Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Ursula Swoboda – Il mio nome è donna
Una tematica fortemente attuale, quella della donna, in particolare in quei Paesi in cui è rifiutata la mediazione, l’integrazione, la modernità, in una suggestiva mostra della fotografa tedesca Ursula Swoboda
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Una tematica fortemente attuale, quella della donna, in particolare in quei Paesi in cui è rifiutata la mediazione, l’integrazione, la modernità, in una suggestiva mostra della fotografa tedesca Ursula Swoboda, ospitata presso Palazzo Ziino, a Palermo, dal 23 aprile al 27 giugno 2010.
In luoghi anacronistici, fuori dal tempo, tra le vie polverose delle città orientali o nordafricane, avvolte in costumi multicolori, stanno le donne del mondo, immerse negli odori speziati o nei profumi delle strade. Nelle diverse realtà quotidiane, i volti delle donne esprimono serenità, nella gioia della maternità o nel godimento di piccoli piaceri, in una dialettica tra realismo e rassegnazione.
E’ la madre, l’anziana, la turista, è la donna che sorride, la donna intensa, la donna del mondo che incede sicura del proprio ruolo, della propria importanza e della propria dignità, in un realismo che mette a nudo l’essenza emotiva di un corpo o di uno sguardo.
Novanta scatti di vario formato che raccontano, ognuno, una storia, di personaggi femminili, protagonisti di scenari antropologicamente e culturalmente diversi, che affermano la propria identità e femminilità secondo modelli sociali differenti, spesso contraddittori. Una storia antica, per molti Paesi rimasta tale, che sfida il mondo e le strutture sociali e mentali e che evidenzia con forza l’orgoglio di essere donna.
L’esposizione è organizzata e curata dalla storica dell’arte e critico Daniela Brignone e dall’antropologa Elisabetta di Giovanni, docente presso il Dipartimento di Antropologia Culturale dell’Università degli Studi di Palermo ed è patrocinata dal Comune di Palermo e dal Goethe Institut.
All’inaugurazione sarà presente la Prof.ssa Annamaria Amitrano, docente di Antropologia Culturale presso l’Università di Paleremo.
La fotografa
Ursula Swoboda inizia a fotografare a 12 anni, con l’intento di farne la propria professione. Realizza solo trent’anni più tardi l’incontro con civiltà e culture lontane. Compie viaggi solitari con preferenza in Asia e nei paesi di lingua araba. Senso del suo viaggiare è vedere con i propri occhi per rendere testimonianza di esperienze umane e culturali.
In luoghi anacronistici, fuori dal tempo, tra le vie polverose delle città orientali o nordafricane, avvolte in costumi multicolori, stanno le donne del mondo, immerse negli odori speziati o nei profumi delle strade. Nelle diverse realtà quotidiane, i volti delle donne esprimono serenità, nella gioia della maternità o nel godimento di piccoli piaceri, in una dialettica tra realismo e rassegnazione.
E’ la madre, l’anziana, la turista, è la donna che sorride, la donna intensa, la donna del mondo che incede sicura del proprio ruolo, della propria importanza e della propria dignità, in un realismo che mette a nudo l’essenza emotiva di un corpo o di uno sguardo.
Novanta scatti di vario formato che raccontano, ognuno, una storia, di personaggi femminili, protagonisti di scenari antropologicamente e culturalmente diversi, che affermano la propria identità e femminilità secondo modelli sociali differenti, spesso contraddittori. Una storia antica, per molti Paesi rimasta tale, che sfida il mondo e le strutture sociali e mentali e che evidenzia con forza l’orgoglio di essere donna.
L’esposizione è organizzata e curata dalla storica dell’arte e critico Daniela Brignone e dall’antropologa Elisabetta di Giovanni, docente presso il Dipartimento di Antropologia Culturale dell’Università degli Studi di Palermo ed è patrocinata dal Comune di Palermo e dal Goethe Institut.
All’inaugurazione sarà presente la Prof.ssa Annamaria Amitrano, docente di Antropologia Culturale presso l’Università di Paleremo.
La fotografa
Ursula Swoboda inizia a fotografare a 12 anni, con l’intento di farne la propria professione. Realizza solo trent’anni più tardi l’incontro con civiltà e culture lontane. Compie viaggi solitari con preferenza in Asia e nei paesi di lingua araba. Senso del suo viaggiare è vedere con i propri occhi per rendere testimonianza di esperienze umane e culturali.
23
aprile 2010
Ursula Swoboda – Il mio nome è donna
Dal 23 aprile al 27 giugno 2010
fotografia
Location
PALAZZO ZIINO
Palermo, Via Dante, 53, (Palermo)
Palermo, Via Dante, 53, (Palermo)
Orario di apertura
da martedì a domenica 9.30-18.30
Vernissage
23 Aprile 2010, ore 18
Ufficio stampa
NIKE
Autore
Curatore