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Marisa Bottali – Teatrini. Marionette maschere della Commedia dell’Arte. La tradizione del teatro di figura
La mostra, curata da Rossana Piccioli, ripercorre la storia e l’evoluzione di uno dei mestieri più popolari, quello delle compagnie viaggianti di burattinai e marionettisti, la cui tradizione, che affonda in epoca greco-romana, si è declinata nel tempo in molteplici forme artistiche.
Comunicato stampa
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Teatrini, marionette maschere della Commedia dell’Arte
La tradizione del teatro di figura nelle realizzazioni di Marisa Bottali
Dal 16 aprile al 16 maggio 2010
Venerdì 16 aprile alle ore 17.30, nella sede del Museo Etnografico Giovanni Podenzana in via del Prione 156 alla Spezia, si inaugurerà la mostra Teatrini, marionette maschere della Commedia dell’Arte. La tradizione del teatro di figura nelle realizzazioni di Marisa Bottali, che sarà visitabile fino a domenica 16 maggio.
L’iniziativa, promossa dall’Istituzione per i Servizi Culturali del Comune della Spezia e dalla Consulta Provinciale Femminile in collaborazione con il Museo Etnografico, si inserisce nel progetto “Dal telaio al telelavoro. Il fascino degli antichi mestieri” con il quale la Consulta intende, attraverso eventi dedicati, riproporre e valorizzare i mestieri dimenticati, il valore dell’artigianato e della creatività al femminile di ogni tempo.
La mostra, curata da Rossana Piccioli, ripercorre la storia e l’evoluzione di uno dei mestieri più popolari, quello delle compagnie viaggianti di burattinai e marionettisti, la cui tradizione, che affonda in epoca greco-romana, si è declinata nel tempo in molteplici forme artistiche. Lo spunto è stato offerto dalla produzione creativa di Marisa Bottali, che da anni si dedica con passione filologica e fine manualità alla realizzazione di burattini, marionette e piccoli, poetici teatrini fatti con i materiali di recupero più disparati, ispirandosi alla tradizione delle maschere della Commedia dell’Arte italiana.
La passione di Marisa Bottali per il mondo dei burattini e delle marionette trova oggi un riscontro pratico nell’impegno di numerose compagnie di giovani teatranti che, soprattutto in Emilia Romagna, culla di questa antica tradizione, fanno nuovamente vivere le magiche atmosfere e la poesia di quest’arte teatrale in un’epoca di diffusa e sfrenata tecnologia.
Una recente trouvaille di documenti privati appartenuti alla Famiglia DaComo, Compagnia di marionettisti di origine piemontese trapiantati a Carrara, consentirà inoltre di conoscere un episodio toccante che ha coinvolto la Toscana e interessato l’intero Paese. Come risulta dai documenti e dai fogli dei quotidiani dell’epoca, che saranno per l’occasione esposti in mostra, gli ultimi discendenti della Famiglia DaComo, terminata l’attività di teatranti, risposero all’appello di un gruppo di quaranta “artisti” detenuti del penitenziario di Porto Azzurro che chiedevano, attraverso le pagine dei giornali, materiali per costituire un teatro di marionette nel carcere. Nel maggio del 1957, con l’interessamento di due ministri, tutto il teatro viaggiante del marionettista Carlo DaComo che per anni aveva portato i suoi spettacoli nelle piazze d’Italia, prese posto in due vagoni ferroviari, diretti all’Isola d’Elba.
Le marionette, i pupi, tutti i fondali e le macchine sceniche dell’antica Compagnia, donati a quel carcere, furono subito adattati dai detenuti, che dopo poco misero in scena lo spettacolo “Roberto il Diavolo”. Un lettera su carta intestata de “la Grande Promessa”, la prima testata giornalistica italiana scritta e realizzata interamente in un carcere, attesta la gioia e la riconoscenza di quel gruppo di “incatenati” che in uno dei penitenziari più duri d’Italia potevano così finalmente realizzare e far vivere il loro teatro di marionette.
Un mondo affascinante, quello del teatro di figura, che da oltre vent’anni ispira anche la Compagnia spezzina “Burattin…burattinando” che sotto la guida appassionata di Rosanna Bruschi, propone spettacoli ispirandosi a favole classiche o dando spazio a nuove invenzioni.
In concomitanza con la durata della mostra, Rosanna Bruschi, in arte “Nonna Rosanna”, sarà a disposizione ogni giovedì pomeriggio, su prenotazione, per accompagnare i bambini di ogni età alla scoperta della magia di “Mondo Burattino”, una raccolta di oltre 200 burattini realizzati a mano da lei con la collaborazione del gruppo di giovani da lei formato, esposti presso l’Oratorio del Centro Giovanile “Don Bosco” , via Roma 138 , La Spezia.
Gli Insegnanti della Scuola primaria e secondaria interessati potranno inoltre prenotarsi per partecipare a un incontro con Marisa Bottali e Rosanna Bruschi, che si terrà il giorno 8 maggio alle ore 18 al Museo Etnografico, per discutere delle potenzialità comunicative degli spettacoli di burattini nella formazione dei ragazzi e nella programmazione didattica scolastica.
La mostra si inserisce fra le iniziative della XII Settimana della Cultura promossa dal Ministero per i Beni Culturali (16 -25 aprile). Per l’occasione, nei giorni 18, 19, 24 e 25 aprile, l’ingresso alla mostra e alle collezioni del Museo Etnografico sarà gratuito.
La tradizione del teatro di figura nelle realizzazioni di Marisa Bottali
Dal 16 aprile al 16 maggio 2010
Venerdì 16 aprile alle ore 17.30, nella sede del Museo Etnografico Giovanni Podenzana in via del Prione 156 alla Spezia, si inaugurerà la mostra Teatrini, marionette maschere della Commedia dell’Arte. La tradizione del teatro di figura nelle realizzazioni di Marisa Bottali, che sarà visitabile fino a domenica 16 maggio.
L’iniziativa, promossa dall’Istituzione per i Servizi Culturali del Comune della Spezia e dalla Consulta Provinciale Femminile in collaborazione con il Museo Etnografico, si inserisce nel progetto “Dal telaio al telelavoro. Il fascino degli antichi mestieri” con il quale la Consulta intende, attraverso eventi dedicati, riproporre e valorizzare i mestieri dimenticati, il valore dell’artigianato e della creatività al femminile di ogni tempo.
La mostra, curata da Rossana Piccioli, ripercorre la storia e l’evoluzione di uno dei mestieri più popolari, quello delle compagnie viaggianti di burattinai e marionettisti, la cui tradizione, che affonda in epoca greco-romana, si è declinata nel tempo in molteplici forme artistiche. Lo spunto è stato offerto dalla produzione creativa di Marisa Bottali, che da anni si dedica con passione filologica e fine manualità alla realizzazione di burattini, marionette e piccoli, poetici teatrini fatti con i materiali di recupero più disparati, ispirandosi alla tradizione delle maschere della Commedia dell’Arte italiana.
La passione di Marisa Bottali per il mondo dei burattini e delle marionette trova oggi un riscontro pratico nell’impegno di numerose compagnie di giovani teatranti che, soprattutto in Emilia Romagna, culla di questa antica tradizione, fanno nuovamente vivere le magiche atmosfere e la poesia di quest’arte teatrale in un’epoca di diffusa e sfrenata tecnologia.
Una recente trouvaille di documenti privati appartenuti alla Famiglia DaComo, Compagnia di marionettisti di origine piemontese trapiantati a Carrara, consentirà inoltre di conoscere un episodio toccante che ha coinvolto la Toscana e interessato l’intero Paese. Come risulta dai documenti e dai fogli dei quotidiani dell’epoca, che saranno per l’occasione esposti in mostra, gli ultimi discendenti della Famiglia DaComo, terminata l’attività di teatranti, risposero all’appello di un gruppo di quaranta “artisti” detenuti del penitenziario di Porto Azzurro che chiedevano, attraverso le pagine dei giornali, materiali per costituire un teatro di marionette nel carcere. Nel maggio del 1957, con l’interessamento di due ministri, tutto il teatro viaggiante del marionettista Carlo DaComo che per anni aveva portato i suoi spettacoli nelle piazze d’Italia, prese posto in due vagoni ferroviari, diretti all’Isola d’Elba.
Le marionette, i pupi, tutti i fondali e le macchine sceniche dell’antica Compagnia, donati a quel carcere, furono subito adattati dai detenuti, che dopo poco misero in scena lo spettacolo “Roberto il Diavolo”. Un lettera su carta intestata de “la Grande Promessa”, la prima testata giornalistica italiana scritta e realizzata interamente in un carcere, attesta la gioia e la riconoscenza di quel gruppo di “incatenati” che in uno dei penitenziari più duri d’Italia potevano così finalmente realizzare e far vivere il loro teatro di marionette.
Un mondo affascinante, quello del teatro di figura, che da oltre vent’anni ispira anche la Compagnia spezzina “Burattin…burattinando” che sotto la guida appassionata di Rosanna Bruschi, propone spettacoli ispirandosi a favole classiche o dando spazio a nuove invenzioni.
In concomitanza con la durata della mostra, Rosanna Bruschi, in arte “Nonna Rosanna”, sarà a disposizione ogni giovedì pomeriggio, su prenotazione, per accompagnare i bambini di ogni età alla scoperta della magia di “Mondo Burattino”, una raccolta di oltre 200 burattini realizzati a mano da lei con la collaborazione del gruppo di giovani da lei formato, esposti presso l’Oratorio del Centro Giovanile “Don Bosco” , via Roma 138 , La Spezia.
Gli Insegnanti della Scuola primaria e secondaria interessati potranno inoltre prenotarsi per partecipare a un incontro con Marisa Bottali e Rosanna Bruschi, che si terrà il giorno 8 maggio alle ore 18 al Museo Etnografico, per discutere delle potenzialità comunicative degli spettacoli di burattini nella formazione dei ragazzi e nella programmazione didattica scolastica.
La mostra si inserisce fra le iniziative della XII Settimana della Cultura promossa dal Ministero per i Beni Culturali (16 -25 aprile). Per l’occasione, nei giorni 18, 19, 24 e 25 aprile, l’ingresso alla mostra e alle collezioni del Museo Etnografico sarà gratuito.
16
aprile 2010
Marisa Bottali – Teatrini. Marionette maschere della Commedia dell’Arte. La tradizione del teatro di figura
Dal 16 aprile al 16 maggio 2010
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
MUSEO CIVICO ETNOGRAFICO GIOVANNI PODENZANA
La Spezia, Via Del Prione, 156, (La Spezia)
La Spezia, Via Del Prione, 156, (La Spezia)
Orario di apertura
il mercoledì e giovedì dalle 10 alle 12.30 e il venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19
Autore