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Giunto al suo terzo appuntamento, dopo le “coppie” Diego/Ruffo e Goldiechiari/Pecoraro, i “coinquilini” di Roommates che si dividono la “stanza” con i loro lavori specificamente realizzati,sono le artiste Luana Perilli e Carola Bonfili. Come in una traduzione tridimensionale di un magico disegno di Escher, l’allestimento è stato congeniato in modo tale che l’uno diventi vicendevolmente sostegno all’altro, acquisendo frattanto un significato portante in entrambi i lavori.
Decisivo per ricreare e rendere totale il senso di mistero, l’allestimento di Kipplelake di Carola Bonfili (Roma, 1981; vive a Roma e New York) è concepito come un sottoscala, che evoca l’infantile rifugio in cui molti si nascondevano o vi custodivano i propri tesori e segreti. Le tremolanti immagini proiettate sugli schermi posizionati all’interno e la scura ambientazione creano un’inquietante e evanescente atmosfera peculiare dei ricordi, dai contorni immancabilmente sfilacciati. Le immagini kipple/di scarto, nel significato mutuato da Philip K. Dick, recuperate dal suo enorme archivio, sono accompagnate dall’audio di fusa di gatti e degli ultrasuoni di pipistrelli. Un’elaborata “macchina” costruita per far vivere allo spettatore una certa esperienza emotiva e sensoriale.
Quel sottoscala, rivoltato, diviene la tribuna di una sala cinematografica sul cui schermo è proiettato The man of the season (in loving memory of loving memories) di Luana Perilli (Roma, 1981). Un lavoro che ha visto una lunga gestazione, circa tre anni, fra scripting, riprese e montaggio. Periodo che ha permesso all’artista di creare, durante il suo soggiorno parigino, una raffinata storia di cui sono protagonisti attori sacri del cinema muto: Buster Keaton, Charlie Chaplin e Clara Bow. Unendo la scultura e l’animazione stop-motion, Perilli ha così realizzato delle sequenze dense dell’atmosfera del cinema muto. E, attraverso la successione delle scene montate ogni volta in modo differente, ha costruito tre storie distinte che ruotano intorno al tema classico del ménage à trois.
È sulle pareti curve del piano terra che Nico Vascellari (Vittorio Veneto, Treviso, 1976), invitato per la realizzazione del Progetto Speciale, ha realizzato l’opera Blonde. Attingendo dal proprio archivio d’immagini di donne con capelli biondi recuperate da riviste di moda, Vascellari conferisce alle figure femminili le dimensioni dei billboards pubblicitari che, decontestualizzati, diventano delle immagini inedite.
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Nico Vascellari – Blonde
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma
Via Reggio Emilia, 54 (zona Nomentana-Porta Pia) – 00198 Roma
Orario: da martedì a domenica ore 10-19
Ingresso: intero € 4,50; ridotto € 3,50
Info: tel. +39 06671070400; fax +39 068554090; macro@comune.roma.it; www.macro.roma.museum
[exibart]
altro spazio concesso a quell’incapace di vascellara…
come buttar via opportunità!!!
Richard Prince, Richard Prince, what have ye done!
forse il ritmo è un po’ troppo serrato…
Agostini, Cosa ti meravigli? La mediocrità in Italia la fa da padrone. Il potere agli incapaci.
W l’Italia