autore
Curatore