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FuoriLuogo – OutOfPlace – Susan Hefuna
ciclo di incontri per riflettere e discutere sul rapporto arte e
conoscenza attraverso lo sguardo di sette artiste.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
CONNECTING CULTURES è lieta di invitarla al sesto appuntamento di FuoriLuogo|OutOfPlace 2010 -
“L’altra metà del contemporaneo”, ciclo di incontri per riflettere e discutere sul rapporto arte e conoscenza
attraverso lo sguardo di sette artiste.
Mashrabiya screens
un lavoro di Susan Hefuna
interviene Marco Biraghi
giovedì 14 ottobre 2010
ore 18.30
Susan Hefuna (Germania, 1962) vive e lavora tra Egitto, Germania e New York. Il suo lavoro trae spunto dagli
aspetti della vita quotidiana che utilizza per esplorare l’indeterminatezza del luogo e dell’identità, in particolare
negoziando la sua stessa identità attraverso diversi strumenti, dalla fotografia al video, dal disegno alla scultura,
fino ai mezzi di comunicazione digitale. La gran parte dell’arte della Hefuna è influenzata dalla sua duplice eredità
culturale tedesco-egiziana, come ben si può vedere dalle suggestive immagini di famiglia, di spazi interni e di
paesaggi cittadini de Il Cairo e delle zone circostanti. Attraverso l’esplorazione delle diversità tra le sue due
culture di appartenenza Susan Hefuna tocca con mano quei dilemmi e quelle contraddizioni proprie della cultura
contemporanea.
Susan Hefuna, Smile, panel kopie, 2008
Susan Hefuna, Mashrabiya screens
“Voglio parlare di quella parte del mio lavoro ispirata all’architettura e focalizzarmi su quei disegni, quelle
installazioni tridimensionali, quelle performance ispirate alle finestre di legno a grata fitta presenti nell’architettura
islamica noti come ‘Mashrabiya’.
Mi ispiro a quelle forme astratte che disegnano le strutture della vita. I micro dettagli come quelli che si vedono
nelle composizioni scientifiche delle molecole e del DNA, danno uno spaccato del modo in cui noi vediamo lo
spazio che ci circonda. Il mio lavoro è una reazione allo spazio, al modo in cui vediamo noi stessi quando
dall’interno guardiamo all’esterno e quando dall’esterno guardiamo all’interno. Io esploro le forme dei
‘Mashrabiya’, intese come finestre, come nascondigli, e le varie forme che hanno a che fare con i costumi
architettonici presenti a Il Cairo.
Le finestre a griglia della vecchia architettura islamica de Il Cairo mi ricordano delle strutture molecolari, delle
strutture architettoniche fatte per proteggere il mondo interiore da ciò che c’è fuori, capaci di filtrare la luce e di
rinfrescare lo spazio interno e di osservare senza essere visti.
Le finestre ‘Mashrabiya’ diventano per me un simbolo astratto che agisce in due direzioni: separano ma, allo
stesso tempo, filtrano e uniscono.
2
Spesso inserisco, come in un tessuto, delle parole in inglese o delle scritture in arabo all’interno di queste
strutture in legno. L’effetto della parole è diverso a seconda di chi le legge e del contesto culturale. Possono
essere viste come immagini astratte, come pattern, o semplicemente come “ANA”, “YOU” e così via. In questo
modo i miei lavori cominciano ad assumere un'affermazione bilingue, diventano una rappresentazione codificata
di contesti culturali diversi.
L’appartenere contemporaneamente a due culture riflette la mia esperienza personale nel trattare codici culturali
diversi. L’osservatore potrà leggere il mio lavoro diversamente a seconda della sua conoscenza e della sua
capacità di approfondimento e comprensione”.
FuoriLuogo | OutOfPlace 2010
“L’altra metà del Contemporaneo”
A trent’anni dalla pubblicazione de L’altra metà dell’avanguardia - catalogo dell’omonima mostra curata da Lea
Vergine nel 1980, pietra miliare nel campo della storia dell’arte moderna e contemporanea che ha messo in
evidenza per la prima volta la ricerca delle artiste del Novecento - FuoriLuogo|OutOfPlace 2010 presenta al
pubblico un ciclo di incontri con una generazione di artiste contemporanee con lo scopo di presentare una
riflessione sulla loro ricerca e sul sistema artistico nel quale il loro lavoro si sviluppa.
Il fil rouge che accompagnerà le sette artiste di quest’anno sarà il delicato rapporto fra arte e conoscenza.
FuoriLuogo di quest’anno intende porre l’attenzione sul processo di realizzazione dell’opera d’arte, quella
modalità specifica di ogni artista di attingere a diverse sfere della conoscenza, dai diversi codici da cui dipende la
percezione stessa.
Abbiamo deciso di presentare sette artiste la cui ricerca - pur con modalità, sensibilità e attitudini differenti -
attraversa e indaga gli aspetti più complessi della conoscenza: dalla psicologia alla antropologia, dall’indagine
storica alle neuroscienze, dalle scienze cognitive all’epistemologia. Il tentativo è quello, da una parte di costruire
una discussione interdisciplinare in cui le artiste possano confrontarsi con relatori provenienti da vari ambiti di
ricerca, dall’altro di avvicinare il pubblico ad una modalità di interpretazione del processo artistico
contemporaneo complesso e appassionante.
L’intento non è quello di ricostruire una poetica o una visione “comune” all’universo femminile, ma di provare
ad individuare quella sorta di attitudine all’approfondimento, alla conoscenza in delicato equilibrio fra la
“creazione artistica” e il più complesso universo del sapere e della scoperta intellettuale.
FuoriLuogo|OutOfPlace - ciclo di incontri organizzato da Connecting Cultures da Aprile a Novembre 2010
- alla sua quarta edizione affronta le tematiche della contemporaneità attraverso un approccio interdisciplinare
insieme ad artisti, studiosi, filosofi e critici.
“L’altra metà del contemporaneo”, ciclo di incontri per riflettere e discutere sul rapporto arte e conoscenza
attraverso lo sguardo di sette artiste.
Mashrabiya screens
un lavoro di Susan Hefuna
interviene Marco Biraghi
giovedì 14 ottobre 2010
ore 18.30
Susan Hefuna (Germania, 1962) vive e lavora tra Egitto, Germania e New York. Il suo lavoro trae spunto dagli
aspetti della vita quotidiana che utilizza per esplorare l’indeterminatezza del luogo e dell’identità, in particolare
negoziando la sua stessa identità attraverso diversi strumenti, dalla fotografia al video, dal disegno alla scultura,
fino ai mezzi di comunicazione digitale. La gran parte dell’arte della Hefuna è influenzata dalla sua duplice eredità
culturale tedesco-egiziana, come ben si può vedere dalle suggestive immagini di famiglia, di spazi interni e di
paesaggi cittadini de Il Cairo e delle zone circostanti. Attraverso l’esplorazione delle diversità tra le sue due
culture di appartenenza Susan Hefuna tocca con mano quei dilemmi e quelle contraddizioni proprie della cultura
contemporanea.
Susan Hefuna, Smile, panel kopie, 2008
Susan Hefuna, Mashrabiya screens
“Voglio parlare di quella parte del mio lavoro ispirata all’architettura e focalizzarmi su quei disegni, quelle
installazioni tridimensionali, quelle performance ispirate alle finestre di legno a grata fitta presenti nell’architettura
islamica noti come ‘Mashrabiya’.
Mi ispiro a quelle forme astratte che disegnano le strutture della vita. I micro dettagli come quelli che si vedono
nelle composizioni scientifiche delle molecole e del DNA, danno uno spaccato del modo in cui noi vediamo lo
spazio che ci circonda. Il mio lavoro è una reazione allo spazio, al modo in cui vediamo noi stessi quando
dall’interno guardiamo all’esterno e quando dall’esterno guardiamo all’interno. Io esploro le forme dei
‘Mashrabiya’, intese come finestre, come nascondigli, e le varie forme che hanno a che fare con i costumi
architettonici presenti a Il Cairo.
Le finestre a griglia della vecchia architettura islamica de Il Cairo mi ricordano delle strutture molecolari, delle
strutture architettoniche fatte per proteggere il mondo interiore da ciò che c’è fuori, capaci di filtrare la luce e di
rinfrescare lo spazio interno e di osservare senza essere visti.
Le finestre ‘Mashrabiya’ diventano per me un simbolo astratto che agisce in due direzioni: separano ma, allo
stesso tempo, filtrano e uniscono.
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Spesso inserisco, come in un tessuto, delle parole in inglese o delle scritture in arabo all’interno di queste
strutture in legno. L’effetto della parole è diverso a seconda di chi le legge e del contesto culturale. Possono
essere viste come immagini astratte, come pattern, o semplicemente come “ANA”, “YOU” e così via. In questo
modo i miei lavori cominciano ad assumere un'affermazione bilingue, diventano una rappresentazione codificata
di contesti culturali diversi.
L’appartenere contemporaneamente a due culture riflette la mia esperienza personale nel trattare codici culturali
diversi. L’osservatore potrà leggere il mio lavoro diversamente a seconda della sua conoscenza e della sua
capacità di approfondimento e comprensione”.
FuoriLuogo | OutOfPlace 2010
“L’altra metà del Contemporaneo”
A trent’anni dalla pubblicazione de L’altra metà dell’avanguardia - catalogo dell’omonima mostra curata da Lea
Vergine nel 1980, pietra miliare nel campo della storia dell’arte moderna e contemporanea che ha messo in
evidenza per la prima volta la ricerca delle artiste del Novecento - FuoriLuogo|OutOfPlace 2010 presenta al
pubblico un ciclo di incontri con una generazione di artiste contemporanee con lo scopo di presentare una
riflessione sulla loro ricerca e sul sistema artistico nel quale il loro lavoro si sviluppa.
Il fil rouge che accompagnerà le sette artiste di quest’anno sarà il delicato rapporto fra arte e conoscenza.
FuoriLuogo di quest’anno intende porre l’attenzione sul processo di realizzazione dell’opera d’arte, quella
modalità specifica di ogni artista di attingere a diverse sfere della conoscenza, dai diversi codici da cui dipende la
percezione stessa.
Abbiamo deciso di presentare sette artiste la cui ricerca - pur con modalità, sensibilità e attitudini differenti -
attraversa e indaga gli aspetti più complessi della conoscenza: dalla psicologia alla antropologia, dall’indagine
storica alle neuroscienze, dalle scienze cognitive all’epistemologia. Il tentativo è quello, da una parte di costruire
una discussione interdisciplinare in cui le artiste possano confrontarsi con relatori provenienti da vari ambiti di
ricerca, dall’altro di avvicinare il pubblico ad una modalità di interpretazione del processo artistico
contemporaneo complesso e appassionante.
L’intento non è quello di ricostruire una poetica o una visione “comune” all’universo femminile, ma di provare
ad individuare quella sorta di attitudine all’approfondimento, alla conoscenza in delicato equilibrio fra la
“creazione artistica” e il più complesso universo del sapere e della scoperta intellettuale.
FuoriLuogo|OutOfPlace - ciclo di incontri organizzato da Connecting Cultures da Aprile a Novembre 2010
- alla sua quarta edizione affronta le tematiche della contemporaneità attraverso un approccio interdisciplinare
insieme ad artisti, studiosi, filosofi e critici.
14
ottobre 2010
FuoriLuogo – OutOfPlace – Susan Hefuna
14 ottobre 2010
arte contemporanea
incontro - conferenza
incontro - conferenza
Location
CENTRO DI DOCUMENTAZIONE CONNECTING CULTURES
Milano, Via Giorgio Merula, 62, (Milano)
Milano, Via Giorgio Merula, 62, (Milano)
Vernissage
14 Ottobre 2010, ore 18.30
Autore