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Federico Basso – Fantasia e ironia dell’immagine
Molto spesso i suoi paesaggi presentano anche elementi umani, quasi a dare allo spettatore una scala di valori, come se facesse sua una nota affermazione di Luigi Ghirri: “La natura non è fotografabile, ci vuole sempre un elemento umano”.
Comunicato stampa
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Federico Basso: fantasia e ironia dell’immagine
Inaugurazione 6 maggio 2010, ore 18.30
Federico Basso presenta oltre trenta opere nella sua prima personale come fotografo. Noto al pubblico per
la partecipazione a Zelig e Zelig Off, Federico (Torino, 1 gennaio 1975) ha frequentato la scuola civica di
cinema e televisione di Milano e "Teatribu'", scuola d'improvvisazione teatrale diretta da Mary Rinaldi. Nel
2000 debutta a teatro e nel 2003 approda ai laboratori Zelig. Dal 2004 affianca all’attività di attore comico
quella di autore di testi (oltre che per se stesso) per programmi famosi come "Geppy Hour" e la sit com
“Belli dentro”.
Da sempre appassionato di fotografia inizia a riprendere oggetti e persone durante i viaggi e durante le pause
a teatro. Molto spesso i suoi paesaggi presentano anche elementi umani, quasi a dare allo spettatore una scala
di valori, come se facesse sua una nota affermazione di Luigi Ghirri: “La natura non è fotografabile, ci vuole
sempre un elemento umano”.
Alle fotografie di ciò che esiste, anche se colto con particolari angolazioni e con la vena ironica che lo ha reso
famoso come autore e attore, aggiunge le fotografie “create”, vere e proprie messe in scena di vita reale riprodotta
in scenari palesemente artefatti e con oggetti destinati ad altri usi. Così una spiaggia diventa un set lunare
in cui alcuni astronauti di plastica si aggirano spersi e, a un certo punto, citano, con la consueta ironia, la
famosa frase dell’Apollo 13: “Houston abbiamo un problema”. Sulle rive di un torrente, sempre con giocattoli
in plastica, fa rivivere l’epopea del Far West e un’ipotetica guerra moderna, e, sempre tra le rocce, simula
terribili incidenti aerei e d’auto. A volte Federico Basso utilizza animali e pupazzi in plastica per creare
situazioni surreali, come il pesce che mangia l’uomo o il rospo che vorrebbe trasformarsi in principe. Come
spiega Elio Grazioli (Fotografia europea. Eternità, il tempo dell’immagine, Milano 2009), la fotografia
“Mostra una parte come se fosse il tutto, affinché il nostro sguardo, dedicandovi il tempo della visione ancor
prima che della contemplazione, vi colga i dettagli con l’evidenza di una presenza iperreale”.
Oltre alla fantasia e all’ironia, in Federico Basso colpisce la capacità di utilizzare l’ordine geometrico per attirare
lo sguardo su un particolare. Geometrica è la disposizione delle rane, rigorosamente di plastica, che, nel
fantasioso mondo di Federico, sembrano pronte all’invasione schierate come una truppa multicolore. Grazie
alla geometria, attraverso una rete, notiamo una mantella impermeabile oppure ci colpisce una statua di Gesù
che sembra imprigionato dietro a una grata di protezione e, quando osserviamo, spazio e tempo si fermano;
come ricorda il filosofo Remo Bodei: “Guardare una fotografia significa sprofondare nel tempo e nello spazio,
ritrovarne lo spessore del senso dietro la superficie piatta dell’immagine”.
Federico Basso: fantasia e ironia dell’immagine
Inaugurazione 6 maggio 2010, ore 18.30
Federico Basso presenta oltre trenta opere nella sua prima personale come fotografo. Noto al pubblico per
la partecipazione a Zelig e Zelig Off, Federico (Torino, 1 gennaio 1975) ha frequentato la scuola civica di
cinema e televisione di Milano e "Teatribu'", scuola d'improvvisazione teatrale diretta da Mary Rinaldi. Nel
2000 debutta a teatro e nel 2003 approda ai laboratori Zelig. Dal 2004 affianca all’attività di attore comico
quella di autore di testi (oltre che per se stesso) per programmi famosi come "Geppy Hour" e la sit com
“Belli dentro”.
Da sempre appassionato di fotografia inizia a riprendere oggetti e persone durante i viaggi e durante le pause
a teatro. Molto spesso i suoi paesaggi presentano anche elementi umani, quasi a dare allo spettatore una scala
di valori, come se facesse sua una nota affermazione di Luigi Ghirri: “La natura non è fotografabile, ci vuole
sempre un elemento umano”.
Alle fotografie di ciò che esiste, anche se colto con particolari angolazioni e con la vena ironica che lo ha reso
famoso come autore e attore, aggiunge le fotografie “create”, vere e proprie messe in scena di vita reale riprodotta
in scenari palesemente artefatti e con oggetti destinati ad altri usi. Così una spiaggia diventa un set lunare
in cui alcuni astronauti di plastica si aggirano spersi e, a un certo punto, citano, con la consueta ironia, la
famosa frase dell’Apollo 13: “Houston abbiamo un problema”. Sulle rive di un torrente, sempre con giocattoli
in plastica, fa rivivere l’epopea del Far West e un’ipotetica guerra moderna, e, sempre tra le rocce, simula
terribili incidenti aerei e d’auto. A volte Federico Basso utilizza animali e pupazzi in plastica per creare
situazioni surreali, come il pesce che mangia l’uomo o il rospo che vorrebbe trasformarsi in principe. Come
spiega Elio Grazioli (Fotografia europea. Eternità, il tempo dell’immagine, Milano 2009), la fotografia
“Mostra una parte come se fosse il tutto, affinché il nostro sguardo, dedicandovi il tempo della visione ancor
prima che della contemplazione, vi colga i dettagli con l’evidenza di una presenza iperreale”.
Oltre alla fantasia e all’ironia, in Federico Basso colpisce la capacità di utilizzare l’ordine geometrico per attirare
lo sguardo su un particolare. Geometrica è la disposizione delle rane, rigorosamente di plastica, che, nel
fantasioso mondo di Federico, sembrano pronte all’invasione schierate come una truppa multicolore. Grazie
alla geometria, attraverso una rete, notiamo una mantella impermeabile oppure ci colpisce una statua di Gesù
che sembra imprigionato dietro a una grata di protezione e, quando osserviamo, spazio e tempo si fermano;
come ricorda il filosofo Remo Bodei: “Guardare una fotografia significa sprofondare nel tempo e nello spazio,
ritrovarne lo spessore del senso dietro la superficie piatta dell’immagine”.
06
maggio 2010
Federico Basso – Fantasia e ironia dell’immagine
Dal 06 maggio al 06 giugno 2010
fotografia
Location
CLICK! GALLERY
Milano, Via Maria Teresa, 11, (Milano)
Milano, Via Maria Teresa, 11, (Milano)
Orario di apertura
Venerdi 7 maggio dalle 11 alle 18
Sabato 8 maggio dalle 11 alle 18
Domenica 9 maggio dalle 11 alle 18
Fino al 6 giugno, visite su appuntamento
Vernissage
6 Maggio 2010, ore 18.30
Autore
Curatore